"Bosforo e le sue sorelle", terza puntata

Così Bosforo e Aladino diventarono una strana coppia.
Zio e nipote si somigliavano, non molto alti, ma proporzionati, entrambi col viso rotondo e progressivamente con sempre meno capelli, fino ad arrivare alla calvizie.
Bosforo era di poche parole, ma gentile e così il povero Aladino, perennemente scosso, si trovava molto meglio con lui che con la madre e la zia, entrambe piuttosto aggressive.
Barcellona era una vera stakanovista, non si fermava mai. Ma anche dai suoi dipendenti (che erano poi fratello e nipote) pretendeva ritmi di lavoro assurdi, non c’erano feste né riposi.
La macelleria (con annessi e connessi) era aperta sette giorni su sette.
Non solo. Dopo che la sorella si era trasferita a vivere con lei, aveva pensato bene di allargare l’attività con una sorta di enoteca (lei la chiamava cantina, ma solo perché non conosceva il termine esatto), dove vendeva all’inizio solo vini della zona, poi vini sempre più pregiati e anche prodotti alimentari d’eccellenza.
Lei si era dedicata sempre più a questa attività, insieme a Marsiglia, mentre la macelleria era stata sempre più sulle spalle di Bosforo coadiuvato dal fedele Aladino.
Neppure Bosforo aveva mai preso moglie.
Lui, quando ne parlava, diceva che, dopo aver conosciuto le sorelle, gli era passata del tutto la voglia di avere intorno un’altra donna.
In effetti Marsiglia e Barcellona erano petulanti e anche litigiose, ma il principale oggetto della loro ira era da sempre il fratello minore.
“Bosforooo!” Si sentiva spesso gridare dalla cantina alla macelleria. Barcellona non era mai contenta.
“Ma quante volte te lo devo dire che la mattina alle sei il banco della carne deve essere già pulito perfettamente? Sei un dormiglione, pigro.
Certo, se fosse sopravvissuto Atlantico, sarebbe stato di tutta un’altra pasta : preciso, intelligente, lavoratore”
“E invece – proseguiva Marsiglia – sei rimasto te, buono a nulla e perdigiorno. E’ proprio vero, sono sempre i migliori che se ne vanno. Prima Atlantico e poi il mio povero marito. E rimani tu, insieme a quell’esaurito di Aladino”
Non era tenera neppure con il figlio, Marsiglia, non era proprio tenera in assoluto, e ancor meno lo era sua sorella.
Amerigo e sua moglie si vedevano di rado e così anche i nipoti, ormai grandi. Nessuno di loro desiderava partecipare ai pranzi in famiglia, a cui però erano costretti per le feste comandate.

(continua)

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