Il mio nome è Veronica [Contest]

in #ita6 years ago (edited)

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La sua capigliatura era uno spettacolo, una fluttuante e labirintica corona di spirali e boccoletti, lanuginosa come una matassa di spago e abbastanza grande per fungere da ornamento natalizio. Tutta l'inquietudine dell'infanzia sembrava essere passata nelle circonvoluzioni di quell'ondeggiante matassa di capelli. Dei suoi inarrestabili capelli.

Philip Roth, La macchia umana

"Mi hanno sempre fatto ridere le biografie che ci facevano studiare a scuola. Le ho sempre viste come un inganno. E figurati se io adesso, alla mia età, posso raccontarti la mia vita?"
"Non capisco molto il senso di quello che hai detto nonna" rispose Erika tenendo stretta la mano rugosa di Veronica.

Finalmente la nonna era stata dimessa dall'ospedale e anche se soffriva, perchè erano i suoi ultimi giorni, aveva bisogno di parlarle pensava tra sé e sé la giovane ragazza. Era più forte di lei, anche se aveva paura che questo le costasse fatica.
"E' semplice Erika, il racconto della mia vita, come quello di tutte le vite, sarebbe solo il riflesso della mia immagine in uno specchio rotto. Il mio racconto sarebbe il frutto dell'autoinganno, dei ricordi sbiaditi e della paura..." Veronica allungò la mano sul comodino alla ricerca del bicchiere dell'acqua: bevette lentamente inumidendosi bene le labbra. Le bruciava lo stomano: maledetto mostro che la tormentava. Strinse più forte l'altra mano a quella di Erika, posò il bicchiere sul comodino e riprese a parlare.
"Vedi Erika, quello che nella vita conta veramente sono pochi momenti. Non è detto che siano momenti importanti. Apparentemente possono essere momenti insignificanti. Ma è in quegli attimi che, chissà perchè, hai l'illuminazione. Capisci cosa vuoi, capisci da chi sei circondato, capisci cosa desideri".
Veronica guardò attorno alla stanza, un po' di luce filtrava dalla finestra: desiderava tanto una giornata di sole, magari di primavera, quando il polline e il profumo della natura stordisce i sensi. Una sensazione che non avrebbe conosciuto mai più. Sapeva che mancava poco.
"Bisogna riconoscerli quei momenti in cui tutto ti si illumina e non bisogna averne paura. Sai, a volte la verità fa paura ma anche se la rimandi sotto..." tossì :"Poi ritorna su più forte di prima. Meglio accettarla la verità e se c'è qualcuno o qualcosa da cambiare si cambia. Qualcos'altro arriverà al loro posto..."
"Sto iniziando a capire nonna" disse la giovane accarezzandole il polso dolcemente.

La stanza era satura dell'odore dell'alcol medico con il quale l'infermiera aveva disinfettato tutte le suppellettili. Assieme alla luce fredda del neon dava un atmosfera irreale, impersonale, simile a quella delle stanze d'ospedale. Solo la voce della vecchia, calma e calda anche se così bassa, dava all'ambiente quel calore umano simile a quello presente in tutte le case.

"Sai, poi c'è un momento....anzi, per noi donne sono due i momenti..." riprese Veronica raccogliendo le ultime forze rimaste.
"Spiegami nonna"
"Si, c'è un momento che è il momento supremo per ogni essere umano. Il momento in cui incontrerai te stessa. Può essere il momento più bello della tua vita o il momento più brutto. Bisogna cogliorlo quel momento. Bisogna farlo proprio e capirlo. Assaporarlo come un frutto maturo...."la vecchia donna fece un sospirò prima di continuare: "Ma noi donne abbiamo un altro momento. Quando abbiamo il primo figlio. Sai, sono due le persone a nascere. Tuo figlio e te stessa. Perchè assieme al figlio nasce una madre. Ci riscopriamo un'altra persona che non avevamo mai saputo esistesse."
Erika abbracciò la nonna tentando di nascondere le lacrime che le rigavano le guance:"Nonna..."

La vecchia signora accarezzò la nuca della nipote e continuò:"E poi non devi mai perdere di vista il tuo doppio, il tuo alter ego. C'è una persona al mondo. Una persona che sarà sempre legata a doppio filo a te. Magari vi perderete...magari avrete una vita distante. Apparentemente non avrete mai nulla in comune, ma...sarete legate. E' una cosa che senti. Non perderla mai di vista. Pensa a questa persona perchè il tuo pensiero positivo influenzerà la sua vita e il suo pensiero influenzerà la tua..."
Veronica chiuse gli occhi e chissà perchè il suo pensiero volò alla sua immagine di giovane donna con i capelli corvini e piena di sogni che con il tempo volarono via. Quel pensiero le fece capire che nonostante tutto la sua vita era stata spesa bene. Lo aveva capito solo in questo istante.

La ragazza continuava a tenere la testa appoggiato sul petto della donna. Ascoltava il suo cuore che batteva sempre più flebile mentre il rumore bianco dei macchinari invadeva la stanza. Bip, bip, bip.

Con questo racconto partecipo al Contest "Una biografia immaginaria" proposto da @heidi71 che ringrazio.

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L'immagine è tratta da pyxabay ed è liberamente utilizzabile

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Oramai ci hai preso gusto a partecipare ai contest e come sempre lasci il segno.

grazie per il tuo contributo, @giuseppemasala!

Grazie a te per aver proposto un contest pieno di fascino...

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