Impavido Team Racing (by @kork75)

in #ita5 years ago

Con questo racconto partecipo a: theneverendingcontest n° 17 S2-P4-I1 - Contest
Il tema e l'ambientazione sono quelli proposti da @piumadoro,
vincitore del contest n° 16 S1-P4-I1:
Tema
Business
Ambientazione
Auto


Impavido Team Racing, da Modena a Montreal e mai vedere una bandiera a scacchi

Finisce l’avventura della scuderia del “Coniglietto Rampante”

Finisce così, con le imprecazioni del giovane pilota Irvine Scott coperte dal rombo dei motori in pista, la prima e sicuramente ultima stagione di Formula Uno, della disgraziata scuderia Impavido Team Racing. Un disastro annunciato da qualche tempo, cui mancava solo la parola “fine”. Nei box la vettura dalla curiosa livrea tappezzata dai mille e “improbabili” sponsor, è caricata sul camion. Non tornerà in patria, è già stata venduta, come qualsiasi cosa della scuderia emiliana che abbia ancora un valore economico. I meccanici sistemano in modo ordinato e in religioso silenzio il box, lo devono lasciare sgombero entro la mattinata di sabato, attenendosi alle fredde istruzioni impartite degli addetti al circuito, della serie, “ora lasciate fare ai grandi”. Neanche per quest’ultima volta si sono qualificati per il Gran Premio, quasi un record. Avremmo voluto intervistare, l’ultimo sognatore con il cuore infranto dal grande circo delle gare automobilistiche, Simone Bonacini; ma del famoso imprenditore degli insaccati, che ha “fatto della bontà e della qualità il suo marchio di fabbrica” (come acclama un suo noto spot pubblicitario), neanche l’ombra. Volevamo fargli la fatidica domanda, perché? Perché questa follia della Formula Uno? Il “paffuto” modenese, è sparito dai paddock dal GP di Francia di luglio. Il litigio in mondovisione con l’irruento pilota francese Bertant, reo di non aver centrato la più facile delle qualifiche, passerà alla storia. La scena di Bertant che scaglia il casco contro l’incredulo Bonacini, segnò definitivamente la fine dell’amore per le corse dell’imprenditore modenese. Seguirono l’allontanamento del francese e la promessa del presidente, che non avrebbe mai più messo una lira, nel progetto “Impavido Racing”. Sostituire Bertant (bravo e promettente pilota) con Berlinghieri (driver di riserva), che sino allora aveva corso solo in Kart, si è rivelata una scelta sbagliata, un disastro sportivo-economico (due macchine distrutte per una squadra a bilancio zero, un vero capolavoro del brivido). In mancanza del “vulcanico salumiere” sarà lui, Gianni Serpico da Bologna, il giovane manager e “improvvisato” direttore tecnico-sportivo a spiegarci l’apice di un fallimento annunciato.


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“Buongiorno, chi è Gianni Serpico?”
“Un sognatore o un realista pragmatico? Un uomo di campo o un abile manager? Potrei essere tutto questo, oggi non lo so e ho smesso di chiedermelo. Diciamo che cerco di risolvere problemi, causando i minor danni possibili”
“E all’Impavido Team Racing ci sei riuscito?”
“Sul piano sportivo un fallimento. Sul piano finanziario, posso garantire che tutti i nostri dipendenti, meccanici, tecnici e fornitori sono stati regolarmente pagati sino all’ultimo centesimo, personalmente dal sottoscritto. Una mia vittoria personale. Colgo l’occasione per ringraziare tutto lo staff dell’Impavido Racing Team, veramente delle persone eccezionali e uniche”
“I piloti? Bertand dice di non aver visto una lira”
“Bertand? Ha rescisso lui il contratto. Per quanto riguarda Scott era in prestito non oneroso. Berlinghieri in sostanza ha corso gratis. Il ragazzo ha diciannove anni! Solo da elogiare”
“Da promettente e lanciato uomo dell’alta finanza, alla corte di Bonacini, perché?”
“ Per denaro, nostalgia dell’Italia, per passione dei motori. Ti potrei dare mille risposte, la verità che amo le sfide impossibili”
“Quando e come hai iniziato a fare il manager finanziario ?”
“ E’ una lunga storia. Diciamo che dopo la laurea in economia, sono volato negli State. In America ho svolto diversi incarichi come risk analyst. Poi dieci anni intensi, analista finanziario per diverse major discografiche e alla fine il mondo delle corse con la Formula Indy. Sono entrato in punta di piedi e in soli due anni, un incarico di prestigio. Ero il responsabile amministrativo e finanziario della società, che gestisce il campionato Indycar. Ecco spiegata la mia passione per i motori”
“ Nel giro si dice che sei un uomo ricco e influente. Voci dicono che hai piazzato per la prossima stagione diversi promettenti piloti americani, che vengono dalla Nascar in F1, è vero?”
“ Quante voci. Non nascondo che ho interessi anche in Nascar e che conosco almeno due piloti che verranno in Italia in autunno. Nomi per correttezza non ne faccio”
“Gianni di voci sul tuo conto ne girano veramente tante. Donne?Ti abbiamo visto con attrici e cantanti in locali notturni, dalla Versilia alla Romagna passando per la Costa Smeralda, nessuna compagna fissa, è presto per mettere su famiglia?”
“Sono un uomo che prende molto seriamente gli impegni e la parola data, ecco perché anche nei sentimenti cerco di essere chiaro e di non illudere nessuno. Alla fine sto bene da solo con il mio lavoro, ma nulla mi vieta di divertirmi e prendermi qualche svago ogni tanto”



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“ Raccontami della tua prima e speriamo non ultima esperienza nella Formula Uno, che impressione e opinione ti sei fatto?”
" È stata dura. Il progetto era nato due anni fa circa, pur avendo un buon materiale di base, mi sono trovato in difficoltà poiché ho dovuto oltre che interessarmi dell’assetto finanziario dirigere la parte sportiva, decidendone gli assetti, le strategie e gli obiettivi. Generalmente, negli sport individuali, come la F1, il direttore sportivo è anche incaricato di decidere l'impiego dei piloti e la tattica di gara. Qua è toccato a me. Devo dire che sotto quest’aspetto mi sono divertito e ho imparato molto”.
“Tattica di gara?Ne avete fatte solo due e non siete arrivati in fondo”
“ Due gare sfortunate, limitate dalla scarsa affidabilità della vettura. Bertard a Silvestrone era quinto a otto giri dalla fine e a Monza gli sono andati addosso al quindicesimo giro. Potevamo fare sicuramente meglio sul piano sportivo”
“ Hai parlato di materiale di base, che fine farà la vostra monoposto?”
“ L’hanno comprata i cugini ricchi del Cavallo Rampante. Diciamo la verità non è una brutta vettura ha anche delle virtù molto concrete. Un motore brillante, addirittura aggressivo; una meccanica forse non affidabilissima ma questo dipende dal fatto che trovare i pezzi di ricambio nella seconda parte di stagione non era più possibile, finiti i soldi, bisognava arrangiarsi; la qualità costruttiva è buona; la vettura si guida bene, dai test risulta veloce con un' ottima aerodinamica e tenuta di strada, anche in sesta e settima marcia. Forse abbiamo avuto poco tempo per sperimentare e provare alcune innovazioni, come l'accensione elettronica; inoltre i consumi sono veramente ridotti. Insomma hanno fatto un affare, tutte queste virtù in poco più di tre metri di lunghezza, peccato che sia finita così”.
“Quali sono le doti che deve avere un manager dello sport, oggi?”
“ Spirito di sacrificio, conoscenza dello sport, capacità di lavorare in team, doti relazionali, curiosità, spirito critico, creatività, calma e sangue freddo ma soprattutto passione”



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“ Parliamo di qualcosa che forse ti è più adatto, business. La Formula uno sta cambiando, come lo vedi il futuro dell’automobilismo nel biennio 1979-80? “
“Oggi chi vuole fondare un team è svantaggiato rispetto al passato, ogni squadra al vertice ottiene almeno cinque o dieci miliardi di dollari di premi in denaro, che derivano periodicamente dalla partecipazione alle gare. Una scuderia che nasce male come la nostra, su iniziativa di un imprenditore che riesce a mettere insieme un team, per coronare il sogno di correre finalmente in Formula Uno, si trova a spendere subito tutto il proprio budget. Quindi pochi soldi, se ci mettiamo i rapporti difficili tra i membri della squadra, con persone che distruggono al posto di creare, in un attimo la situazione sfugge di mano e il disastro è servito”
“In tutto questo gli sponsor che ruolo hanno?”
“ Le sponsorizzazioni sono fondamentali. Ormai senza sponsor il grande Circo chiuderebbe e non esisterebbe più. Inoltre giocano un ruolo fondamentale le televisioni che trasmettono le corse”
“ Tutto questo ha reso meno romantiche anche le auto da corsa. Basta vedere la vostra, agghindata in una maniera ridicola ”
“ Dal 1968 con l’introduzione dei marchi sulle livree tutte le macchine sono più o meno brandizzate, hanno rimpiazzato i colori nazionali precedentemente utilizzati. Certo la base per noi italiani resta il “rosso corsa”, colore nazionale dell'Italia nel motorsport, ma non mi scandalizzo se il prossimo anno si abbandona la tradizione per vendersi a qualche marca di tabacco o alcool, questi sono affari che portano introito che fa crescere il movimento”
“ La vostra autovettura resterà nella storia. Spiegami il coniglio?"
“Prendi noi, lasciati senza fondi dal proprietario mi sono dovuto arrangiare per trovare finanziatori. Sulla nostra auto in un anno abbiamo sponsorizzato di tutto, film in uscita al cinema, copertine di dischi di numerosi artisti, imprese di costruzioni, pompe funebri, consorzi alimentari, squadre di calcio, marche di lavatrici, televisori, medicinali, preservativi, il vostro giornale, insomma di tutto. In fine quello che verrà ricordato, il coniglietto di una nota rivista erotica, da li il soprannome, il "coniglietto rampante”
“ Grazie per aver accostato la Gazzetta dell’Emilia al coniglio, in redazione abbiamo un bellissimo poster. Ma soprattutto grazie per questa bella intervista, speriamo di rivederti ai box al prossimo Campionato del Mondo”
“ Grazie a voi. Sai non mi stupirei che un giorno, andando di questo passo un produttore di bevande, magari austriaco, può avere la meglio sulle case automobilistiche. Prima eravamo abituati a vedere squadre da corsa, ora è tutto business e io voglio farne parte. Poi fin che romba un motore in pista va sempre tutto bene”

Canada 8 ottobre 1977 Circuito di Montral.


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Saluti @kork75

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Una intervista interessante, ed un'interpretazione abbastanza libera dell'ambientazione "in auto"!

Ciao, ho avuto un po' di difficoltà a trovare un idea valida che collegasse il business all'auto, spero di non essere andato "troppo" fuori tema 😉. Saluti Kork75 🤗

In questo contest credo che la fantasia e l'interpretazione originale e personale facciano parte del divertimento e sono da apprezzare, quindi no, non eri fuori tema! 😉

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