Mt. Gox, ancora lui. Possibili ricadute sui mercati delle criptovalute.

in #bitcoin6 years ago

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CC0 Creative commons - Pixabay


Un saluto a tutti,

conoscete la storia di Mt. Gox e di come un numero enorme di Bitcoin siano spariti nel nulla?

Bene, in questa introduzione vi spiegherò cosa sia Mt. Gox e di come a distanza di 4 anni dal fallimento, la sua ombra offuschi ancora i mercati delle criptovalute.

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Public Domain - Wikimedia


L’acronimo Mt. Gox sta per “Magic: The Gathering Online Exchange” e deriva dal progetto originario del programmatore americano Jed McCaleb (tra i suoi lavori Ripple e Stellar) che nel 2007 creò un sito per il trading delle carte del gioco “Magic: The Gathering Online”.
Successivamente, siamo nel 2010, sentì per la prima volta parlare di Bitcoin nella community “slashdot” e decise di creare un exchange per i suoi utenti per dare la possibilità di fare scambi tra Bitcoin e le valute correnti.

Nel 2011 cedette il sito al DEV francese Mark Karpelès, in quanto lui non aveva il tempo necessario per svilupparlo al massimo del suo potenziale. Il resto è storia..
Nell’arco di tempo che intercorse tra il 2013 fino al 2014, Mt. Gox crebbe al punto da gestire oltre il 70% di tutte le transazioni bitcoin nel mondo.
Successo senza precedenti? Si, ma per un breve tempo. Già a inizio 2014, Mt.Gox sospese le transazioni e successivamente chiuse il sito internet chiudendo definitivamente l’exchange. Ad aprile dello stesso anno dichiarò bancarotta e cominciò le procedure di liquidazione.

La cosa clamorosa fu’ l’ammanco di bitcoin che sparirono nel nulla: si parlava infatti di 850.000 bitcoin e tenendo conto che le quotazioni all’epoca erano di circa mezzo dollaro, l’ammanco totale risultava essere di 450.000 dollari!
Di questi bitcoin spariti nel nulla, ne furono ritrovati solo 200.000. Le cause di questa sparizione non furono mai chiarite, imputandole a frode, furto o cattiva gestione, fatto sta che la società informatica giapponese Wizsec concluse che i Bitcoin mancanti all’appello furono per la maggior parte rubati da hacker specializzati già a partire dal 2011.

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CC0 Creative commons - Maxpixel


E siamo ai giorni nostri. E’ notizia di qualche giorno fa che i bitcoin scoperti su un wallet dormiente ad agosto di quest’anno, parliamo di ben 111,114.62 Bitcoin e un valore che sfiora i 700 milioni di dollari, appartengono a Mt. Gox.

Inizialmente il tam tam della rete aveva attribuito la proprietà degli stessi a SilkRoad, il marketplace di Dark Web chiuso dopo le indagini dell’FBI a novembre 2014 . Le ricerche, anche questa volta a carico di Wizsec, hanno invece scagionato SilkRoad attribuendone la proprietà appunto a Mt. Gox.

Nello specifico, sempre secondo le ricerche delle società informatica giapponese, il conto potrebbe addirittura appartenere allo stesso Mark Karpelès o a un altro soggetto, sempre gravitante nell’orbita di Mt. Gox.
Delle ricerche da parte del membro di Reddit sick_silk è emerso che il wallet, dormiente da ben 4 anni e 5 mesi, ha iniziato a suddividere i fondi presenti sul wallet in tanti sub wallets nel mese di agosto 2018. I primi contenevano 60,000 Bitcoin ciascuno, suddivisi a loro volta in tantissimi wallets di dimensioni minori fino a che ogni wallet contenesse 100 Bitcoin. Insomma un lavorone.. ma a che scopo?

Molto semplicemente questo conto potrebbe essere stato suddiviso in sub-wallet per rimborsare coloro i quali hanno visto sfumare i propri Bitcoin nella chiusura della Mt. Gox e che hanno preso parte alla procedura fallimentare che è ancora in corso. Infatti la procedura della corte di Tokio, presso cui è in corso la causa ai danni dell’exchange, è passata da “Bancarotta” a “Riabilitazione civile” ponendo il termine per la proof of claim per il giorno 22 ottobre 2018.

Secondo molti analisti, tale iniezioni di Bitcoin sul mercato potrebbero essere alla base di alcuni grossi ribassi nelle quotazioni dello stesso dell’ultimo mese.


CONSIDERAZIONI PERSONALI

Le criptovalute stanno attraversando una fase molto complessa.
Se da un lato c’è la volontà dei vari Stati di porre un freno allo sviluppo incontrollato cercando di regolamentarle in qualche modo, dall’altro c’è la volontà di coloro i quali decidono di investire in queste nuove monete virtuali, proprio per evitare la centralità del potere economico che risiede quasi totalmente nelle mani delle banche.

Poi c’è la problematica degli ETF ad attirare l’attenzione di tutti gli appassionati di criptovalute, che sta probabilmente fungendo da zavorra sulle quotazioni del Bitcoin e di conseguenza su tutto l’ecosistema delle altre criptovalute che seguono più o meno gli andamenti del capofila (in termini di diffusione e popolarità).

Va detto che molti di quegli investitori che riceveranno indietro i propri Bitcoin svaniti nel nulla con la questione Mt. Gox e magicamente ricomparsi, cercheranno di venderli il prima possibile per due motivazioni principali: la prima è la sfiducia nel sistema, derivante dall’episodio appena vissuto sulle proprie spalle, la seconda è perchè si parla di Bitcoin acquistati a valori notevolmente più bassi di quelli attuali (gli anni dal 2011 al 2014), che quindi produrranno un utile notevole.

Quindi concordo con la visione degli analisti di cui parlavo prima, con la possibilità di altri Dump nelle quotazioni dovuti alla vendita di queste grosse quantità di Bitcoin che rientreranno nelle tasche dei possessori originari.
Parliamo come detto di 111,114.62 Bitcoin, un valore di ben 700 milioni di dollari capaci di muovere il mercato con grande rapidità. Quindi prudenza.

Un saluto, Carlo


Fonte notizia: Cryptominando


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Che palle sto qua... Comunque boh, a me sto mercato mi sta uccidendo lentamente :D

Ciao, il mercato delle criptovalute è tra i più ostici che esista.. e credimi, io provengo dal Forex che in quanto a manipolazioni e ampiezza dei movimenti, non scherza affatto. Credo che proprio per questo motivo, convenga fare trade di lungo termine (i classici cassettisti), perchè il futuro non può che essere positivo.

Sono della stessa idea! Da un lato una tecnologia interessante come la blockchain e dall'altro la becera manipolazione. Io comunque ci credo!

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E fai bene a farlo.. chi la dura la vince!

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