Diciotto anni [theneverendingcontest]

Con questo post voglio dare il mio contributo al progetto Theneverendingcontest di @spi-storychain ideato da @ilnegro e @serialfiller.
Che io possa essere considerata partecipante o meno diciamo che, nella peggiore delle ipotesi, mi sarò lanciata in un fuori concorso per seguire l'esempio di @serialfiller.

Ambientazione: il futuro; tema: la clonazione umana.

Ed ecco cosa mi è venuto in mente...

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14 settembre 2088

Ieri era il mio compleanno: il mio tutor si è ricordato di farmi gli auguri. È stato talmente gentile da farmi recapitare una bellissima torta con la frutta: l'ho trovata sul tavolo della cucina, quando sono andata a fare colazione... Che bella sorpresa.
Sono nata esattamente 18 anni ed un giorno fa: il mio tutor mi ha detto che è un momento importante, perché si tratta dell'arrivo dell'età adulta.
Mi ha spiegato che prima si è semplici adolescenti con poco giudizio, mentre questa è l'età giusta per prendere decisioni in autonomia.
Non ho una precisa idea di cosa possa significare: posso decidere di smettere di fare i compiti? O di mangiare?
Se devo essere sincera, io questi diciotto anni li posso vedere, ma non posso dire di sentirli. Del resto, il tempo che passa non ha mai avuto un grande senso, dal mio punto di vista. C'è un giorno, oggi, e il giorno dopo si chiama domani, e poi ce n'è sempre un altro, e non è troppo diverso da tutti quelli precedenti.

Quando mi guardo allo specchio, sì: effettivamente vedo una ragazza, o forse una donna, non saprei. Sicuramente non più una bambina, ma sono settimane, anni, o comunque un bel po' di tempo che vedo la stessa immagine riflessa.

Per il resto, comunque, l'infanzia di cui ho ricordi non è troppo diversa dalla mia vita di oggi: giorni passati davanti al computer a seguire delle lezioni del mio tutor. Mi ha insegnato a leggere e a scrivere, a fare di conto, conosco l'inglese ed il latino.

Ogni giorno, il mio tutor mi trasmette i testi da studiare e mi corregge i compiti sullo spazio cloud che condividiamo.
Il giorno più bello si chiama domenica: invece di fare lezione il mio tutor mi trasmette alcuni filmati, tutti ambientati in un mondo fantastico, in cui ci sono tante persone tutte insieme, a volte si parlano faccia a faccia e fanno cose incredibili: hanno spazi così grandi in cui riescono persino a correre senza tapis roulant! Mi ha spiegato che la definizione corretta è film di fantascienza, ovvero storie che riguardano mondi inesistenti: molto affascinanti! Da quando ho visto il primo, un paio di anni fa, mi sono sorpresa più volte a passare il tempo inventandomi fantasie di un luogo popolato da persone che interagiscono direttamente: impossibile ma bello!

Gli unici esseri umani che ho visto fuori dal monitor del mio computer sono persone di cui mi sono rimasti impressi i volti coperti e i camici verdi. Il mio tutor mi ha spiegato in seguito che si trattava di medici. Tuttora non ho idea di quale fosse la malattia che dovevano curare. Ricordo una me bambina in perfetta salute. Poi gli uomini vestiti di verde, delle luci molto forti. Non ricordo altro. In compenso, da allora vedo una lunga cicatrice che mi attraversa il fianco sinistro.

Oggi sono tornati gli uomini vestiti di verde e mi trovo qui, legata con delle cinghie ad un tavolo, illuminata da una lampada che mi acceca. Mi hanno colorato con un pennarello rosso il fianco destro. Ho avuto paura ma, come allora, sento la coscienza che viene meno. Forse ora arriverà qualcun'altro vestito di verde. Forse domani sarà diverso da oggi.

Immagine CC0