Il sacrosanto diritto di dubitare.

in #ita6 years ago

Fare scienza significa, a mio modesto modo di vedere le cose, unire la componente razionale a quella empirica. Questi sono sicuramente due dei passaggi fondamentali; prima viene l'idea e poi viene supportata da una prova che ne garantisca validità nel mondo reale. Un altro elemento cardine per progredire è il dubbio, una volta che raggiungi un qualsiasi traguardo in ogni settore, il tuo progredire dipenderà da un semplice pensiero: "per quanto una questione possa sembrare risolta, devi sempre poterla ridiscutere, per piuttosto ritornare al punto di partenza, ma hai il sacrosanto diritto di confutarla, in senso più generico la vita non ammette tabù né preclusioni che il vecchio sia per forza corretto.

Pensatori come Einstein prima che scienziati erano dei filosofi, gente che andava alla radice delle problematiche e aveva il coraggio di sentirsi limitato, o comunque perfettibile, la presunzione è un sentimento che è in antitesi con la ricerca del "tendente al vero". Uso il verbo tendere perché non adoro le sicurezze assolute, la verità è frutto di una costante e perpetua ricerca, per quello che ne sappiamo potenzialmente infinita.

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Accostiamo questo modello di pensiero all'economia e al micro-ecosistema delle crypto e della blockchain. Andando in ordine parliamo di mera economia, stiamo discutendo di una materia complessa con un'infinità di variabili e di interconnessioni, quindi ovviamente non circoscrivibile in poche righe, ma un breve articolo non vuole e non può elevarsi a funzione risolutiva dei problemi, ma ha solo umile natura riflessiva.
Tornando a noi, è sempre più comune sentire parlare di economia in maniera "dogmatica" come si trattasse di fede. "È cosi perché cosi è". Nulla di più erroneo, non si può fare trattare una materia, che per giunta è pseudo-scientifica, come uno dei 10 comandamenti, è svilente nei confronti di tutti gli sforzi fatti per comprenderla meglio sino ai giorni nostri. Si... stiamo parlando di una "non scienza" collegata a troppe variabili umane come la sociologia, eventi non pianificabili, manipolazioni, ecc. Per pensare che si possa gestire questa enormità di informazioni con enorme affidabilità e sicurezza assoluta.

Non sto dicendo che il sapere umano riguardo a questa disciplina sia carta straccia, ma piuttosto una cartina geografica che aiuta e semplifica gli spostamenti ma non garantisce il tuo arrivo a destinazione, in quanto sei tu che dovrai arrivarci affrontando gli imprevisti del mestiere.

Assodato che interi tomi di economia non preservano dall'ignoranza, badate, ignorare non è un reato, è la norma non avere verità assolute, cosa si può dire dell'ecosistema blockchain cercando di rimanere asettici dall'euforia o dalla depressione del mercato?
Premettere che se già si ha difficoltà a comprendere macro-sistemi ben più grandi, per quanto possa sembrare più facile, prevedere bacini piccoli è molto complicato. Pensate ad un lago e ad un'oceano, sarete portati a pensare che l'oceano è più pericoloso e invece i punti a favore di quest'ultimo sono molti: numerosi studi a riguardo, si conoscono i venti principali e le loro stagionalità, si conoscono le correnti, i punti meno navigabili ecc. Confrontiamolo con uno sperduto lago di montagna, la grande differenza risiede nella sua "non conoscenza" ci sono poche cartine, poche mappe delle correnti. Allo stesso modo è il mercato delle crypto, un mercato dove non si hanno meno punti di riferimento, perciò complesso.

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Spesso invece si è preda di facili illusioni, relative al successo di ogni componente del suddetto mercato, è probabile e non certo che la blockchain in sé avrà numerosi sviluppi futuri e che sia inserita in un contesto di una potenziale curva d'adozione, ma tutto l'ecosistema che si trascina dietro, siamo cosi certi che avrà lo stesso destino?
Torniamo, dunque, al punto di partenza: non abbiamo certezze di quello che potrebbe succedere.

fidiamoci degli aiuti che la materia economica ci fornisce ma non diventiamo ciechi, rimaniamo sempre dei "fieri dubbiosi " non perché scettici per partito preso ma in quanto siamo liberi pensatori, e tali dobbiamo sempre rimanere consapevoli dei nostri limiti.

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Assolutamente d'accordo! Verità e assunti non esistono in nessuna disciplina. Altrimenti la ricerca cesserebbe di esistere. Possiamo avvicinarci a qualcosa di verosimile e provare ad azzardare ipotesi ma, in questo ambito in particolare, forse è meglio agire e sperare. Di sicuro c'è ben poco in un mercato che secondo me di decentrato ha solo i principi.

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