"Bosforo e le sue sorelle", ottava puntata

in #ita5 years ago (edited)

Nonostante una iniziale perplessità, sia da parte mia che della famiglia, la nuova attività cominciò a piacermi davvero.
La mia cultura classica mi permetteva di trovare frasi per ogni circostanza, da incidere sulle lapidi o scrivere sulla corona di fiori.
Ma non dobbiamo dimenticare che io ero anche figlia di Sanremo.
La prima innovazione era stata quella della segreteria telefonica che rispondeva con la voce della Vanoni . "Eternitààà, spalanca le tue braccia... ".
E poi, contemporaneamente, mio fratello Libero rilevò il negozio di fiori della compianta Margherita e i nostri esercizi commerciali si sincronizzarono perfettamente. Servizio completo. Poi, certo, Libero si occupava anche di matrimoni, battesimi e compleanni.
Ma quella dei funerali era una bella fetta. E non conosceva crisi.
Così, quando il povero Bosforo morì (a seguito di una polmonite), fummo noi due ad occuparci di tutto.
Federico, il mio fidanzato, bibliotecario precario, snobbava un po' questo commercio borghese e un po' macabro, ma i nostri progetti matrimoniali non avrebbero certo potuto poggiarsi sul suo magro ed incerto stipendio.
Così, faceva buon viso a cattivo gioco, anche se a volte non riusciva a nascondere la sua disapprovazione.
"Certo, Claudina, sei diventata una bottegaia, hai preso proprio dalla famiglia di tua madre. Non vedo a cosa ti sia servito studiare filosofia".
E invece mi era servito, e tanto. Citazioni continue e aforismi filosofici accompagnavano i familiari dei defunti confortandoli.
Lo zio Furio, oltre alla impresa funebre, mi aveva regalato un bell'appartamento al piano superiore, ristrutturato e arredato. Ma anche su questo Federico aveva da ridire. La terrazza, in effetti si apriva sulla strada da dove partivano i funerali, mentre le finestre di camera affacciavano su un cortile interno dove erano esposte suggestive statue e lapidi per tutti i gusti.
Però, come diceva Libero, a caval donato non si guarda in bocca. D'altronde era anche molto comodo : casa e bottega.
Bosforo fu il secondo parente di cui mi trovai a curare le esequie.
La prima era stata la povera Margherita, vittima della costosa automobile troppo potente che Furio le aveva regalato.
Ma con lei i rapporti erano superficiali.
Con Bosforo invece ... Sì, è vero, era vecchio.
Ma quando mi resi conto che veramente non l'avrei visto mai più, la parte più profonda del mio animo cominciò a soffrire e mi ritrovai in breve piena di lacrime e in preda ai singhiozzi.
Meno male che c'era Libero, molto meno affezionato agli zii, che mantenne la lucidità e si occupò praticamente di tutto.
In chiesa, la funzione fu tranquilla, ma, pur tra le lacrime, avvertivo una certa agitazione da parte delle zie.
Aladino, seduto vicino a me, piangeva come una fontana. Barcellona e Marsiglia, invece, non piangevano, ma si guardavano l'un l'altra in modo non benevolo.
Usciti di chiesa, mentre il feretro veniva posto nel carro funebre, cominciarono proprio a litigare.
(continua)

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Che due p...e sto Federico, non gli va mai bene nulla!!!

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