"Il rumore della pioggia", recensione

IL RUMORE della PIOGGIA, un romanzo di Gigi Paoli
GIUNTI Editore

Carlo Alberto Marchi è un giornalista di nera, vive a Firenze, unendo alle difficoltà della professione (che lo appassiona e lo prende molto) quella di essere padre single di Donata, una bambina di dieci anni.
La sua vita è frenetica, sempre in cerca di uno scoop e di arrivare per primo sulla scena di un delitto. L’occasione si presenta all’improvviso quando, in Via Maggio, viene assassinato l’anziano commessi di un famoso negozio di antichità religiose.
Marchi fiuta un caso davvero speciale, dato che il negozio si trova in un palazzo della Curia e, dalle prime indagini, si evidenzia un legame molto intimo del morto con un giovane prete. Non solo : una scritta nell’agenda della vittima pare indirizzare anche verso la massoneria.
Il caso pare essere chiaro dall’inizio, ma poi le cose si complicano, riemergono vecchie storie quasi dimenticate, ma intrecciate tra loro.
Il giornalista indaga anche per suo conto, oltre che stare incollato ai magistrati e davvero molto presente nel Palazzo di Giustizia, moderno e inquietante, da lui detto Gotham, ispirandosi alle vicende di Batman.
La storia è decisamente appassionante, scorre rapida e piena di colpi di scena.
La figura del protagonista riesce a catturare il lettore, per le sue iniziative brillanti, anche se non sempre appropriate e spesso fuori dagli schemi, ma anche per le sue acrobazie per gestire una figlia che sta crescendo e garantirle affetto e sicurezza.
Non si può non simpatizzare per Carlo Alberto Marchi e non seguirlo sotto la pioggia battente nelle strade del capoluogo toscano e nei corridoi di Gotham, sempre colmi di notizie e di sorprendenti rivelazioni.
Lettura davvero consigliata.

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