Questa è la tesina che ho scritto e portato all'esame di maturità pochi giorni fa. E' stata molto apprezzata dai professori, in quanto è un argomento un po' insolito dato che ho frequentato un Istituto Tecnico per Geometri. Mi sono presentato all'orale con 65 punti e speriamo che abbia colpito così tanto da ambire al 100.
I più esperti mi perdonino se ho commesso qualche imprecisione, sono solo un ragazzo di 19 anni che da autodidatta e amante della tecnologia ha scritto questa tesina.
Lasciatemi nei commenti i vostri feedback. Grazie per il tempo che mi state donando leggendo questo articolo

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INDICE

1. INTRODUZIONE
2. BLOCKCHAIN: L’ERA DELLA NUOVA INTERNET
   2.1 DI COSA SI TRATTA
   2.2 CHI L'HA CREATA?
3. SMART CONTRACT
4. POSSIBILI UTILIZZI
   4.1 ALTRE APPLICAZIONI
5. AMBITO IMMOBILIARE
6. INTERVISTA A LEONARDO MARIA DE ROSSI

INTRODUZIONE

Il presente lavoro è finalizzato alla descrizione di una nuova tecnologia chimata Blockchain, la quale è applicabile in numerosi ambiti della nostra vita.
Ho deciso di approfondire questa tematica perché, nel corso dell'ultimo anno, ho portato avanti la creazione di una startup innovativa, insieme a due soci. Grazie a questo mondo sono entrato in contatto con questa nuova tecnologia, alla quale mi sono appassionato sempre più. Questa tematica mi ha incuriosito fin dall'inizio e, con il passare del tempo, l'ho approfondita fin nei minimi dettagli. Tutto ciò mi ha anche aiutato a scegliere la facoltà universitaria, informatica, la quale mi appassiona e mi incuriosisce da sempre. Proprio per questo motivo ho deciso di trattare questo argomento, collegandolo all'ambito scolastico che ho frequentato, proponendo la possibilità di applicare questa tecnologia nell'ambito immobiliare.

BLOCKCHAIN: L’ERA DELLA NUOVA INTERNET

DI COSA SI TRATTA

Blockchain significa letteralmente "Blocchi e catene" ed è sostanzialmente un file che assume la funzione di un grande libro mastro, una sorta di database ridondante.
Il World Wide Web, in seguito alla sua creazione nel 1991, ha subito diverse modifiche, trasformazioni ed evoluzioni negli anni esplicandosi in numerose forme: l'Internet delle cose (Internet of Things) in primis, ma proprio negli ultimi tempi anche l'Internet delle transazioni e in modo ancor più generale l'Internet del valore (Internet of Value), grazie all'introduzione della Blockchain e all'invenzione di Bitcoin.
Questa tecnologia è dunque, come già detto, un file presente su più dispositivi sui quali è installata, nel quale vengono registrate un susseguirsi di transazioni e informazioni, ma al contempo ne viene verificata anche la veridicità: un susseguirsi di blocchi, contenenti le informazioni, connessi tra loro, da cui il nome Blockchain. I cinque principi cardine di questo file sono:
• fiducia: elaborazione di un nuovo concetto di Trust, riposto in un codice informatico e non in umani e dunque immune dalla corruzione;
• decentralizzazione: distribuzione su dispositivi differenti, i quali sono connessi tra loro e verificano le informazioni che ricevono; le catene di blocchi si sviluppano contemporaneamente sui dispositivi;
• immutabilità: le informazioni presenti sono permanenti e registrate in modo cronologico, nessuno può intervenire e modificarle;
• crittografia: sicurezza, file protetto da algoritmi di crittografia, non è possibile hackerarlo; se una blockchain venisse hackerata, le restanti presenti sugli altri dispositivi negherebbero le transazioni perchè non verificate sui precedenti blocchi;
• trasparenza: le informazioni presenti in esso sono verificabili da chiunque e in qualunque momento;
Questa tecnologia trova applicazione nella vita di tutti i giorni, con potenziale illimitato, in particolare grazie alla capacità di modificare le nostre vite e anche molti lavori.

CHI L'HA CREATA?

Il primo utilizzo di questa tecnologia si identifica con la creazione di Bitcoin; Satoshi Nakamoto è lo pseudonimo della persona o del gruppo di persone ignote ideatrici di Bitcoin e di conseguenza della blockchain. Proprio questo “volto” sconosciuto nel 2008, in seguito alla crisi economica, ha pubblicato un whitepaper (testo esplicativo) in cui descriveva questa rivoluzionaria tecnologia che avrebbe gettato le basi per la creazione di una criptovaluta, Bitcoin, che, grazie alle caratteristiche viste in precedenza, avrebbe potuto sottrarre il potere alle banche e agli Stati di controllare la moneta.
Bitcoin è considerato da molti solo come un asset finanziario su cui è possibile speculare, data la sua alta volatilità (proprietà di cambiare valore molto velocemente, e di conseguenza generare una bolla speculativa); questa criptovaluta, invece, è molto di più: è il modo in cui il popolo si può ribellare davanti allo strapotere delle banche, ma sopratutto è la tecnologia che – come già detto – potrà rivoluzionare innumerevoli ambiti nelle nostre vite. Bitcoin è la criptovaluta N°1, sia per anzianità che per Market Capitalization (Capitalizzazione di mercato = somma del valore dei bitcoin presenti).
Un'altra innovazione in questo ambito è stata portata dalla criptovaluta N°2, Ethereum, ed è l'utilizzo di Smart Contract, contratti intelligenti che la blockchain è in grado di redigere autonomamente al presentarsi di determinati accadimenti, protocolli ERC20 in questo caso.
Ethereum, inventata da Vitalik Buterin e lanciata nel 2015, è una piattaforma basata su blockchain che, grazie alla sua propietà di generare smart contract, ha modificato il modo di vedere questa tecnologia. Un' altra piattaforma, tra le altre, che si sta affermando sempre di più in questo settore è EOS. Quest’ultima criptovaluta, considerata di quarta generazione, è basata su un network blockchain, sul quale è possibile elaborare altre piattaforme.

SMART CONTRACT

Gli Smart Contract, letteralmente "contratti intelligenti", sono protocolli informatici che facilitano, verificano o fanno rispettare la negoziazione o l'esecuzione di un contratto, permettendo talvolta la parziale o la totale esclusione di una o più clausole contrattuali; hanno bisogno di un supporto legale per la stesura, ma non ne hanno bisogno per la verifica e per la loro attivazione. Quindi lo Smart Contract si attiva grazie a comportamenti standard e rilascia l'accesso a determinati servizi. Le informazioni che arrivano ad esso sono tutte certificate grazie all'ausilio della blockchain e pertanto abbiamo la certezza che le decisioni prese dal sistema siano completamente oggettive, prive di manomissioni, inoltre dai medesimi dati input avremo le identiche condizioni finali.
La responsabilità quindi ricade enormemente sul programmatore, il quale scrive il codice del contratto su direttive di un avvocato o notaio.

POSSIBILI UTILIZZI

L'uso della blockchain e degli Smart Contract può andare a impattare numerosi ambiti della nostra vita dando loro enormi vantaggi. Tra questi troviamo:

• BANCHE E FINANZA: assenza di intermediari, abbattimento dei costi di commissione, maggiore velocità e affidabilità nelle transazioni;
(RIPPLE: criptovaluta basata su blockchain centralizzata che offre servizio alle banche)

• ASSICURAZIONI: creazione di Smart Contract gestiti da apparecchiature IoT che modificano le clausole in base ai comportamenti del guidatore, semplificazione dell’analisi dei dati, network integrati con altre compagnie assicurative che permettono strategie di marketing senza l'affiliazione di terze parti;
(B3i: collaborazione tra grandi compagnie assicurative per la creazione di un network basato su blockchain)

• AGRIFOOD: tracciabilità e trasparenza sulle derivazioni dei prodotti, creando la possibilità di "raccontare la storia del cibo";
(HYPERLEDGER PROJECT: progetto di IBM che cerca di garantire maggiore sicurezza ai consumatori lungo tutta la filiera del cibo)

• INDUSTRIA 4.0: offre un supporto alla produzione, alla logistica, alla SupplyChain e una maggiore sicurezza e affidabilità del processo produttivo e di distribuzione; maggiore sicurezza nello scambio di dati, brevetti, e nella gestione di essi;

• INTERNET of THINGS: maggiore sicurezza nella connessione e nello scambio di dati tra dispositivi IoT;
(IOTA: criptovaluta relativa a network IoT)

• CYBERSECURITY: probabilità di hackeraggio di database drasticamente diminuite; la blockchain gestendosi e rendendosi sicura autonomamente elimina gli interventi umani e di conseguenza la possibilità di corruzione;
(GUARDTIME: progetto che si sta muovendo nello sviluppo di network che sfruttino al meglio la sicurezza che può fornire la blockchain)

• SANITA': offre una miglior assistenza dei pazienti grazie alla possibilità di avere una cartella clinica cronologica e certificata di ogni paziente e un'enorme semplicità nello scambio di dati
(GEM: ha creato un ecosistema basato su blockchain che accompagna il paziente a 360° in ambito medico)

ALTRE APPLICAZIONI:

• BENEFICIENZA: possibilità di seguire in modo trasparente I flussi monetari donati in beneficienza (AIDCOIN: startup italiana che sta sviluppando una piattaforma a riguardo);
• ARCHIVIAZIONE DATI SUL CLOUD: possibilità di salvare I dati su vari dispositivi in maniera decentralizzata diminuendo I costi per lo storage (STORJ.IO);
• CAR SHARING: Smart Contract che gestiscono il noleggio delle auto;
• PIATTAFORME MULTIMEDIALI ONLINE: Smart Contract per la gestione degli abbonamenti (CURRENT: piattaforma blockchain in stile YouTube);
• VOTO ELETTORALE: digitalizzare le elezioni in modo sicuro, eliminando la possibilita di errori.

AMBITO IMMOBILIARE

In ambito immobiliare questa tecnologia può aiutare il trasferimento di proprietà fornendo delle sicurezze, in termini di pagamento, tramite criptovalute e in seguito a questa azione avviene lo scambio del titolo riguardante la proprietà dell'unità. Queste transazioni, immodificabili e verificabili, forniscono le informazioni di pubblico dominio in merito alla trattativa e alle identità dell'acquirente e del venditore sottoforma di codici numerici (pseudonymus). Il trasferimento di proprietà attraverso un network blockchain può fornire diversi vantaggi, oltre a quelli intrinsechi di tale tecnologia (trasparenza, sicurezza, immutabilità):
-Registrazione su libri mastri digitali immutabili;
-Maggiore semplicità e tempi ridotti nelle transazioni;
-Costi burocratici minori.
Il tutto è facilmente dimostrabile perchè le interazioni vengono gestite non più da umani, con la possibilità di errori, corruzione e tempi molto dilatati, ma da contratti digitali autogestiti, rapidi e sicuri.
La creazione di un catasto basato su un network blockchain porterebbe alla risoluzione dei problemi, che ad oggi persistono, ottenendo in particolare:
-Maggiore sicurezza;
-Autoverifica delle informazioni in esso contenute e negazione delle transazioni abusive;
-Semplificazione dello scambio di informazioni tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati, essendo essa pubblica, verificabile e trasparente;
-Capacità probatoria data la sua sicurezza e immutabilità
Invece l'utilizzo di Smart Contract all'interno delle abitazioni in concomitanza di dispositivi IoT renderebbe la nostra casa ancora più smart diminuendo numerosi costi grazie a:
-Maggiore precisione e automazione delle forniture dei servizi;
-Esclusione di operazioni di controllo dei contatori di erogazione dei servizi (acqua, luce e gas)
-Smart Contract che implementerebbero I contratti di locazione.

INTERVISTA A LEONARDO MARIA DE ROSSI

Di seguito riporto l’intervista da me effettuata a Leonardo Maria De Rossi, docente presso l’università Commerciale Luigi Bocconi dei corsi “Computer Science” e “Bitcoin and Blockchain fundamentals”

• Perchè il mondo non si è già adattato a questa tecnologia visto che sulla carta sembra così valida e rivoluzionaria?

Bitcoin o, più in generale, la tecnologia Blockchain, sono tecnicamente mature ma non ancora pronte da un punto di vista applicativo. Possiamo contare più di 1500 blockchain pubbliche diverse e altre centinaia di progetti privati. Quante di queste applicazioni sono concretamente valide? Ossia, quante di queste applicazioni stanno risolvendo un reale problema aziendale e stanno generando del valore dove adottate? Probabilmente nessuna di queste applicazioni è realmente necessaria. Ciò che risulta abbastanza chiaramente dalle nostre analisi è che, ad oggi, l’unico ecosistema valido da un punto di vista tecnico e applicativo è l’ecosistema Bitcoin. Ad oggi però il paradigma Bitcoin è ancora troppo distante dalla cultura aziendale diffusa: adottare una soluzione tecnologica senza un responsabile è un rischio estremamente alto che poche aziende sono disposte a correre, soprattutto considerando che Bitcoin stessa – pur essendo l’ecosistema Blockchain più avanzato – non ha delle vere e proprie applicazioni rivoluzionarie.

• L'Italia, ad oggi, in che direzione sta procedendo rispetto a questa tecnologia? E il resto del mondo?

L’Italia sta seguendo l’onda dell’entusiasmo diffusa un po’ ovunque nel mondo. Al contrario di altri paesi però, l’Italia può contare di due progetti particolarmente concreti: la Bitcoin valley di Rovereto e Notarchain. Nel primo caso si tratta di un’adozione diffusa di Bitcoin all’interno dell’intera cittadina di Rovereto. Nel secondo caso, invece, è il primo passo del Consiglio Nazionale del Notariato di adottare questa tecnologia per creare un ecosistema sicuro e aperto di dati certificati. L’Italia sta dunque dimostrando molto interesse con un giusto grado di prudenza verso la stessa.

• A parer suo quanto è fattibile l'utilizzo della blockchain in ambito immobiliare e catastale? Ad oggi che punti critici si possono presentare durante l'adozione di tale tecnologia in questo ambito?

Tecnicamente parlando non vedo alcun problema in senso stretto. Ad esempio, creare un registro pubblico dei terreni – come il Catasto – sfruttando blockchain è sicuramente una possibilità interessante. Il problema principale è dal punto di vista normativo: ad oggi il Catasto è l’unico ente legittimato a mantenere tale registro ed è molto improbabile che possa essere sostituito da un registro pubblicamente disponibile a tutti.

-Come può evolversi il lavoro dei notai, i quali ora certificano il corretto svolgimento delle compravendite?

Il notaio – tra le altre cose – ha un ruolo fondamentale nell’identificare l’identità di una persona. Checché se ne dica, Blockchain è un registro digitale con identità più o meno note e ad oggi è ancora necessario un ente in grado di certificare l’identità di una persona. Quell’ente è il notaio. Non credo che il ruolo del notaio possa cambiare nei prossimi anni.

-Come vede il futuro di questa tecnologia? Sopravvivrà e andrà a impattare la nostra vita quotidiana?

Il futuro di Blockchain è strettamente correlato a quello di Bitcoin. Bitcoin copre circa il 40% del mercato e se dovesse fallire Bitcoin tutto il mondo Blockchain fallirebbe. Ci sono delle possibilità concrete che tra qualche anno questa tecnologia sarà dimenticata e ricordata solo come un movimento sociopolitico di un gruppo di anarcocapitalisti che non riconosceva la sovranità monetaria delle banche centrali. Ci sono altrettanti possibilità che Bitcoin entrerà nella vita di tutti i giorni e che avrà un impatto paragonabile ad Internet. Potenzialmente Bitcoin è rivoluzionario: è stata la prima tecnologia in grado di portare la scarsità di valore nel mondo digitale. Bitcoin è oro digitale e come tale ha la potenzialità di diventare una tecnologia di altissimo impatto. Purtroppo, è molto difficile – se non impossibile – prevedere il futuro.