Infinite vie - 4° puntata

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Eveline prese le chiavi dalla borsetta, una volta aperta la porta di casa, una comoda scala a rampa portava al piano di sopra, dove c'era la sua stanzetta, non c'era nessuno in quanto la madre lavorava fino alle 22 circa, Giacomo salì senza sforzo gli scalini, sempre tenendo saldamente la ragazza in braccio, entrando nella stanza la adagiò dolcemente sul letto, il suo corpo era bollente dalla febbre...

"Dove hai un termometro??"

"Là in bagno, nella mensolina di sinistra dello specchio."

Giacomo trovò subito lo strumento di misurazione, lo porse alla ragazza che lo infilò rapidamente sotto l'ascella, chiese una coperta perché i brividi stavano aumentando, pochi minuti e l'intuizione del ragazzo venne drasticamente confermata:

"Cazzo, 40 e 7", disse con un filo di voce Eveline, "presto, aiutami a spogliarmi che mi metto subito a letto."

Il pesante montone finì a terra, come i leggeri vestiti della parte superiore del corpo, solo una leggera canottiera rimase, in un attimo Eveline prese la maglia del pigiama, subito dopo si abbassò la zip dei jeans, si sedette sul letto per agevolare Giacomo per sfilarli, erano aderentissimi, qualche grosso tirone e finalmente liberarono le vellutate gambe della ragazza...

Era uno spettacolo, un minuscolo perizoma copriva nella parte anteriore pochi centimetri quadrati di pelle, piccoli ciuffetti pubici sbordavano maliziosamente ai suoi lati, ma quando si alzò girandosi di spalle per prendere i pantaloni si toccò l'apoteosi, un invisibile filo interdentale usciva dalle chiappette meravigliosamente fornite, non lasciando nulla all'immaginazione, una vera delizia per gli occhi del ragazzo che rimase imbambolato.

"Quando hai finito di guardarmi il culo, mi prendi per favore la tachipirina nello stesso scomparto del bagno??"

"Scusami, non volevo", si giustificò il ragazzo, "vado".

Controllò ben bene, ma l'unica confezione di Tachipirina presente era quella in supposte.

"Vedo solo quella in supposte."

"Portamene una."

Giacomo staccò velocemente il farmaco, nel frattempo Eveline si era infilata sotto le coperte, batteva i denti dalla temperatura elevatissima, come vide arrivare il ragazzo alzò il piumone del letto posteriormente, aveva i pantaloni abbassati, le chiappe nude aspettavano la medicina...

"Ce la fai a mettermela tu, ma veloce?!?!"

Un brivido corse anche lungo la schiena del ragazzo, la situazione era molto insolita ed imbarazzante, ma recitò la parte dell'uomo fino in fondo, inginocchiandosi dietro ad Eveline, estrasse la supposta della confezione, le allargò dolcemente le natiche, e dopo averla insalivata leggermente in punta, inserì delicatamente il medicamento nel pertugio predisposto, accompagnandone brevemente il viaggio iniziale con una falange.

"Bravo, sei stato un tesoro, non ti ho quasi sentito", ringraziò la ragazza.... certo, lei non aveva quasi sentito, qualcun altro aveva sentito eccome, in quanto si era irrigidito nella sua massima estensione possibile, risvegliato dalla favolosa visione del tanto agognato obiettivo, anche se non era assolutamente ipotizzabile nulla a livello di soddisfacimento di istinti primordiali....

Continua...