Criptointesa - 43° puntata

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L'uomo le sollevò la canottiera, scoprendole i seni, li accarezzò teneramente, guardandola in viso, esternandole un pensiero che si faceva strada nella sua mente...

"Amore, come siete arrivate qui??"

"Nel senso con quale mezzo??"

"Certo tesoro..."

"Con la vettura di Beatrice, la mia avrebbe avuto grosse difficoltà, perché è vecchietta, perché amore??"

"Facciamo una follia, non può finire così, non può finire subito, un mio carissimo amico ha un albergo qui vicino, con una meravigliosa e accogliente dépandance, chiediamo un favore alla tua amica, che ritorni a casa da sola, prendiamo la moto, c'è il casco di Greta a tua disposizione, restiamo finché ci pare, e nel mezzo della notte ti riaccompagno a casa, una veloce corsa in autostrada e nelle statali, in 2 ore sei a casa tua, e in altre 2 ore sono di nuovo qua, fino alle 5 possiamo stare insieme, dai amore, si vive una volta sola, diamo un senso a questa notte, siamo noi, finalmente, siamo noi per tutta questa notte, domani è un altro giorno, domani saremo nuovamente divisi, ma questa notte, questa notte saremo noi, solo noi..."

La porticina si aprì, Beatrice aveva ascoltato tutto, e li guardava con le braccia incrociate, le chiappe nude di Fabrizio, Gaia con le gambe aperte sullo sgabello...

"Bello, sì, proprio bello, voi che schiavazzate tutta la notte e io che me ne torno a casa, con un piozzo nel culo, complimenti.."

"Chi ti ha detto di entrare, brutta svergognata, sei invidiosa eehhh??"

"Chi, io?? Mi sono già sparata un ditalino qui, dietro la porta, mi sono eccitata da matti, almeno non sono rimasta con la bocca asciutta!!"

"Ma senti questa, è proprio sfacciata!!", disse ridendo Fabrizio.

"Sì caro, è proprio una gran porcona!!"

"Perché non le diamo una lezione??"

"Hai ragione, amore, le diamo una lezione e poi la mandiamo a casa da sola, approvo..."

"Non vi azzardate eehhh, non ci provate...", ma la resistenza di Beatrice era solo simbolica, perché il violento rossore che le colorì il viso denunciava l'esatto contrario...

Fabrizio si staccò da Gaia, il membro sgocciolante era di nuovo pronto all'azione, vedendolo Beatrice allungò la mano e lo segò un paio di volte, ma venne bloccata dall'uomo, che la fermò, facendo cenno a Gaia di andare in negozio, le serrande abbassate permettevano loro di muoversi in completa libertà e tranquillità...

"Scusa Beatrice, lui non è per te, lui è per Gaia, per te c'è qualcos'altro, ti divertirai lo stesso....", così dicendo si accomodò su una sedia, la ragazza fece una simbolica resistenza, rallentando leggermente il raggiungimento della posizione che l'uomo voleva farle prendere, Gaia aveva ragione, lei l'aveva evitata, ma Beatrice si trovava distesa con la pancia sulle gambe dell'uomo, ormai era chiaro il suo intento...

"Non vorrai mica, non ci provare, non voglio dai, non farlo, sono tutta imbarazzata...", ma la voce roca e ansimante tradiva il fatto che non riusciva minimamente a fingere, desiderava rimanere nuda con le chiappe al vento in loro balia, qualche istante di attesa, il frenetico e smanioso mordicchiare delle labbra sottolineava ulteriormente la crescente eccitazione di Beatrice.

Fu Gaia a prendere il mano le redini di quell'eccitantissimo gioco erotico, sollevo la gonna dell'amica, sfilandole contemporaneamente gli slip, allargandole le gambe quel tanto che bastava per intravvedere il sesso, quindi comandò Fabrizio affinché iniziasse a percuoterle le natiche, ordine che l'uomo eseguì prontamente, giusto qualche colpo e Gaia portò la sua mano nella zona inguinale di Beatrice, che smaniava furiosamente, nel frattempo Fabrizio continuava a percuotere con buon vigore il suo culetto, stuzzicando il pertugio anale fino a inserire la falange dell'indice, non sentendo alcuna resistenza procedette con l'intera lunghezza, muovendolo avanti e indietro, la bricconcella doveva pagare la brillante idea della finta bronco-polmonite; la doppia stimolazione non tardò a procurare in breve tempo un grandissimo amplesso alla ragazza, accolto da una fragorosa risata dei due amanti.

"Bene, adesso che ti abbiamo sistemato puoi andare, che noi questa notte abbiamo da fare...", disse prontamente Fabrizio, replicato dal cenno di assenso di Gaia.

"Però siete delle testedicazzo, potremmo fare una cosa a tre, sarebbe una figata pazzesca..." disse Beatrice rialzandosi, fissando l'erezione di Fabrizio.

"No cara, quello è inutile che lo guardi e ci sbavi sopra, quello è mio, ti abbiamo dato un contentino, per non farti fare il viaggio incazzata, ma ora per favore lasciaci sola, ne abbiamo diritto, tu lo sai, il gioco è bello finché dura poco, vai, vai che domani nel pomeriggio ci vedremo, e ti racconterò tutto..."

"Ci conto, ci conto davvero, lo sai quanto sono curiosa..."

"Sì, sì, ma adesso prendi le tue cose e vai, e mi raccomando, stai attenta per la strada, mandami un messaggio quando sarai arrivata a casa, ok?!?!"

"Sì, sì, va bene, egoisti che non siete altro, me ne vado, me ne vado, vi lascio ai vostri porci comodi, ma rimane il fatto che siete brutti e cattivi!!"

"Certo, brutti e cattivi, e stanchi di parlare, via, sciò, aria...", disse Fabrizio mentre si rivestiva velocemente, anche se chiese un ultimo favore a Beatrice, quello di acompagnare Gaia all'albergo, mentre lui filava a casa a prendere il casco di Greta.

"Ecco vedi, vengo fino all'albergo, potrei fermarmi, dato che sarei già lì..."

"Per favore non insistere, non è il caso, abbiamo capito perfettamente ma ti ripeto, non è il caso", l'uomo concluse così il discorso, troncando ogni ulteriore resistenza...

Continua...