Youtube co-imputato del processo contro bitconnect

in #ita6 years ago

Oggi mentre sfogliavo le news del mondo crypto sono inciampato in una notizia che, seppur poco rilevante da un punto di vista concreto, ha rievocato ricordi di quella che io definisco una delle diverse "ere" di cui si caratterizza il mercato.

Sto parlando in questo caso dell'era delle lending platform e della principale di queste: Bitconnect. Sembra un secolo fa, ma sono passati solo 7 mesi dalla chiusura del servizio, che ha provocato un terremoto ed un panico con pochi precedenti in ambito crypto.

bitcoin-2730220_960_720.jpg
Immagine priva di copyright

Inutile stare qui a rievocare il funzionamento, le spaccature della comunità, le opinioni talvolta nette e aggressive di sostenitori e detrattori. Alcuni ci hanno guadagnato, e molto, altri ci hanno perso altrettanto.

Qual è la notizia di oggi che mi ha fatto pensare "toh, chi si rivede"? A fine gennaio è stato avviato un procedimento legale contro bitconnect, in cui alcuni ex investitori accusavano la piattaforma di aver venduto securities non registrate sotto forma di cryptomoneta, creando quello che viene considerato uno dei più grandi schemi piramidali dell'epoca della blockchain. La notizia di oggi è che anche Youtube è stato aggiunto alla lista degli imputati del processo.

judge-1587300_960_720.jpg
Immagine priva di copyright

E cosa c'entra Youtube? Beh, la famosa piattaforma di contenuti video è stata accusata di non aver vigilato sui contenuti postati dagli utenti, che stando ad alcune fonti hanno creato materiale per oltre 70mila ore ed ottenuto oltre 50milioni di visualizzazioni.
Che tutto questo abbia fatto presa su più di un utente è fuori discussione, ma l'accusa non è stata portata in via diretta, ma fatta dal punto di vista della vigilanza: se fossero stati effettuati i dovuti accertamenti sul tema in questione, si sarebbe potuto intervenire in maniera preventiva eliminando tutti i video e proteggendo in qualche modo l'utenza. Se da un lato, nonostante il fenomeno fosse sicuramente tracciabile, Youtube non può sicuramente ritenersi responsabile per i contenuti postati (a parte che violino le linee guida della piattaforma), dall'altro ha sicuramente tratto vantaggio dalla visibilità e dalle visualizzazioni che l'argomento andava raccogliendo. Accanto ai numerosi video di utenti favorevoli, ne nascevano col tempo altrettanti di persone che invece mettevano in guardia dai pericoli, rendendo in qualche modo l'informazione equilibrata, potendo un utente ascoltare entrambe le versioni.

E da qui nasce il mio spunto di riflessione: fino a che punto il contenitore può essere ritenuto responsabile del contenuto? Qual è il sottile confine tra ciò che si può mostrare e cosa no in un caso analogo?
Inoltre, altro punto che la legge dovrà chiarire: tutti quelli che hanno in qualche modo "sponsorizzato" bitconnect, aldilà dei disclaimer e degli inviti alla prudenza, possono essere considerati in parte complici della cosiddetta truffa o sono da ritenersi ignare pedine prese in mezzo in quello che per alcuni mesi è stato un gioco al rialzo?

Io sono del parere che l'intera questione bitconnect sia stata condotta in maniera molto furba in un mondo con poche e non meglio definite regole, quasi un Far West in cui, proprio come in quello reale, è difficile far valere i propri diritti e le proprie rimostranze, specialmente contro qualcuno di non meglio definito, poiché l'identità di chi manovrava i fili dietro le quinte non è ancora stata svelata. Gli unici volti noti della vicenda sono quelli di youtuber, specialmente americani, che hanno iniziato a pubblicizzare i loro guadagni e risultati, inducendo in qualche modo le persone ad investire in bitconnect. Sono anche fermamente convinto che ognuno sia responsabile dei suoi clic con il mouse del computer di casa, e che sia bcc, eth, xrp o qualunque altra crypto listata su Coinmarketcap, ognuno si assume il rischio delle proprie azioni. Pochi sanno la differenza tra token e coin, cos'è una security ed altre informazioni utili a capire significato e rischi di quello in cui si sta investendo.

Al momento la blockchain di bitconnect è funzionante, i token sono in giro, il sito è online, ma è chiaro che senza il servizio di lending collegato il bcc rimane un token senza valore. Tutti gli exchange principali lo hanno delistato, segno palese della totale sfiducia e perdita di reputazione che il marchio ha subito. Discorso a parte, che non toccherò, è quello della bcc pay, con ordini per diverse centinaia di migliaia di $ effettuati e che non saranno mai soddisfatti, e quello di bcc x, progettato per essere un exchange decentralizzato con bcc come token di riferimento e che mai ha visto la luce.

Quello di chiamare in causa Youtube non è altro che un tassello aggiunto a questa ingarbugliata vicenda, i cui strascichi rischiano di trascinarsi ancora a lungo alla ricerca di una soluzione che forse neanche esiste.

Fonte della notizia: Cointelegraph Italia


djluka14-000074.jpg

Sort:  

Non sono stato minimamente toccato da questo scandalo, anche perché non ho molto denaro nelle criptovalute (Steem a parte, ma si parla sempre di una cifra contenuta), frutto soprattutto dei piccoli proventi da siti faucet, e mi dispiace che tanti utenti ci abbiano rimesso denaro sonante in questa intricata vicenda.
Non so fino a che punto si possa ritenere responsabile Youtube in tutto quanto, anche se vergini non lo sono senz'altro

Che storia! anche secondo me youtube non c'entra un bel niente, chi carica i video alla fine è responsabile, senza contare che con bitconnect anche chi faceva i video ci ha rimesso tantissimo.

Awesome work! I reviewed your blog with MB and approved it because its good quality. You can now use Minnowbooster to boost your post for a guaranteed profit and more exposure

Coin Marketplace

STEEM 0.25
TRX 0.11
JST 0.033
BTC 64057.95
ETH 3104.17
USDT 1.00
SBD 3.90