Criptovaluta - 25* puntata

Fabrizio riprese il dialogo con l'impiegato bancario più sereno, con l'animo alleggerito, non sapeva ancora di preciso cosa fosse successo ma almeno non brancolava più nel buio, lasciò la filiale poco prima della chiusura del negozio, dove ritornò per effettuare la chiusura mattutina, preso com'era da tutto quello che era capitato dimenticò un piccolo ma fondamentale particolare, l'eliminazione dell'app delle criptovalute, dove c'era la chat privata con Gaia, arrivando a casa trovò la moglie impegnata a preparare il pranzo, un profumo che da tempo non sentiva catturò la sua attenzione...

"Spaghetti allo scoglio???"

"Sì, indovinato, spaghetti allo scoglio."

Era tempo che Greta non cucinava quel piatto, aveva perso anche l'originaria passione per la cucina, rivederla tra i fornelli intenta nella preparazione di uno dei suoi piatti preferiti contribuì a migliorare ulteriormente l'umore di Fabrizio, che depose le chiavi sulla mensola dell'ingresso con a fianco il cellulare, come faceva di solito, fece una capatina in bagno e quando uscì sua moglie stava già impiattando.

"Vieni a tavola che è pronto, sono buoni caldi", lo invitò, Fabrizio non se lo fece ripetere 2 volte e sedette prontamente.

Le porzioni erano più che generose, Greta aveva calcolato di fare un monopiatto, per cui terminati gli spaghetti i coniugi erano sazi, insieme sistemarono i piatti nella lavastoviglie e rassettarono la cucina, pochi minuti e si appoggiarono sul divano, Fabrizio era solito fare una piccola pennichella, cosa che avvenne anche quel pomeriggio, ma uno strano rumore interruppe il breve riposo dell'uomo....

Greta aveva fatto cadere il suo cellulare, vederla con l'apparecchio tra le mani fece ricordare a Fabrizio di non avere rimosso l'app, diversi dubbi lo assalirono, da quanto tempo Greta guardava il suo cellulare, se effettivamente avesse visto qualcosa, oppure semplicemente lo avesse urtato accidentalmente.

"Cos'è questa app??", disse con specifico riferimento all'app delle criptovalute, il sangue si gelò nelle vene di Fabrizio, non era preparato a quella domanda, doveva inventarsi qualcosa, ma brancolava nel buio più totale, cosa aveva già visto Greta??

Tentò il tutto per tutto, pur di riavere il cellulare nel più breve tempo possibile, provò un diversivo...

"Niente, una di quelle app che clikko per le mie criptovalute, nulla di importante...", disse cercando di minimizzare.

"Sarà, ma non me la racconti giusta, sei strano ultimamente, chissà cosa ti passa per la testa..."

"Mi passa per la testa che abbiamo un po' di tempo e ce l'ho già bazzotto, metti giù il cellulare che ti do quattro picconate."

"Eehhhh, quattro picconate, se vuoi trombare mi scopi per bene o non se ne fa nulla."

La afferrò per un polso e la gettò distesa sul divano, in un attimo lo aveva già tirato fuori, sollevando le gambe di Greta sopra le spalle la gonna scivolò immediatamente, lasciando come ultimo baluardo delle maliziose mutandine di pizzo, che Fabrizio scostò lateralmente per infilare di getto il caldo orifizio anteriore, incominciando ad esercitare una potente azione di stanfutto, pochi colpi e la donna provò i primi brividi di piacere, altre bordate di assestamento e l'uomo fece per incrementare ulteriormente la forza e il vigore, ma lei lo fermò, mettendogli una mano sul petto...

"Piano, per favore vai più piano, non mi sento molto bene, è un periodo che ho qualche vertigine, se dovesse continuare andrò dal dottore a farmi prescrivere qualcosa, fammelo sentire tutto, fino in fondo, ma con dolcezza, ci vorrà un po' di più ma arriveremo alla fine ugualmente, anzi, magari è ancora meglio."

Era strano, molto, Greta preferiva nettamente un rapporto fatto di forti spinte, quasi brutali, anche quando facevano sesso anale era così, al massimo una bella lubrificata ma potenza e veemenza nell'azione meccanica del su e giù, quella richiesta suonava proprio anomala e stonata.

"Come vuoi, andiamo piano come vuoi tu", disse Fabrizio in tono accomodante, rammentando il "problema cellulare"....

Greta guardava attentamente il marito, continuando a fissarlo negli occhi praticamente in ogni istante del rapporto amoroso, Fabrizio non si sentiva a posto, incrociare gli occhi della consorte era l'ultima cosa che volesse in quel momento...

"Lo mettiamo un po' dietro, giusto un po'??", non che ne avesse una voglia particolare, la precedente perlustrazione risaliva a pochi giorni prima, ma da un lato avrebbe accelerato il raggiungimento dell'orgasmo anche a bassa intensità e dall'altro avrebbe cambiato posizione quasi sicuramente, quasi....

"Certo, mettimelo piano piano nel culetto, ma rimaniamo così, sto bene in questa posizione, mi sono ambientata e non mi gira la testa, mettimi un cuscino sotto alla schiena così è più comodo per te infilarlo."

Fregato, Fabrizio in quella maniera otteneva solo il vantaggio di avere una maggiore stimolazione ma il viso di Greta sarebbe sempre stato di fronte al suo, cercò lentamente di allontanarsi di qualche centimetro in più, poca cosa, il supplizio continuò finché non esplose finalmente il suo amplesso nella cavità rettale della donna.

Rimasero in quella posizione per qualche minuto, Fabrizio si appoggiò semplicemente al petto di Greta, almeno non era costretto a guardarla, il più veloce a destarsi fu Greta, che chiese di poter andare in bagno, l'uomo lentamente uscì dal caldo pertugio, consentendo alla donna di recarsi in bagno, come sentì che si stava lavando prese lo smartphone, aprì velocemente la pagina iniziale dell'app per un rapidissimo controllo per poi richiudere il tutto e finalmente disintallarla.

Si recò in bagno per darsi una sistemata prima di andare in negozio, Greta era allo specchio che controlla la capigliatura, non aveva ancora infilato gli slip, rimasti in salotto, l'armonioso oggetto di recentissimo desiderio era disponibile per una carezza, cosa che Fabrizio si apprestò a fare nel tragitto per andare al bidet, Greta rispose con un sorriso malizioso e una smorfia, che non piacque particolarmente al marito, non capendone la natura....

Pochi minuti e Fabrizio era pronto per recarsi in negozio, salutò Greta con un bacio sulle labbra, lei continuò a seguirlo visivamente fino alla vettura, dopodiché rientrò in casa, sguardo indecifrabile...

L'uomo ripensò a tutto quello che era successo, qualcosa non tornava in tutta quanta la faccenda, una strana sensazione si impadronì di lui, finché la folgorazione...

"Cazzo, quando ho visto la pagina d'ingresso sulla chat privata c'era un messaggio, ma era delle 13 e 49, mi sembrava aperto, ma io non l'ho aperto, oppure sì, merda non ricordo niente!!"

Rilesse mentalmente l'operazione di disinstallazione dell'app, cercando di ripercorrere tutti i passaggi che aveva fatto, ma non rammentava nella maniera più categorica cosa avesse fatto in quei convulsi pochi secondi intercorrenti tra l'apertura dell'app e la sua eliminazione, certo, era entrato un attimo, il motivo non lo sapeva, ma era entrato di sicuro, il messaggio lo aveva visto, dell'ora di arrivo era ugualmente certo, ma lo aveva aperto oppure no?!?!?

"Magari ho visto male, magari è ancora da aprire, ho visto male, per sicurezza mi fermo un attimo e reinstallo l'app", fu la decisione che prese per cercare un po' di pace, non ci volle molto, meno di un minuto, all'apertura dell'app un sussulto, orario confermato 13 e 49, messaggio di Gaia, apertura avvenutaa, testo...

"Ciao amore, avevo semplicemente voglia di salutarti, a presto....❤️❤️"

"Merda, messaggio aperto, e adesso che cazzo faccio?!?!? Faccio finta di niente e vado avanti, provo a cercare di scoprire se l'ha visto, glielo chiedo direttamente magari con una scusa, accidenti che cazzo di casino!!
Se l'avesse visto, conoscendola, mi avrebbe certamente attaccato, me l'ha sempre detto che se avessi avuto una storia mi avrebbe scorticato vivo, potrebbe anche pensare a cosa fare per farmela pagare cara, ma si è concessa, docilmente, ma è anche strano questo fatto, lo abbiamo fatto lentamente, e mi guardava di continuo, quasi come se volesse "leggermi l'anima", devo stare molto ma molto attento, non è affatto stupida, forse è meglio che faccio finta di niente, se mi va bene non deve succedere mai più un fatto del genere, mai più....."

Continua...

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