"Il respiro delle anime", recensione
Ritorna in questo secondo romanzo di Gigi Paoli, il cronista di "nera" Carlo Alberto Marchi.
Lo troviamo in un'estate torrida, alle prese, da una parte, con la sua vita faticosa di padre single di una preadolescente, dall'altra, nuovamente a Gotham, il moderno palazzo di Giustizia che proietta la sua ombra su una città non troppo solare, nonostante il caldo. Dietro alla bellezza di Firenze, si nascondono aspetti oscuri, un insolito numero di morti per droga mette in allerta la magistratura e le forze dell'ordine, ma anche i giornalisti.
Inoltre, nelle vicinanze del palazzo, un'auto pirata investe ed uccide un ciclista. Ma la questione non è così semplice. La vittima è un dirigente di una importante azienda farmaceutica, dove, per l'appunto, lavora in un ruolo di prestigio un ex compagno di scuola del giornalista.
L'ipotesi dell'incidente, e quindi dell'omicidio colposo, non convince Marchi che, nel suo modo intuitivo e un po' temerario, inizia una sua indagine personale.
Una villa misteriosa dalle finestre murate, ritenuta un rudere inquietante, nasconde invece impensabili segreti.
La vicenda si rivela sempre più complessa e sfaccettata, Firenze mostra una sua parte buia e spietata, dove si intrecciano criminalità organizzata e affari, droga e malavita.
Sorprendenti verità emergeranno seguendo Carlo Alberto Marchi , personaggio che nuovamente conquista il lettore e lo porta con sè tra i misteri di Gotham.
