Non aprite quella porta.

in #ita6 years ago

Nei miei ricordi da bambina, la mia bisnonna ha un ruolo dominante.

Ci ha lasciati appena tre anni fa, alla veneranda età di 101 anni, vedova già da molti anni con tante esperienze sulle spalle che l’hanno indurita fino al midollo.
Era la madre di mia nonna, che ha vissuto nella casa della figlia già da giovane creando dei prevedibili squilibri familiari che mi sono stati raccontati con il senno di poi.


Immagine CC0 creative commons

Ricordo gli anni dell’adolescenza tormentati, la figura della bisnonna è stata sempre forte e prevaricatrice. Non era la classica nonna divertente che univa la famiglia, incuteva un certo timore e rispetto che per dei ragazzini era difficile da capire. Cucinava e si dava molto da fare ma in quanto a humour zero spaccato.
Non si poteva ridere troppo forte, al bando giochi e scherzi, e il silenzio era richiesto.
Ho potuto constatare personalmente il suo carattere e il suo essere inflessibile.
Aveva una cameretta tutta sua dove si ritirava circa alle sette e mezza di ogni sera e da allora partiva il coprifuoco, si parlava sottovoce, la tv era ad un volume bassissimo, che oscillava da un minimo di 6 ad un massimo di 10. Io ero una ragazzina tranquilla ma pur sempre infantile e quando parlavo leggermente un po’ troppo forte per gli standard consentiti venivo subito sgridata in quanto la bisnonna aveva bisogno di riposo. “E ma quanto rompe...” pensavo io, che invidiavo le case delle mie amiche dove si rideva e si parlava forte senza freni.

Ero comunque affascinata da lei e la cercavo, volevo ascoltare i suoi racconti, quello che aveva vissuto. Quando era nei suoi giorni buoni mi permetteva di entrare in camera e mi raccontava del suo passato ma non più di mezz'ora, dopo venivo cacciata in malo modo.

Non si è fatta volere un granché bene con i suoi modi duri e quel timore che ha sempre suscitato in tutti quanti. Non era esattamente un’allegra vecchietta ecco. Piuttosto un generale in congedo, non mi sarei stupita se ad un suo ordine fossimo scattati tutti sull’attenti sbattendo il tacco.

Gli ultimi mesi di vita li ha passati in modo fragile, era ridotta ad un mucchietto d’ossa e la sua fierezza e orgoglio erano stati sostituiti da smarrimento e debolezza. E’ stata lucida fino alla fine e ha sofferto, sembrava la vita non volesse abbandonarla neanche alla fine del percorso, non voleva lasciarla andare, lei che era pronta sin da ragazza a causa di una malattia. Ma il destino aveva in mente una vita veramente lunga per lei, con tutto quello che comporta.
Penso non sia facile vedere tutte le persone intorno a te andare via, ricordo che elencava tutte le persone che non c’erano più ed erano di più di quelle ancora in vita.

E’ andata via una notte di Dicembre lasciando un gran vuoto. Nonostante il suo carattere intransigente e i suoi innumerevoli anni, ci ha spiazzato.
Si è sentita la sua presenza per tanto tempo ancora, io la sento ancora adesso. Aspetto sempre da un momento all’altro che esca dalla sua camera borbottando per il volume della tv molto alto o per il disordine sul tavolo. La vedo seduta alla sua solita sedia intenta a leggere il suo libriccino di preghiere.

Eravamo diverse all’epoca ma adesso riconosco delle somiglianze che mai avrei sospettato: da lei ho ripreso l’attaccatura dei capelli, ce l’abbiamo identica. La sua mania di organizzazione il suo ordine io l’ho potuto ereditare solo ed esclusivamente da lei, visto che a casa mia, dai nonni e dalla zia mi tocca ordinare in quanto ho una certa predisposizione, va riconosciuta.
L’armadio lo ordino in modo impeccabile, in base alla simmetria e ai colori ergo vengo sfruttata da tutti. Neanche mi pesa quindi lo faccio volentieri.

Ho ripreso da lei il mio orgoglio e la rigidità che addolcisco con l’ironia, la freddezza l’ho assorbita tutta da lei, non riesco a esternare con gesti affettuosi quello che provo per i miei cari, riesco più a scrivere che ad abbracciare. La praticità anche l’ho potuta ereditare solo da lei, non sono troppo romantica e a dei fiori preferisco l’utile, ad un regalo materiale, un viaggio.

Ho imparato a volerle bene nell’assenza e nei ricordi che ho di lei. Ha sofferto, ha perso dei bambini appena nati, mi parlava di una madre ai limiti della severità e di un marito partito in guerra più volte e ritornato che era assai malato. La guerra se l’è portato via lasciandola sola con quattro figli da crescere, c’era poco da ridere insomma. Ha dovuto contare sulle sue forze ai limiti delle possibilità.


Immagine CC0 creative commons

E’ stata una figura sempre presente, una costante e adesso che so quello che ha passato, la capisco un po’ di più e nei miei ricordi l’ho addolcita, l’ho resa più umana.
Spero che abbia trovato la pace che qui non ha mai avuto, oppressa dai ricordi di una vita severa che non perdona.
Ovunque sia merita di essere serena.

E’ il mio augurio. Con affetto, la tua nipote curiosa.


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E' sempre un problema, quando i nostri cari ci lasciano, perché non siamo mai pronti per queste tristissime evenienze, ma si sa, come si suol dire, che è la vita, che è un giro che prima o poi tocca a tutti, ma viviamo nell'illusione che debba sempre essere il turno degli altri, che a noi non capiterà mai, ed invece, ogni tanto, purtroppo, succede anche a noi, come nel caso della tua arcigna bisnonna.
Racconto struggente denso di nostalgia e di ricordi, molto intenso e suggestivo, complimenti @g-e-m-i-n-i

Grazie caro mad, è proprio vero non siamo pronti neanche quando ci prepariamo. Non accettiamo di perdere le persone che ci stanno vicino anche con tutti i difetti!

Un saluto 😊

Eh.. immagino che quando si vive così a lungo è quasi la norma vedere tutti i tuoi cari che trapassano prima di te.. 101 anni, cavolo mica una barzelletta!
Avrà visto l'evoluzione delle auto, dei treni, degli aerei e chissa di quante altre cose.. io sono affascinato da questo genere di cose! Che Dio l'abbia in gloria!

Piuttosto un generale in congedo, non mi sarei stupita se ad un suo ordine fossimo scattati tutti sull’attenti sbattendo il tacco.

Questo spiega la tua esperienza nell'esercito! Ora mi è tutto più chiaro! :p

C’è sempre una spiegazione! 😂

Mi dispiace che fin quando era in vita hai avuto una sorte di timore verso di lei.
Io ricordo che i miei bisnonni erano dolcissimi con me però mi sentivo in dovere di portare loro ancora più rispetto che ai miei nonni, tanto li vedevo vissuti.
È bello sentirti parlare così adesso perché anche tu hai qualcosa di lei.
Come te, spero che finalmente possa stare bene ed esser felice con quei cari che l' hanno lasciata troppo presto!
Un bacio cara ❤

Grazie Cara per le belle parole!
Un abbraccio❤️

I nonni sono sempre i nonni...! Come sempre ci fai partecipe delle tue emozioni e ci fai immedesimare.
Bravissima come sempre.

Grazieee, sei sempre super gentile! ❤️❤️

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