Il racconto di Vitalba - seconda puntata

in #ita5 years ago

Ancora dopo tanti anni mi passano davanti le immagini di quel giorno.
Mirta, con i suoi capelli scuri e ricci che svolazzavano mentre portava in tavola il dolce al cucchiaio che aveva preparato.
Edoardo che mi guardava innamorato e pieno di speranze.
Rosa e Mirto orgogliosi delle loro figlie.
Non ho alcun ricordo così nitido come quel pranzo di Pasqua. Né prima, né nei settanta lunghissimi anni che sono trascorsi da allora.
Sarei in grado di descrivere i particolari, il vestito a quadretti di Flora, gli orecchini pendenti di mia madre, la tovaglia bianca rifinita in macramè.
Tutto è presente.
La mia memoria, un tempo leggendaria, non si è mai deteriorata.
Sono ancora presente a me stessa e all’andamento delle mie giornate, ma quella Pasqua … è come se fosse oggi.

Il pranzo terminò verso le tre. Mia madre e Flora cominciarono subito a ripulire, mentre mio padre si appisolò in poltrona sulla veranda.
Edoardo aveva appena comperato la sua prima automobile e non vedeva l’ora di portarmi a fare un giro, ma, dato che era molto gentile ed educato, invitò anche le mie sorelle.
Flora rifiutò l’invito, perché aveva appuntamento con le sue amiche di lì a poco, mentre Mirta accettò volentieri e partimmo per andare a fare un giro al mare.
La giornata era luminosa, brillante.
Noi giovani e spensierati.
Ricordo che, con mia sorella, cantavamo a squarciagola.
“Fior di margherita, cosa è mai la vita…”

Ecco, c’è solo un momento di vuoto.
Poi silenzio. Non cantiamo più. Non vedo Edoardo né Mirta, non so dove sono. Buio. Poi luce di nuovo.
Sono su una spiaggia. Mi pare diversa da come la ricordo.
Sono sola e preda di una terribile angoscia.
Ecco, mi vengono incontro tre figure… Sono tre donne, molto belle.
Indossano abiti un po’ inconsueti, semplici, ma raffinati. Una sorta di tuniche che però a loro stanno benissimo.
Una, che sembra la più giovane, ha i capelli biondi e gli occhi celesti.
La seconda è castana, molto slanciata, ed ha un sorriso particolarmente dolce.
E infine c’è quella che sembra la più autorevole, dai lineamenti regolari, ma decisi. Una capigliatura mossa e con tonalità tra il biondo e il rosso le incornicia il bel volto.
“Buongiorno” mi dice “Io sono Michelle e queste sono le mie sorelle Raphaela e Gabriela”
“Buongiorno, io mi chiamo Vitalba. Ma dove siamo”
“Siamo nei pressi della nostra locanda. Vieni, ci sembri un po’ in difficoltà”
Poco più avanti si erge una piccola costruzione bianca, contornata di fiori e piante grasse.
Entriamo, mi aspetto di vedere altri avventori, ma siamo solo noi.
“Come si chiama questo posto? Non c’ero mai stata”
“Locanda Heaven. Ma accomodati, ci sembri stanca”
“No, è che… ero in macchina col mio fidanzato e mia sorella, ma non li vedo più”
Le ragazze si sono guardate, poi, con fare molto gentile, mi hanno porto una bevanda dal sapore estremamente gradevole. Non so dire se sia dolce o meno. E’ qualcosa che non conosco.
Ma di quelle creature mi fido. Sento che sono sincere, le vedo sollecite.
Sono stanchissima. Mi sdraio su un divano e mi addormento.
Al risveglio, ormai è mattina (ma quanto ho dormito?), Raphaela mi chiede come sto e mi accarezza i capelli. Questo mi fa stare subito meglio, è come se da quella carezza passasse energia.
Gabriela mi porta un bicchiere colmo di un succo di colore viola.
Bevo e mi piace. Anche stavolta non so cosa sia.
Trascorre del tempo, non so quanto.

(continua- domani terza e ultima puntata)

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