Genova: "Per la stessa ragione del viaggio...viaggiare!"

in #ita6 years ago

Genova la superba, Genova la dominatrice di mari, Genova e De Andrè.
In una parola: Genova.
Sono tanti gli appellativi che vengono dati a questa città, controversa, che puoi amare o odiare e io l'ho decisamente amata.
Prima di partire l'ho immaginata con altri occhi, con quelli di Fabrizio De Andrè.

Ho sentito per la prima volta qualche sua canzone da bambina a casa di un'amica la domenica mattina. Suo padre metteva i dischi e io, che l'ascoltavo per la prima volta, ne rimasi affascinata. Dopo qualche tempo, a scuola ci fecero imparare "Volta la carta" e anche lì qualcosa successe dentro di me. E mio padre le mattine che mi accompagnava a scuola alle elementari me lo faceva ascoltare.

In poco tempo imparai ad apprezzarlo sempre di più e negli ultimi anni mi è letteralmente esploso nel cuore.
Avevo in programma il viaggio a Genova da un po', era da tempo che volevo respirare l'aria di quella città, culla di artisti e di libertà, piena di profumi e contraddizioni.
Ho aspettato il momento giusto, il periodo migliore quando ormai avevo letto tutto su di lui e potevo vivere le atmosfere delle sue canzoni.

Volevo toccare con mano la città di Faber, con i suoi carruggi e i suoi emarginati, "le graziose" di Via del Campo, il Porto Antico e la sua storia. E Boccadasse, la spiaggia tanto amata da De Andrè dove era solito recarsi con gli amici di sempre o con qualche ragazza.

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Immagine di proprietà dell'autore

Ho approfittato del ponte del 1 Maggio per partire e sono stata tre giorni, clima ideale e tante ore davanti a me per camminare e perdermi. Si perché non volevo semplicemente vedere i luoghi di interesse ma volevo "vivere" il posto.
Per prima cosa ho alloggiato in pieno centro storico, dove non c'era quasi mai campo e nessuna connessione a Internet, cosa che ho apprezzato molto perché ogni tanto sento il bisogno di staccare dal virtuale, dall’essere sempre connessa, sento il bisogno di raccogliermi. Non ho mai dormito in nessuna notte, perché dormire al centro di questa città vuol dire che fino alle 5 di mattina fuori ci sarà sempre casino, qualcuno che canterà, urlerà e non ti lascerà riposare. Ma per De Andrè questo ed altro.

Ho iniziato il mio tour dall’Arco di Trionfo, costruito in memoria dei caduti in battaglia durante la Prima Guerra Mondiale. Situato in Piazza della Vittoria, in una zona chiamata Brignole, dove c’è la stazione ferroviaria. Nella stessa piazza c’è la Scalinata delle Caravelle, dove ci sono raffigurate con dei fiori le rispettive caravelle di Cristoforo Colombo.

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Dopo mi sono diretta a Piazza de Ferrari, attraversando via XX Settembre, denominata la via dello shopping, che collega le due piazze passando sotto al famoso Ponte Monumentale. Attraversando i portici di questa via meravigliosa non ho potuto fare a meno di guardare in alto e notare le decorazioni raffiguranti l'antica nobiltà di Genova: il bianco e il nero.

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Arrivata in Piazza de Ferrari, punto di riferimento della città, con al centro la grande fontana in bronzo che di sera si tinge di mille colori creando un effetto molto suggestivo, si possono ammirare i quattro palazzi che la circondano (Teatro Carlo Felice, Palazzo Ducale, Palazzo della Regione e Palazzo della Borsa).

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Scendendo via San Lorenzo, ho potuto vedere la Cattedrale di San Lorenzo in tutto il suo splendore.

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Per avere una visuale dall’alto di tutta la città, sono andata a Spianata di Castelletto nell’ora del tramonto, momento ideale dove tutto si tinge di arancione regalando allo spettatore uno scenario un po’ magico. E’ bello rimanere lì per qualche minuto per raccogliere le forze.

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Il secondo giorno l’ho dedicato al centro della città ripercorrendo le strade di De Andrè, perdendomi tra i suoi amati carruggi: strette viuzze tra gli alti palazzi caratteristiche delle città liguri.

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non da i suoi raggi
Ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi.

Come recitava nella sua canzone “La città vecchia”.

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Fino ad arrivare alla famosa Via del Campo con le sue “graziose” disseminate tra le vie più strette, lontane da occhi indiscreti ma pur sempre presenti in pieno centro della città, lasciandomi interdetta. In genere nelle grandi città le prostitute sono relegate nelle periferie, qui invece ho respirato una certa tolleranza dai genovesi e dai turisti.
De Andrè canta spesso degli emarginati, prostitute, vagabondi e senzatetto avvicinandosi a loro, provando una forte empatia e solidarietà, cercando di capirli senza averne paura. Forse perchè si sentiva un emarginato lui stesso, più vicino a loro che ai borghesi da lui tanto odiati.
Proprio in via del Campo, c’è un piccolo museo chiamato Via del Campo 29 rosso dedicato agli artisti della “Scuola Genovese” primo fra tutti De Andrè, ma anche Tenco, Gino Paoli, Umberto Bindi, Bruno Lauzi e tanti altri.

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Da Via del Campo sono scesa fino al Porto Antico, che contrariamente a quello che si può pensare, ne è stato fatto un vero e proprio punto di forza, piena di turisti e di punti dove mangiare. E’ stato sede dell’Esposizione Universale del 1992, anno in cui è stato rinnovato da un progetto di Renzo Piano.
Nel Porto è presente il Bigo, ascensore dove avere una visuale dall’alto della città (io ho preferito andare alla Spianata di Castelletto che ho trovato molto più suggestiva), l’Acquario, la Bolla di Renzo Piano, dove è stato ricreato l’habitat della foresta pluviale con tartarughe, pesci, insetti e la flora.
Infine c’è il Galata, ovvero il museo del mare, che ripercorre la storia di Genova e del suo porto.
Inoltre dal porto si vede la Lanterna, simbolo della città.

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Uscendo un po’ fuori dal centro storico, ho proseguito il mio itinerario verso la famosa Via Balbi, dove si trova il Palazzo Reale con i suoi giardini.
Alla fine di questa strada, c’è la Chiesa dell’Annunziata, vera e propria rivelazione al suo interno e consiglio vivamente una visita, non ve ne pentirete.

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Tornando verso il centro, mi sono addentrata in Via Garibaldi, chiamata “La Strada dei Re”, dove sono presenti diversi palazzi tra cui: il Palazzo Rosso e il Palazzo Bianco.

L’ultimo giorno del mio viaggio l’ho dedicato a Boccadasse, borgo di pescatori, distante solo 5 chilometri da Genova, chiamato così per la forma dell’insenatura a bocca d’asino. Luogo molto caro a De Andrè dove si incontrava con Tenco e che ha ispirato Gino Paoli nella famosa canzone “La gatta”.
Prima di arrivare al borgo consiglio di fermarsi un paio di chilometri prima, parcheggiare la macchina e passeggiare in Corso italia, dove si può godere della vista della mare.

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Andare a Genova significa anche affrontare un altro tipo di viaggio: quello culinario. In ogni angolo ci sono panifici dagli odori accattivanti, profumi di buono e sapori antichi.
Prima di tutto, sua maestà: la focaccia. Preparata in tanti modi, tra cui al pesto, al formaggio, alla cipolla, alle olive rimane un ottimo snack o un vero e proprio pasto. Dimenticate le altre focacce, quella vera la troverete solo lì, cosparsa di olio e unta al punto giusto, fragrante e non troppo alta, la mia preferita rimane sempre quella classica.

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Altro caposaldo della cucina genovese è la farinata, fatta con farina di ceci e cotta al forno, non vi deluderà. Viene considerato un piatto povero ed è molto apprezzato.
La leggenda narra che dopo la battaglia tra Genova e Pisa, nelle navi genovesi causa maltempo entrò dell’acqua nelle stive, mescolando la farina di ceci e l’olio con l’acqua del mare. I marinai furono costretti a mangiarla, causa scarsità di cibo, dopo averla fatta essiccare al sole.

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Altro piatto degno di nota da considerarsi street food è la panissa venduta in un cartoccio composto da bocconcini di polenta fritti di farina di ceci. Una vera delizia!

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Da non dimenticare il pesto, che non ha nulla a che fare con quello che conosciamo. L’ho assaggiato in una trattoria tipica con le trofiette, veramente indimenticabile. Un altro primo da non perdere è il raviolo con sugo di noci, chiamato pansoto.

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Piatto molto particolare e difficile da trovare è il cappon magro, realizzato in vari modi, consiste in un piatto a base di pesce verdure e aringhe realizzato a strati. Il nome deriva dal fatto che una volta veniva preparato nel periodo prima di Pasqua come penitenza.

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Genova per me è stata una rivelazione, con i suoi carruggi, la sua focaccia e la sua storia. Ogni angolo ha qualcosa raccontare, ogni scorcio è un ritorno al passato. Bisogna andare in questa città senza pregiudizi senza aspettarsi le magnificenze di Roma o Firenze, bisogna andare con occhi nuovi pronti a raccogliere fotogrammi e respirare la città in tutto quello che ha da offrire. E’ una città viva, una città per tutti, coppie e famiglie che sa regalare attimi indimenticabili.

Non voglio mai ripartire da nessun luogo che visito ma qui il distacco è stato particolarmente difficile, per me che adoro De Andrè fino allo sfinimento con il suo essere così geniale e contraddittorio mi è sembrato di capirlo un po’ di più dopo aver visitato Genova e averla vista in tutte le sue sfumature.

Genova per me è come una madre.
È dove ho imparato a vivere.
Mi ha partorito e allevato fino al compimento
del trentacinquesimo anno di età: e non è poco, anzi, forse è quasi tutto.
Oggi a me pare che Genova abbia la faccia di tutti i poveri diavoli
che ho conosciuto nei suoi carruggi, gli esclusi che avrei poi ritrovato in Sardegna,
le “graziose” di Via del Campo. I fiori che sbocciano dal letame.
I senzadio per i quali chissà che Dio non abbia un piccolo ghetto ben protetto,
nel suo paradiso, sempre pronto a accoglierli.

F. De Andrè.


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Wow, come se fossi appena stato a Genova!

😃 grazieee!!!

Bellissimo!! Genova è una gran bella città e De Andrè è un mito!
Belle le foto, la spiegazione.... insomma tutto!
Lettura e struttura davvero piacevoli!
Ottimo lavoro!! Grande! Ho apprezzato davvero!

Grazie mille!!! Sono molto affezionata a De Andrè e ho cercato di rendere l’idea tramite il post e le foto!
Molto felice che tu abbia apprezzato, grazie di cuore!!! ☺️

Si vede che ci tieni parecchio e ci sei riuscita alla grande!
Ci mancherebbe, parole spontanee!! ;)

Che post spettacolare! Brava D, sei riuscita a portarci con te in questo viaggio a 360° fatto di colori, odori e sapori.. e cosa principale, sensazioni.

Grazieeee, mi fa tanto piacere!!! ❤️

Lo sai che ogni tuo post per me è sempre bello ma con questo ti sei superata.
Mi hai riportato alla mente il mio viaggio a Genova.
Mi sembrava di passeggiare con te e di provare le sensazioni che hai provato tu!
Grazie per aver condiviso con noi tutto questo! ❤

Ohhh ma grazie Cara sei carinissima!!! 😍❤️

davvero un ottimo post! Sono stata a Genova da bambina, è da un po' che penso di tornarci ma dopo aver letto questo tuo post, credo che lo farò al più presto.

Grazieee io ci tornerei domani!!! 😍😍

Eh no!!!! Si deve specificare nei post, "attenzione!!! Parte finale del post altamente calorica", allora uno decide o meno di leggerlo, non che a metà strada, dopo tutta una serie di bellissimi e suggestivi scatti di questa meravigliosa città, si ritrova altrettanti peculiari e meravigliose foto di prodotti specifici di Genova!!!
Scherzi a parte, post davvero bellissimo, ottimamente confezionato e strutturato, un quadro completo e dettagliato di una città unica nel suo genere, grande @g-e-m-i-n-i!!!

😂😂 hai ragione dovevo avvisare!!!!
Grazieee ho cercato di dare il meglio💪💪

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