Sogna in grande, vinci in grandesteemCreated with Sketch.

in #ita5 years ago

Ho iniziato a ricevere qualche LEO, principalmente via curation rewards e mi sono detto, "perchè non parlare di qualcosa relativo all'investimento giusto per vedere se anche da autore riesco a racimolare qualche token?".

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Foto d'autore



Non sono uno che bada particolarmente ai grafici o all'analisi tecnica, anzi sono particolarmente scarso a riconoscere i trend del mercato a breve termine, in pratica come trader, non ci siamo...

Ciò che però mi piace fare è scoprire tutte le sfumature di quei pochi progetti in cui credo, che sono tutti network distribuiti come STEEM, nessun token.

Mi piace anche scavare davvero in profondità per scoprire tutta la storia di una determinata moneta per capire ed evitare certi tipi di sbagli fatti in passato da altre persone.

Una fra le prime è ovviamente BTC, primissima criptovaluta mai creata.

Ho scoperto BTC relativamente presto, ma anche relativamente tardi, ciò che ho seguito fin da subito è l'intera storia e i vari sentimenti degli utilizzatori della moneta nelle sue fasi iniziali, finendo su forum e mailing list ormai non più frequentate.

Per la maggior parte degli utenti all'epoca BTC rappresentava un giochino fra nerd che fanno le ore piccole giocando a World of Warcraft, c'era addirittura chi si scambiava 1000 BTC così per ridere (12 milioni circa ad oggi).

L'idea che mi son fatto è che nessuno si immaginava all'epoca che si potesse arrivare a tanto, c'erano tuttavia un paio di utenti che già a quel punto iniziavano a valutare il potenziale di questa moneta digitale.

Venendo presi in giro, derisi con vari meme e considerati dei folli, ma sembra che col senno di poi avessero ragione.

Ci sono due cose distruttive del movimento blockchain, le quali spesso molti dimenticano:

  • Resistenza alla censura
  • Peer to peer network

Il prezzo non è un'indicazione chiara per valutare il progresso di un progetto, inoltre, Bitcoin valeva letteralmente zero eppure per oltre un anno (il 2009) ha continuato a vivere come niente fosse.

Fino a che chiunque ha accesso ai nodi e qualcuno disposto a rafforzare il meccanismo di consenso, il network vive, è progettato per essere incensurabile.

Se Bitcoin è la moneta globale del futuro (o riserva di valore, in base a come la vedete), allora Steem è l'industria dell'intrattenimento del futuro.

Lo so cosa state pensando, questo sta delirando, ma le potenzialità ci sono e sono chiare e visibili.

Vi ricordate di Napster?

Un sistema peer to peer di condivisione di musica online.

Fece parlare di se non poco causando le ire di molti artisti e case discografiche che ovviamente, videro scendere i profitti della loro musica richiamando le leggi sul copyright.

Sono d'accordo sul fatto che i contenuti di un artista non vadano rubati e usati gratuitamente, ma le leggi sul copyright, non tutelano l'artista, bensi la casa discografica.

Anche se può sembrare che un artista faccia i soldoni, ed effettivamente è così se valutato dal lato di un operaio, non è poi tanto vero se rapportato agli incassi del middleman, la casa discografica che capitalizza sull'immagine e sulla produzione dell'artista.

Parlo di musica ma si può applicare a qualsiasi tipo di arte.

Pensiamo anche a YouTube, dove, per quanto un content creator incassi buoni profitti nettamente migliori a quelli di un dipendente, c'è sempre quel parassita in mezzo che trattiene oltre la metà dell'incasso per se, capitalizzando di fatto passivamente sul lavoro dello YouTuber.

Con blockchain, soprattutto Steem, tutto questo finisce.

C'è finalmente un meccanismo dove l'artista indipendente può condividere la sua produzione, senza appoggiarsi ad intermediari, in maniera completamente peer to peer e libera da censura e blocco.

Ciò significa che fra consumatore di intrattenimento e artista, non c'è più alcun tipo di barriera d'intermezzo, pensate anche a Facebook, è un sito dove il vero valore dell'intrattenimento arriva dagli utenti, i quali sono costretti a visualizzare advertisement il cui profitto va solo ed esclusivamente a Facebook Inc, un modello che Steem può cambiare totalmente.

Sono un grandissimo appassionato di videogiochi, Steam (Valve) è la piattaforma più comune su pc dove poter comprare giochi, espansioni o potenziamenti. E se esistesse un marketplace peer to peer dove gli sviluppatori di giochi possono pubblicare, un marketplace dove la proprietà degli oggetti digitali sono crittograficamente legati ad un account, dove poter creare forum relativi al gioco, token tramite smart contract per remunerare certi tipi di attività effettuate In-Game (come gli attuali achievements)...su Steem, è possibile senza nessun intermediario.

Stesso discorso vale anche per i grandi distributori dell'intrattenimento di massa, o l'ecommerce, ho letto un recente post di un nuovo progetto legato all'ecommerce su Steem che remunera i partecipanti per fare shopping sulla loro app, simulando una specie di cashback, davvero geniale (di progetti legato all'ecommerce su Steem ne ho letto anche un altro di recente ma non riesco proprio a scavarlo fuori dai miei feed).

Con la tokenizzazione di siti web grazie a progetti come Steem Engine e in futuro SMT direttamente sulla Mainnet di Steem, non c'è più limite alla possibilità di rappresentare diritti e possesso di un bene fisico o digitale che sia.

Molti token di certo finiranno per valere poco o nulla, ma STEEM che rappresenta le risorse del network, dove la magia avviene, potrebbe davvero valorizzarsi non poco.

Magari qualcuno penserà che sono solo un sognatore, ma tenete a mente che le industrie in cui Steem può insediarsi valgono combinate centinaia di miliardi di dollari e, avendo a disposizione un software open source globale, l'innovazione arriva da più parti, 7 su 7, 24 ore al giorno. Per quanto sia grande un'azienda privata i cui dipendenti non hanno però un reale interesse economico (stake) legato al successo della stessa, essa rimane limitata.

I contenuti presenti in questo post sono originali e di mia proprietà; la community è la risorsa più importante dell'ecosistema, pertanto ho deciso che per incoraggiare l'interazione e la condivisione di idee, ad ogni commento ricevuto inerente al post equivale un upvote fino ad un massimo del 30%, a mia discrezione in base al contenuto del commento stesso.

Sort:  

Solo il tempo potrà dire se tue visioni prenderanno effettivamente forma a sostanza, se alla fine della giostra il nostro benedetto Steem riuscirà a ritrovare la retta via e ritornare su livelli superiori, è quasi inutile dire che io tifo sperando che questo avvenga, come del resto la stragrande maggioranza degli utenti attivi su questa piattaforma, personalmente non lo so dove potremmo arrivare, ribadisco quanto affermato in un commento, allontanarsi dalla piattaforma è l'atteggiamento più sbagliato e meno prolifico, di attività ne stanno nascendo, come altre fonti di remunerazione, Pal e Steemleo su tutte, airdrop di token agli utenti più attivi, ma la domanda secca rimane sempre e solo quella, con cui chiudo l'intervento odierno...

"Quale sito o piattaforma "rende" più di Steemit?!?!"

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Nessuno, su Reddit hai i punti ad esempio che non valgono nulla, mentre per il sito, tutta questa attività di condivisione frutta parecchio, qui su Steem c'è Dlike, con il loro token, oltre al classico compenso in STEEM e SBD, le criptovalute non interessano molto al momento, tranne Bitcoin che è facilissimo da comprare, basta Coinbase, non tutti ricercano in profondità o conoscono altri progetti, questo è uno dei motivi per cui Steem al momento è solo una nicchia di 1 milione e mezzo di persone, globali.

Non mi schiodero' tanto facilmente da Steemit, per tanti motivi, tra cui rientra anche una ipotetica forte remunerazione futura, che al momento attuale si fa molto fatica a vedere, ma nella vita non si sa mai, non mi adagio su questo sogno, vivo un'esistenza "dannatamente" reale, ma rifletto molto su alcuni fatti, e se Steemit fosse davvero un treno che passa a va, toccando tantissime e infinite stazioni??? Io voglio rimanerci sopra, i rimpianti sarebbero davvero troppi

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Sono due pensieri un pò estremisti quelli che ti dirò ma, come parlo spesso con @teo93, la nostra generazione non conoscerà mai la pensione, semplicemente i soldi non ci sono già adesso, figuriamoci fra 40 anni, pensare che sarà lo stato a prendersi cura del nostro futuro si è dimostrato più volte nella storia un grande errore. Paradossalmente per me è più spaventosa l'idea di vivere una vita a lavorare lasciando i miei sogni e passioni da parte che "investire" in criptovalute.

Steem è uno dei modi per assicurarsi una via di fuga dal sistema, tanto la nostra generazione ha già perso in partenza sotto questo aspetto, far parte di una tecnologia dove ogni interazione è volontaria, è la base di una società che vuole ambire ad elevarsi.

Anche l'IA e i robot arriveranno, è ingenuo pensare che il lavoro umano non verrà sostituito dalle macchine completamente fra qualche decennio, costano meno, non dormono, lavorano H24, non mangiano/bevono, niente pausa caffè/bagno, ferie, contributi, malattia...per l'imprenditore la scelta è ovvia.

Eehhh, la storia che ben presto non ci saranno più i soldi per le pensioni è tristemente nota, e ritengo purtroppo che tu abbia completamente ragione a tal riguardo, sarà una bella grana per le generazioni a venire, che dovranno studiare bene che direzione prendere, sono più che convinto che la scelta che stai facendo tu sia corretta, in ogni caso ci provi, e se centri il bersaglio, avrai di che sorridere...

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Spero vivamente che tu abbia ragione su steem. Per quanto riguarda il diritto d’autore ed il fatto che favorisca le case editrici ci sono delle inesattezze (lo dico da autore ed editore e quindi parte in causa da entrambi i lati). Sicuramente le major hanno accordi che le favoriscono, ma il contratto viene comunque firmato dall’autore. Diverso è il discorso per le case più piccole. In realtà sto pensando ad un modo per far approdare la nostra qui su Steemit,. Che tu sappia è consentito aprire un profilo come società? Temo che la nascita di tutti questi token possa essere dispersiva... soprattutto se inizieranno a nascerne di simili...

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Certo non conosco i dettagli, ma ciò che rimane è il middleman, che con blockchain si può eliminare, portando i contenuti in maniera diretta da artista a consumatore, peer to peer, Napster fu il primissimo esempio di tale concetto.

Dai un'occhiata a Steem-Engine e le STO, sono create apposta per tokenizzare aziende/attività, hai anche tutti i dettagli legali, burocratici e tecnici, ma se devi farlo creati un piano d'azione per dare utilità effettiva al token.

Non sono esperto di case discografiche ma so per certo che c'è la possibilità di registrare le canzoni su un database immutabile e verificabile da tutti, un'idea di business si tira fuori.

Condivido ogni signola parola! Come ti scrissi in un altro commento, sono molto interessato agli sviluppi della blockchain per quanto riguarda la parternità (o maternità :D ) del diritto d'autore in ambito fotografico. Infatti questa tecnologià potrebbe porre fine allo sfruttamento indiscriminato delle immagini attribuendone i diritti al legittimo proprietario.
C'era già un progetto in tal senso ma si è perso un pò per strada mentre un altro progetto è prossimo al lancio e potrebbe rivoluzionare il mondo del microstock (photochain.io)
Insomma, gli sviluppi sono infiniti e steem ha dalla sua una community dove ci sono personalità di alto livello che lavorano instancabilmente per proporre applicazioni nuove e utili. Oltre a indubbi vantaggi in tema di velocità ed economicità.
Leggo da più parti che la quotazione di mercato di steem non rappresenti il valore reale della blockchain e sono completamente d'accordo.

Ciao miti, anche io sono molto interessato agli sviluppi sul lato fotografico e relativi diritti di proprietà e dall'anno scorso sto attendendo con trepidazione l'uscita del token KodakCoin della nuova piattaforma KodakOne di Kodak. Purtroppo per accedere alla prevendita bisognava versare minimo 10.000 dollari quindi dovrò aspettare per acquistarne 😃
Kodak stava vivendo un periodo di depressione e quando hanno annunciato il progetto le azioni Kodak sono schizzate alle stelle. C'è molto interesse, credo ne vedremo delle belle 😉

Si, lo penso anche io.. la blockchain si presta benissimo al campo dei diritti di autore quindi investire in chi per primo riuscirà a implementare questo utilizzo vorrebbe dire guadagnare parecchi soldi!

Come sempre siamo sullo stesso piano Carlo! STEEM è enormemente sottovalutato considerate tutte le attività che decidono di sviluppare qui, costi di gestione della blockchain, velocità di conferma e zero commissioni ne fanno un gioiello che sfugge a molti, se venisse implementato davvero il burn proposto da Dan, penso che molti più investitori sarebbero disposti a bloccare SP e tradare il token, che al momento ha volume relativamente basso. Aspetto l'hardfork con positività, poi SMT, averli entro l'anno sarebbe un gran bel colpo.

Ce la faremo per la fine dell'anno.. ne sono convinto!

Credo che STEEM abbia un grosso potenziale alla pari di BTC e, per certi versi STEEM é come BTC agli albori. Dove cerchi di parlarne ad amici sulle sue potenzialità poi guardandoti perplessi ti dicono frasi fatte del tipo: "mah sarà" oppure "é tutto finto" o addirittura cambiano completamente discorso snobbandoti e dandoti del pazzo.

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Ci sono lati positivi e negativi dell'essere early adopter, da una parte sai già che devi soffrire non poco prima di arrivare al successo, molti fanno power down perchè non reggono la pressione, ma il risk/reward sta tutto qui, ho imparato che il lungo termine è ciò che conta, tutto il resto del percorso sono solo alti e bassi che non devono influenzare, e con ciò intendo sia i picchi a 8$ (gennaio 2018) che i crash a 0,21 (dicembre 2018).

Infatti il segreto e proprio qui nel investire quando tutti mollano perché hanno troppa paura di continuare

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Se sogni in grande non sbagli mai.
Dove un uomo vede un pezzo di legno, un altro ci vede un tavolo, qualcun'altro addirittura un burattino che un giorno potrà prendere vita.
Se tutti questi sognatori si possono mischiare e i sogni si possono intersecare l'uno con l'altro, il gioco è fatto.
Se su steem ci sono tutte queste opportunità, non oggi, ma domani qualcuno aggiungerà qualcosa di geniale a ciò che è già stato creato, potendone rivendicare subito la paternità senza dover affidarsi ad intermediari.
Io per esempio devo pagare la siae annualmente per dichiarare che sono il padre delle mie canzoni.
Ogni anno.
Youtube, fb e gli altri, fanno giustamente i loro interessi.
Per non parlare di spotify, non ti dico quanto abbiamo guadagnato in un anno.
Una vergogna.

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Porti l'esempio perfetto, parlo proprio di questo, ci sono app che capitalizzano sull'utenza, che è l'unico motivo per cui hanno clientela e occhi da poter bombardare con l'advertising. Steem è disegnato per cambiare tale meccanismo a favore dei content creators e artisti, siamo appena agli inizi ma vedere in diretta gli sviluppi è molto incoraggiante.

Sarebbe bello mettere su una Dapp su Steem sulla musica, stile Spotify dove io posso pagare con upvote o steem o un altro token, ciò che ascolto. Immaginiamo sempre su larga scala con una clientela potenziale di miliardi di persone... Non avrebbe più senso rubare musica o film o altro. Io pago per sentire, l'artista riceve le sue ricompense, e parte di ciò che pago mi viene restituito (cash back). Figo, no?

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Come 3Speak è andato a coprire il reale problema della censura e sta pian piano creando un metodo tramite SPK tokens per reindirizzare all'utente l'advertisement revenue, sono sicuro che anche sul lato musicale uscirà qualcosa, o forse è già in sviluppo e ancora non lo sappiamo, c'è talmente tanto sviluppo ormai che restare aggiornati non è esattamente facile, ma è un processo entusiasmante.

Proprio ieri mentre navigavo su SteemLeo ho trovato per caso un interessantissimo post sui vari token esistenti simili a palnet!
Nel mio ultimo post ho citato il link in questione.
Se riguardo gli investimenti c'è steemleo, ci sono token per l'ambito videogame, per la marijuana, per per cultura raggae e molti altri, me li studierò in questi giorni.

Su un altro post ho letto che chi fa staking di palnet, steemleo, weedcash riceverà alcuni jahm token, una nuova moneta che ruota attorno alla cultura raggae.

La possibilità di pubblicare su piu piattaforme utilizzando i tag giusti e guadagnare i relativi token è un grande incentivo a scrivere e interagire. C'è fermento lì fuori 😃 sono molto ottimista.

Ricevuti sia i GG che i JAHM, ci sono tante communities che si stanno formando, l’attività su Steem è fenomenale e tutti continuano ad ignorare le potenzialità, fino a che non saranno sotto gli occhi di tutti anche senza volerlo.

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Si anche io 👍🏻 Arrivati poco fa 😊 Ho già messo tutto in staking 😎

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Sono d'accordo sul fatto che 3 anni siano pochi per un progetto come Steem e il potenziale è ancora inespresso. Io parto da una considerazione più semplicistica: se Steem è piaciuto a me che fino a 5 mesi fa non sapevo neanche esistesse potrebbe piacere a tante altre persone che semplicemente non sanno che esiste....quindi il potenziale è già di base molto grande. Concludo dicendo che i sogni sono importanti e tanti sognatori sono riusciti a realizzare i loro sogni.....

Sono però convinto che è il marketing a mancare, basterebbero 2/3 YouTuber davvero famosi a pompare le varie Dapp ed il gioco è fatto, chissà che con SPS non spunti qualcosa di simile, in pochi conoscono la piattaforma, per lo più passaparola o ricerca personale.

Steem resta una figata di progetto, se riesce a guadagnare un po' più di accessibilità dall'esterno e ancora altre alternative serie al blogging (direzione in cui stiamo andando) può diventare qualcosa di relativamente grosso. Il problema è che, nel resto del mondo, il middleman è qualcuno che ti scippa un sacco di soldi, ma ti da dei servizi sicuri, una distribuzione su larga scala, visibilità, pubblicità. Steem da quel punto di vista è ancora un po' indietro, è normale che i grandi creator ancora non si vedano più di tanto, magari anche messi in difficoltà da una generica diffidenza nei confronti di tutto ciò che è crypto.
Mi piace molto l'idea della piattaforma videoludica steem-based, ti dirò che in realtà ci avevo anche pensato che sarebbe un'ottima idea. Più che ispirarmi a Steam mi ispirerei a Kongregate, sarebbe bello avere una piattaforma di giochi online con modalità premium basate su una token unica gestita alla base (in modo che la stessa token mi permetta di fare quello che voglio all'interno del sito...come una sala giochi in pratica).

Non ci avevo pensato, Steem può espandersi in diversi settori, molti dei quali ancora non si conoscono in realtà, valutare le potenzialità solo in base al prezzo è un errore, sono tempi duri certo, ma ogni startup e nuova tecnologia li subisce, chi resta e costruisce è anche chi poi ne beneficia a lungo termine.

Un consiglio per il trading, sempre valido e applicabile anche al mercato delle crypto, ce lo da Mark Twain :

“E’ facile fare soldi a Wall Street. Tutto quello che dovete fare è comprare quando il prezzo è basso. Poi, appena il prezzo sale, vendete e vi prendete i profitti”.

Scherzi a parte, non ho mai capito la follia dell’analisi tecnico: i grafici sono auto-profetici in quanto tutta la gente che li segue interpreta le stesse figure e attua di conseguenza. Se penso che il prezzo scenderà vendo, ma a chi? Ci deve essere sempre qualcuno disposto a comprare… Io lo vedo come un altro Ponzi.
L'analisi tecnico solo serve per chi vuole speculare su un valore, ma se davvero si crede in un progetto, allora è più importante studiarsi l’analisi fondamentale.
Ritengo che investire secondo l’analisi fondamentale sia più sano per l’economia, rispetto alla pura speculazione.
Un altro consiglio di Mark Twain:

“Nella vita esistono due soli grandi momenti in cui un uomo non dovrebbe speculare; quando non può permetterselo e quando può”

Gli intermediari sono una piaga economica tanto quanto gli speculatori.
Ricordo che Naomi Klein diceva nel suo libro “No Logo”, che la vera concorrenza di Nike non è Adidas, ma Heineken, già che né Nike fabbrica scarpe né Heineken birre, solo vendono uno stile di vita, generando più benefici dei fabbricanti di scarpe o birre.
Facendone a meno, forse ci sarebbero più risorse anche per le nostre pensioni.

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