Sahasrara Chakra: il cerchio dai mille petali

in #ita5 years ago (edited)

Significato e caratteristiche del settimo chakra

Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio di approfondimento sui chakra: un viaggio che ci ha consentito di scoprire il significato di questi punti energetici, le loro funzioni e come influenzano le attività del nostro corpo, dal punto di vista fisico e dal punto di vista emotivo e spirituale.

Abbiamo visto il collegamento tra il primo chakra Muladhara e l’appagamento dei bisogni umani primari. Abbiamo appurato la profonda connessione tra il secondo chakra Svadhisthana e la spontaneità, il piacere fisico ed emotivo, la gioia e la sessualità. Abbiamo sondato la corrispondenza tra il terzo chakra Manipura, la fiducia in sé stessi e l’autostima.

Il nostro percorso è proseguito nell’analisi dei chakra superiori, connessi alla componente più spirituale ed intellettuale dell’individuo. Abbiamo quindi approfondito il legame tra il quarto chakra Anahata e sentimenti come l’altruismo, la fiducia, la compassione ed il perdono; tra il quinto chakra Vishuddha e la capacità comunicativa, intesa anche come creatività. Siamo arrivati al sesto chakra Ajna e abbiamo analizzato la sua influenza sulla percezione e la capacità di svelare la realtà profonda delle cose.

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È arrivato il momento di concludere il nostro viaggio, analizzando il settimo chakra Sahasrara, la porta sull’universo spirituale.

Sahasrara: le caratteristiche del settimo chakra

Sahasrara Chakra viene tradotto come “cerchio dai mille petali” ed è chiamato anche "chakra della corona". La radice etimologica Sahaja significa “nato insieme” e viene associata a concetti quali innato, originario, congenito.

Il chakra Sahasrara nelle tradizioni più recenti viene collocato sulla sommità della testa, in corrispondenza della fine del percorso di Susumna nadi, il canale centrale attraverso cui scorre l’energia vitale. Sahasrara è l’unico chakra collocato al di fuori del perimetro del corpo ed è considerato la sede del Brahman, lo spirito universale che pervade tutte le cose.

Sahasrara è il chakra che connette all’universo spirituale: come fosse una porta, attraverso Sahasrara, si accede alla liberazione spirituale. Quando si riesce a portare la propria kundalini a livello di Sahasrara, si raggiunge il Samadhi, ovvero lo stato di assoluta beatitudine.

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Si raggiunge il Samadhi eseguendo con stabilità e continuità tutti gli elementi della pratica yoga:

  1. Asana
  2. Pranayama
  3. Mantra
  4. Meditazione

Solamente attraverso la pratica costante è possibile stabilizzare la propria mente, disintossicandola da tutto ciò che la deconcentra e la distrae.

Secondo Patanjali, autore del celebre Yoga Sutra, il samadhi può essere raggiunto, oltre praticando gli otto passi del suo metodo yoga, anche attraverso ishvarapranidana: la pratica della piena arresa o abbandono del sé al divino.

“Una pulce in Dio, come dice Meister Eckhart, è più nobile del più alto degli angeli in sé.”
(J. Campbell - “La scala di loto”)

Sahasrara è rappresentato con un fiore di loto con mille petali, sui quali sono scritte tutte le lettere dell'alfabeto sanscrito ripetute venti volte. Il suono associato a questo chakra è il silenzio.

Sahasrara: l’influenza del settimo chakra

Sahasrara è il centro della spiritualità ed è il collegamento tra la nostra parte spirituale e l’entità divina universale.
Sahasrara è associato alla ghiandola pineale, la quale può influenzare:

  1. I ritmi di sonno-veglia,
  2. La fame,
  3. La sete,
  4. La temperatura corporea.

La ghiandola pineale è chiamata anche "ghiandola sacra"; Cartesio aveva individuato in questa ghiandola la sede dell'anima; nell'antico Egitto, la pineale è spesso rappresentata come una pigna o come un occhio; nella tradizione esoterica occidentale, questa ghiandola è associata al Sacro Graal. La funzione "magica" della pineale già intuita nelle Tradizioni antiche, può essere spiegata scientificamente dal fatto che essa produce ladimetiltriptamina (DMT), una sostanza psichedelica che può indurre effetti alterati di percezione e una dilatazione della dimensione spazio-temporale.

Il settimo chakra Sahasrara è associato alla saggezza, alla conoscenza e alla spiritualità. La sua energia è la forma più alta e pura di sapere. Se il chakra Sahasrara è equilibrato il pensiero evolve in intelligenza pura e lucida, permettendo di ottenere una visuale chiara sulla realtà circostante e sul nostro ruolo in essa: si ha la consapevolezza di sé stessi e del proprio ruolo nel mondo.

Se il chakra Sahasrara è bloccato, si perde la lucidità e si diventa confusi. Sul piano fisico si generano:

• Mal di testa,
• Insonnia,
• Psicosi,
• Materialismo,
• Dissociazione dal corpo,
• Distacco dal quotidiano,
• Fanatismo spirituale.

Il corpo energetico, come la meditazione e gli asana, è una parte molto importante nel percorso di uno yogi, per arricchire la propria spiritualità, imparare a gestire le proprie emozioni, essere più aperti e meno condizionati dalla realtà circostante. Conoscere il corpo energetico è fondamentale per aumentare il proprio potenziale, umano e spirituale, conoscendo le dinamiche che influenzano il nostro pensiero, il nostro spirito ed il nostro corpo.

Foto 1:Image by Wortflow from Pixabay

Foto 2: Image by ambroo from Pixabay

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Grazie per questo interessante e informativo viaggio di approfondimento sui chakra!


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