"Contesteem, una storia mai scritta": recensione.

in #ita5 years ago

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Recensione

L’io narrante, inquietante e misterioso, si domanda “chi sono io?” e la risposta è

Un uomo. Derivato da un altro uomo che a sua volta fu copiato da un altro uomo.

Dunque una storia di cloni? Anche, almeno in parte. Cloni che vanno in pellegrinaggio a Edimburgo, a rendere omaggio alla statua d’oro della Dea Dolly.
Eppure, non tutti i cloni sono uguali.
C’è chi, come il protagonista (o meglio voce fuori campo), ha ben presente cosa siano i drammi esistenziali.
E per questo parla così:

Siete esseri mortali. Evviva!
Non esiste nulla di più emozionante di sapere che si ha solo una vita per poter essere speciali. Siatelo. Pensa a quante cose perdereste sapendo di essere immortali. Non vi spingereste mai al limite, non cerchereste mai di essere dannatamente grandi ed unici, non avreste bisogno di essere ricordati ma solo di essere vissuti, sempre dalle stesse persone, sempre negli stessi modi.

E raccomanda:

“Uccidimi nella culla!”…
Cambia il presente. Ascolta il futuro

L'effetto farfalla? Forse. Ma è poi concepibile che sia un essere del futuro a suggerire la sua stessa non esistenza? O i drammi del presente sono inevitabili comunque?

I Pirati dell’anima, da una parte e dall’altra, i Figli di Adamo, diverse possibilità di un tempo futuro, danno pathos alla narrazione che rimane sempre un po’ incompiuta, aperta addirittura alla non -esistenza, vista a tratti come unica soluzione.
Lettura consigliata per chi non accetta la propria finitezza.

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Con questo lavoro, partecipo al contest "Contesteem: una storia mai scritta", di @serialfiller, per la sezione RECENSIONE.

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Grazie fulvi mi hai fatto sentire scrittore per un giorno!

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