Gli alpini (by @kork75)

in #ita5 years ago

Gli alpini nella nostra storia

Sin dalla loro istituzione (15 ottobre 1872), Il Corpo degli Alpini, divenne parte fondamentale e indispensabile dell’esercito italiano: le truppe più forti, fidate e coese. Gli alpini nacquero dall’esigenza dell’allora Regio Esercito, di disporre di un corpo militare destinato alla difesa dei confini montani. I soldati, reclutati nel Corpo degli Alpini erano uomini abituati alla fatica, al duro lavoro e al sacrificio, era gente, testarda e coraggiosa: cresciuta alla dura “scuola della montagna”. Le truppe alpine finirono con l'essere impiegate non soltanto a difesa del fronte montano, ma dovunque, passando dai deserti africani alla steppa russa. Un corpo militare creato per la difesa dell’arco alpino; ebbe invece il suo battesimo del fuoco durante la guerra d’Abissinia (battaglia di Adua, 1° marzo 1896). Presenti nella “grande guerra” (1915-18), furono parte attiva delle più cruenti battaglie: dai ghiacciai perenni, alle cime delle vette più alte, gli alpini dimostrarono tutto il loro coraggio e valore. Nel 1919, al termine del conflitto alcuni reduci dei reparti, appassionati di montagna, decisero di creare un’associazione tra coloro che prestarono servizio militare nel corpo, nacque così l’8 luglio 1919 a Milano, l’Associazione Nazionale Alpini (ANA). Nel 1920, sul monte Ortigara (Vi), che fu teatro di una cruenta battaglia, ci fu la prima adunata nazionale, per rendere omaggio alle numerose vittime perite tre anni prima. Durante la Seconda guerra mondiale “le penne nere” furono impegnate, da prima sul confine francese, poi su fronte greco-albanese e infine nella tragica e fallimentare Campagna militare in Russia, dove le truppe alpine vennero inquadrate nell'8ª Armata italiana (ARMIR) e operarono sul fronte orientale costituendo il Corpo d’armata Alpino. Nella spedizione italiana in Russia, perirono quasi la totalità dei 63.000 alpini schierati sul fronte del Don. I soldati alpini furono attivamente presenti anche nella guerra di liberazione. Dopo l'armistizio (8 settembre 1943), l’esercito cercò di riorganizzarsi e la maggior parte degli uomini dei reparti alpini si unirono ai gruppi partigiani nel nord Italia. Mentre nel sud, vennero inquadrati nel Regio Esercito e combatterono a fianco degli alleati su tutto l’arco appenninico.

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Immagine CC0 creative commons

Il Corpo degli Alpini, dopo il secondo conflitto mondiale a causa delle ristrettezze economiche, trovò notevoli difficolta di riorganizzazione, e ci mise decenni per poter tornare a uno standard operativo efficiente. Allo stesso tempo prese sempre più piede e importanza l'attività associativa dell'ANA. Le “penne nere”, traevano la loro forza non solo dall’ambiente in cui operarono ed erano nate, ma anche soprattutto dal sistema di reclutamento territoriale, che si rilevò un fattore di coesione fondamentale: gli alpini furono soldati uniti, da un grande spirito d’appartenenza. Erano militari spinti dalla sana solidarietà di paese, poiché accadeva spesso che nei loro ranghi si ritrovassero comandanti di plotone, di compagnia o di reggimento figure come il proprio farmacista o il sindaco. O, comunque, il farmacista e il sindaco di un paese di montagna simile al loro, con eguali costumi e mentalità, poiché tutte le popolazioni montane sono state formate dalla stessa, dura matrice di un ambiente naturale arduo e severo. In un certo senso, nelle truppe alpine, la disciplina formale fu sostituita da una disciplina sostanziale, interiore: il cameratismo fittizio della convivenza militare da una solidarietà più profonda e sentita. Questo ne fece, truppe splendide sul campo di battaglia, i cui valori, sono stati ripresi dall’ Associazione Nazionale Alpini. L’ANA è da più di un secolo impegnata in numerosissime attività volontarie di solidarietà e impegno civile, nonché l’associazione è da sempre in prima linea su tutto il territorio nazionale, al soccorso delle popolazioni colpite da calamità naturali, essendo parte attiva del Servizio nazionale di protezione civile. Inoltre, le “penne nere”, hanno una loro letteratura, le loro canzoni, il loro gergo in cui si fondono dialetti del Nord e degli Appennini, un patrimonio di folklore, e di tradizione popolare, che rende gli alpini, ì soldati più vicini al cuore delle gente.

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Con la sospensione del servizio militare (leva obbligatoria) e l'arruolamento di personale volontario, i soldati con la penna sul cappello (uno dei loro segni distintivi), non vengono più solo dalle montagne, ma dal 2005 gli alpini sono reclutati su tutto il territorio nazionale. Oggi le truppe alpine italiane dispongono di equipaggiamenti e sistemi d’arma tecnologicamente avanzati, e rappresentano un eccellenza tra i corpi d’élite militari di tutto il mondo. La componente alpina è interamente composta da militari professionisti, ed è inquadrata come una specialità dell’Arma di Fanteria, qualificata nella guerra sui terreni montani. Resta da chiedersi sotto il profilo militare, quanto sia importante nel mondo di oggi, dispensare quei valori che furono propri degli alpini, ovvero l’impegno civico, la solidarietà e la disponibilità verso gli altri, valori che risultarono indispensabili, in molti e tragici momenti della nostra storia.

                        "Di qui non si passa"
                       (il motto degli alpini)

Fonti
Gli Alpini - Esercito Italiano
Alpini - Wikipedia
ANA
Associazione Nazionale Alpini - Wikipedia


Preghiera dell’Alpino

Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre
contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto,
eleviamo l’animo a Te, o Signore, che proteggi
le nostre mamme, le nostre spose,
i nostri figli e fratelli lontani, e
ci aiuti ad essere degni delle glorie
dei nostri avi.
Dio o­nnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della
tormenta, dall’impeto della valanga,
fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti,
oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve,
Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio
di tutti gli Alpini caduti,
tu che conosci e raccogli ogni anelito
e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni
e ai nostri Gruppi.
Così sia.


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Onori a tutti gli alpini!

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