E' sempre colpa del negoziante? Piccolo decalogo del cliente perfetto

in #ita6 years ago (edited)

Cari amici di Steemit, come già raccontato in uno dei miei primi post, nei momenti in cui l'azienda per la quale sono assunto registra il picco delle vendite, sono chiamato a mettere momentaneamente da parte le mie principali attività, e ad occuparmi quasi esclusivamente della vendita e del rapporto a tu per tu con la clientela.

Tutti sono clienti, ma molti meno quelli che hanno avuto la possibiltà di guardare la luna dalla parte oscura, quella del venditore.

Se fossi a capo dell'ipotetico governo di un ipotetico universo, proporrei, tra il serio e il faceto, di introdurre un numero imprecisato di ore di stage, obbligatorio per il conseguimento di un qualsivoglia diploma, da trascorrere dietro al bancone di una attività commerciale a scelta.

Probabilmente mi farebbero le scarpe dopo pochi minuti, ma sono sicuro che uno stimolo simile potrebbe risultare molto utile nell'educare le nuove generazioni al rispetto del lavoro (e del prossimo in generale), alle buone maniere e al self-control.

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In tempi antichi, il rapporto tra venditore e acquirente, era definito dalla massima caveat emptor (il compratore stia in guardia), presa a riferimento anche dal personaggio di Leland Gaunt nel libro Cose preziose di Stephen King; non esisteva nessuna sorta di garanzia per gli acquirenti, non c'era possibilità di rivalersi su commercianti scorretti e chi comprava lo faceva a proprio rischio e pericolo.

Com'è logico che sia, in una civiltà evoluta il processo di compravendita è stato, nel corso degli anni, sempre più oggetto di tutela da parte della giurisprudenza; il ribilanciamento del rapporto di forza venditore - acquirente ha nel tempo inculcato, nelle menti delle persone, un radicale roversciamento della medaglia, ben sintetizzato nella massima:

Il cliente ha sempre ragione.

Volendo anche considerare come dogmatica questa perla di saggezza popolare, non si può fare a meno di notare come spesso tuttavia, le persone siano portate a pensare che, trovandosi nei panni del soggetto proprietario del denaro, tutto sia lecito e concesso, compresi comportamenti ben al di là della soglia della maleducazione.

A tal proposito è diventata virale la protesta di Livio Carruba, un barman di 33 anni della provincia di Treviso che, tramite il suo profilo Facebook, ha voluto manifestare un pesante sfogo, a seguito dell'ennesima serata passata a sopportare la maleducazione degli avventori:

ti permetti di entrare nel mio locale e alzare la voce su di me, senza neanche ti abbia mancato di rispetto... ti permetti di dirmi “fermati e ascoltami” con tono arrogante mentre sto lavorando, mi minacci, offendi ripetutamente me e anche il mio collega [...]

Con buona probabilità di non essere smentito, posso tranquillamente affermare di non aver mai riscontrato i livelli di maleducazione toccati dai clienti del povero Livio; tuttavia la sua battaglia di civiltà, rilanciata anche dall'hastag iostoconlivio, non può che trovarmi dalla medesima parte della barricata.

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Pertanto, rovistando in un bagaglio colmo di anni di esperienza, come mio minuscolo contributo alla causa, ho ideato un piccolo decalogo del cliente perfetto, che un po' per gioco e un po' seriamente vi propongo qui di seguito:

1 - Saluta sempre, quando entri e quando te ne vai

Dovrebbe essere alla base di ogni più elementare regola di buona educazione, ma purtroppo spesso non è così. Il negoziante modello ci accoglierà lo stesso con un sorriso, ma ricordiamo che potrebbe essere meno ben disposto nei nostri confronti.

2 - Usa le parole per favore e grazie

Sebbene sembrino sempre più desuete, queste due magiche parole fanno ancora parte della lingua italiana; abituarsi ad utilizzarle, quando siamo in un negozio o nella vita quotidiana, non può che migliorarci.

3 - Ricorda che dietro il bancone c'è una persona, non una macchina

Se alle 9 di sera del Ferragosto, dopo aver battuto mille scontrini, la cassiera dell'autogrill fa un errore o non è più così sorridente come ad inizio turno, cerchiamo di comprenderla ed evitiamole polemiche inutili.

4 - Prima di chiedere, assicurati che la risposta non sia già presente davanti ai tuoi occhi

Se davanti ad ogni singolo articolo esiste un cartello con il prezzo, evitiamo di interrogare il negoziante con frasi del tipo: <<ma il costo è proprio quello esposto>>?
Fidiamoci del nostro istinto: quello che sembra il cartello del prezzo, è proprio il cartello del prezzo!

5 - Non pagare piccoli importi con banconote di taglio alto, specialmente al mattino

Tutti i negozi iniziano la giornata con la cassa riempita solo da un piccolo fondo, utile per dare i primi resti. Arrivare all'apertura con una banconota da 100 euro per pagare una penna dal costo di 50 centesimi, oltre che essere abbastanza scortese, rischia di creare disagio al negoziante e agli altri clienti.

6 - Evita di chiedere il cambio di banconote in moneta

La moneta è fondamentale per qualunque negozio per dare il resto. Se il comune ha piazzato una macchinetta per pagare il parcheggio proprio di fronte al negozio e in tasca non abbiamo spiccioli utili al nostro scopo, consideriamo che non è colpa di chi lavora nell'esercizio di fronte.

7 - In caso di problemi, evita di polemizzare e di alzare la voce, ma spiega educatamente le tue ragioni

Tutti sbagliamo, errare humanum est! Nel caso in cui questo accada, non diamo per scontato che la colpa sia di chi ci ha servito, potremmo essere stati noi ad aver usato un'espressione sbagliata o ad aver chiesto una cosa per un'altra. In ogni caso mantieniamo la calma, ponendoci nella maniera corretta sicuramente il nostro problema verrà risolto.

8 - Non comportarti come se fossi l'unico cliente della giornata

Anche se, in quel preciso momento, nel negozio ci siamo solo noi, è altamente probabile che quel suolo sia stato, e sarà ancora, calpestato da decine di altri clienti. Specialmente negli esercizi ad alta frequentazione, evitiamo di dilungarci in domande o richieste di spiegazioni superflue, pensando "tanto non c'è nessuno..."
Un gesto carino potrebbe essere inoltre, avere già il portafogli in mano al momento di pagare, evitando di perdere tempo nella sua affannosa ricerca in fondo allo zaino o alla borsa.

9 - Aspetta pazientemente il tuo turno

Se ci troviamo in coda, evitiamo di dare segni di nervosismo o sbuffare per l'attesa. Di sicuro chi si trova dall'altra parte non si sta divertendo nella sua attività preferita, ma sta dedicando attenzioni ad un altra persona come noi. Cerchiamo di non creare disagio, saltando la fila o rivolgendo domande ad un addetto, che sta già servendo un altro cliente.

10 - Entra il più possibile con le idee chiare

Quando facciamo una richiesta, evitiamo generalizzazioni come "vorrei quella bibita che fanno vedere sempre nella pubblicità", ma cerchiamo di essere il più precisi possibile, indicando nomi, marche e modelli. Teniamo presente che, di solito, il negoziante è un esperto del prodotto che vende e di conseguenza, se fatica a comprendere ciò che vogliamo, molto probabilmente la colpa è nostra!

Naturalmente, con tutto quanto è stato detto, non intendo sollevare i negozianti dai propri obblighi di professionalità ed onestà, anzi. Ma ritengo che, un mondo dove tutti ci si venga reciprocamente più incontro, per quanto utopico possa sembrare, sia decisamente da ricercare con tutti i nostri sforzi.

E voi cosa ne pensate? Avete avuto esperienze di vendita? Allunghereste il decalogo con altre voci o ne cambiereste qualcuna? Fatemelo sapere nei commenti.
Grazie a tutti e alla prossima!

Sort:  

Ma hai scritto in pratica un testo sacro! Come non darti ragione! In teoria ci sarebbero altre 100 regole da elencare, come discutere tra marito e moglie almeno per 10 minuti su cosa comprare prima di entrare in un negozio e non chiedere stupidamente "quanto fa??" se hai comprato 10 cose perché il venditore non ha una calcolatrice in testa e se aspetti ti dirà sicuramente il prezzo.
Ma tanto far rispettare le 10 elencate da te è già un'impresa impossibile

Ahahah si hai perfettamente ragione, credimi che scegliere le dieci da inserire è risultato piuttosto difficile, come dici tu ce ne sarebbero molte altre altrettanto valide.... Grazie del passaggio e del gradito commento :)

Posso far leggere il post ai miei clienti in albergo? Settore diverso, stesse ''problematiche comportamentali''

ahahah assolutamente si, ci mancherebbe! Grazie per il passaggio e per il commento.

Provvederò a metterne una copia, così, '' casualmente '', in tutte le camere allora! ;]
Davvero ben scritto! Grazie a te per il post

Sarebbe un onore... Magari un giorno soggiornerò presso il tuo hotel e ritroverò un mio scritto...

Avendo lavorato alle vendite, so bene di cosa parli, ci vorrebbe una laurea a volte per affrontare i clienti difficili. Le categorie di clientela sono molto varie, tanto quanto i tipi umani, ma l'idea che il venditore sia una macchina infallibile al nostro completo servizio è oscena e disumana.
Prima, ricordo che ero felice quando vedevo negozi aperti a orari utili per me, perché avevo la mentalità da cliente: esco da scuola/lavoro e trovo il negozio comunque aperto, faccio una passeggiata in centro di weekend e posso comunque fare shopping. Adesso, ogni volta che vedo un negozio aperto fino a tarda ora o sabato e domenica, un po' mi rattristo, perché scommetto che i venditori siano obbligati a non fare turnazioni (come è accaduto a me) e a morire lentamente per lo stress. Quando in una situazione di super lavoro, capita pure il cliente bestiale, allora a perdere le staffe definitivamente ci si sta un attimo.
Tutti abbiamo peccato, per carità; ad esempio, io sono una persona molto distratta e a volte perdo le cose dentro la borsa: mi capita di cercare il portafogli mentre aspetto il mio turno, per non trovarlo in tempo, andare in panico e continuare a cercarlo quando è già il mio turno, disperata.
Il rispetto nasce dalle piccole cose, stamperei questa lista e l'appenderei in bella vista in ogni negozio!

Ciao @nawamy, grazie per il commento. Concordo con te su tutto, prima dell'attuale lavoro sono stato un piccolo ingranaggio della grande distribuzione, e da ultimo arrivato tutte le domeniche erano mie... Giorno di riposo? "Questa settimana no, non c'è personale, vediamo la prossima"...
I supermercati aperti ad ogni ora hanno probabilmente migliorato la nostra vita, ma purtroppo in pochi si mettono nei panni di quelli che ci lavorano anche nelle festività, avendo almeno l'accuratezza di comportarsi in una maniera adeguata.
Grazie per l'apprezzamento, fa molto piacere

Quante cose giuste che hai elencato in questo post??
Soprattutto il punto 8, quando dici la magica frase "tanto non c'è nessuno"....
Ma cosa sai, te, emerito imbecille, di cosa c...o devo fare io invece di perdere tempo (le chiacchiere costruttive non sono perdita di tempo) in discorsi idioti ed inutili con te??
Chi ti dice una frase del genere, sicuramente ti fa, al 99% dei casi, perdere tempo, chi invece parla e dialoga, ha argomentazioni per farlo, anche se non compra nulla.
La correttezza, soprattutto ai tempi odierni, dove la pressione di internet in alcuni casi è fortissima, deve essere reciproca, sono disposto tranquillamente a venire incontro al cliente come posso, ma un po' di rispetto ci vuole, anche non alla pari, nel senso che concedo anche delle deroghe, entro certi limiti però, il buon senso deve rimanere.
Una grande perla di saggezza, caro @frafiomatale, ottimo post davvero

Ciao @mad-runner! Mentre scrivevo mi sono ricordato che anche tu sei dalla parte dei venditori, avendo un negozio. Aspettavo il tuo commento perché puoi capire bene certe dinamiche, ti ringrazio molto per le parole che hai scritto!

educazione, un tema cruciale del XXI secolo

Già, perfettamente d'accordo!

Ho una mia piccola caffetteria e con il suo aiuto riesco a guadagnarmi da vivere lavorando per conto mio. Di recente ho deciso di organizzare una promozione per aumentare le vendite e ho deciso di creare una brochure sul sito https://create.vista.com/it/create/invitations/ , dove c'è un pratico strumento di progettazione che mi ha permesso di creare rapidamente da zero un design per gli inviti promozionali.

Ho bisogno di un sito web che possa essere utilizzato per creare pubblicità su libretti o biglietti da visita, e che abbia un designer con cui poter fare tutto comodamente.

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