La moda che non contasteemCreated with Sketch.

in #ita5 years ago

Casting per la sfilata

Carol e Jane Huobi, tocca a voi!

Le due sorelle attendevano da molto tempo il casting per la sfilata di Milano. Città della moda, era un facile trampolino di lancio per chiunque volesse intraprendere la carriera da fotomodella.
Le ragazze entrarono nella stanza e sedettero sulle poltrone in pelle, color bianco e rosso. Al di là del tavolo, un uomo ed una donna vestiti in modo a dir poco eccentrici, dalle strane acconciature, aprirono la cartella di Carlo Huobi ed esaminarono il curriculum, la scheda e le foto scattate in precedenza.

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Freesource


Dopo alcuni minuti trascorsi visionando con cure la scheda, il curriculum ed alcune foto scattate durante precedenti casting fotografici, l'uomo annuì e richiuse la cartella.

Complimenti signorina Carol, siamo entusiasti di averla nel nostro cast di modelle che sfileranno per i più grandi marchi di moda al mondo, la prossima settimana

Carol non riuscì a trattenere l'urlo di gioia e sobbalzò letteralmente dalla sedia, lanciandosi ad abbracciare la sorella, anche'essa in lacrime di gioia per la promozione.
Nel frattempo l'uomo, impassibile alla gioia delle ragazze, prese la cartella di Jane Huobi, l'aprì ed iniziò ad esaminare tutti i documenti e le foto della ragazza. Anche qui l'attesa sembrò infinita, quasi il tempo si fosse fermato in quella stanza. L'uomo, terminato la visione delle ultime foto, chiuse il fascicolo.

Signorina Jane, a causa del suo seno leggermente abbondante e della rotondità delle sue gambe, sono dispiaciuto ma è stata scartata

Il cuore di Jane sembrò fermarsi ed una goccia di sudore le partì dalla nuca e scese lentamente lungo la schiena. Le palpebre non riuscivano a chiudersi e gli occhi iniziarono ad arrossirsi e ad inumidirsi più del normale. Carol, sorpresa e delusa, rimase immobile, non riuscendo a dire o fare nulla.

Potete andare tagliò corto la donna.

Come in un rito funebre, in profondo silenzio, le sorelle si alzarono ed uscirono dalla stanza. Durante il tragitto a casa, nella fredda e piovigginosa giornata autunnale, nessuna parola fu pronunciata da entrambe. Giunti all'ingresso della metro, Carol osò interrompere quel dannato silenzio: Io non parteciperò. Jane si fermò, la guardò adirata: Non permetterti! Una chance del genere non ti sarà mai più concessa!
Non m'interessa! Questo era il nostro sogno e non ho intenzione di viverlo a metà, senza di te!
Jane la colpì con forza, sulla guancia, con il palmo della mano.
Carol quasi cadde a terra e gridò per il dolore.
Non devi rinunciare ai tuoi sogni, al tuo posto io non avrei mai pensato ad una decisione così sciocca!
Carol guardò con rabbia la sorella, ma poi vide le sue lacrime scendere lungo le sue guance e cadere a terra in modo copioso.
Se non sfilerai la prossima settimana, io non ti parlerò mai più! Detto ciò, si girò e correndo entrò in tempo nel treno, prima che le porte si chiudessero e partisse immediatamente.

Giorno della sfilata

Le modelle si susseguivano sulla passerella in modo ordinato. Nel backstage invece tutto era così caotico. Man mano che si avvicinava il turno di ogni modella, parrucchiere, truccatrice e addetti alla cura degli abiti si intralciavano la strada a vicenda, saltando di qua e di là come fossero rane.

Carol Huobi, tra 2 minuti tocca a te

Nel frattempo era assalita da gente che sistemava ogni piccola sbavatura, il caldo dei faretti era opprimente, aveva fame e sete ma non aveva potuto mangiare nulla per la tensione e per non sembrare troppo gonfia.

30 secondi Carol!

L'ansia poteva essere tagliata a fettine. Una donna si affiancò, imbevuta di un profumo orientale che poteva essere percepita a distanza di metri. La prese per una mano, l'accompagnò dietro il tendone e dopo alcuni secondi la invitò ad uscire, mentre un ragazzo spostava dolcemente la tenda. Le gambe le tremavano terribilmente ed il cuore sembrava le stesse per uscire dal petto. La donna iniziò ad agitare nervosamente le mani, facendole chiari segni di muoversi.

Carol prese fiato e si avviò.

Indossava un vestito nero, luccicante e aderente, che metteva in risalto le sue forme contenute. La pelliccia bianca era adagiata sulle sue spalle ed il calore che le apportava era indicibile. Strinse i denti e con camminata elegante, nonostante i tacchi vertiginosi, raggiunse la parte finale della passerella. Si fermò qualche secondo. Prese la pelliccia e la scaraventò verso il pubblico di fotografi e giuria. Si slacciò il vestito dalla nuca e se lo fece scorrere lungo tutto il corpo.

Il pubblico rimase allibito. Le macchine fotografiche iniziarono a scattare in modo irrefrenabile.

Questa è la mia prima sfilata nella moda che conta e sarà anche l'ultima! A tutte le ragazze che hanno un sogno vorrei ricordare che i sogni sono fatti per essere condivisi con le persone che si amano! Se raggiungere il vostro sogno significa rimanere soli, cercatevi un altro sogno da condividere con un vostro caro!

Detto ciò, la sicurezza intervenne in poco tempo e Carol fu accompagnata in un'altra stanza e dopo questo gesto, fuori dal mondo della moda!


Questa storia, frutto della mia fantasia, partecipa al theneverendingcontest n° 43 S3-P9-I1 di @spi-storychain

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