Una lunga cavalcata - 1° Maratona di Firenze

Riuscii a fare un paio di allenamenti sui 30 km, precisamente uno di 30 e uno di 32 km, per cui affrontai la Maratona di Firenze relativamente tranquillo, anche se ero quasi sicuro di avere una crisi nel finale, cosa che si era sempre presentata nelle mie precedenti esperienze su questa distanza, la distribuzione dello sforzo fisico su distanze così lunghe non è mai stato uno dei miei cavalli di battaglia nella maniera più categorica.

Se non ricordo male, ho già parlato di questa gara in un'altro post, purtroppo a volte ho la sensazione di pensare di scrivere alcuni racconti e poi non rammento se l'ho effettivamente fatto, ormai sono arrivato a circa 500 post di quelli che io definisco narrativi, qualche defaillance penso che sia quasi inevitabile, soprattutto quando si rimugina costantemente sulle cose da trattare...

Terminai quella maratona con il tempo di 3 ore 55 minuti e 6 secondi, fu la peggior in assoluto delle 7 che corsi in solitaria, cioè senza compagnia, a testimonianza del fatto che diverse cose andarono storto, a cominciare dalla scelta della scarpa, potrà sembrare un paradosso per una persona che ha venduto per tanti anni calzature da running, ma ebbi una sorta di crisi mistica, optando alla fine per un paio molto leggero, che non protesse adeguatamente la mia muscolatura nel finale della gara, causandomi una serie di complicazioni che mi impedirono di esprimere il mio massimo potenziale, sempre in relazione a quelle che erano le mie condizioni di forma fisica di quel periodo.

Continuai a correre per alcuni anni, compreso il 2003, spesso gareggiando la domenica, in occasione degli stand, modalità simili e velocità sempre molto ridotte, non riuscivo a scendere sotto ai 4 minuti e 20 secondi al km, a volte pensavo ai ritmi passati, quando a quelle velocità effettuavo le sedute di fondo lento, 10-13 km percorsi a 150 pulsazioni circa per tutto il biennio '93-'94, il mio famoso periodo d'oro, e un pizzico di malinconia mi assaliva, che durava poco, molto poco, lasciando solo un velo di retrogusto amarognolo...

Verso la primavera inoltrata decisi, in un momento alquanto incasinato sotto diversi punti di vista, di iscrivermi alla mia 5° maratona, pensa e ripensa alla fine la scelta cadde sulla Maratona di Parma, i criteri che adottai non li ricordo, probabilmente volevo farne un'altra entro la fine di quell'anno, la data di svolgimento di quella maratona era il 14 settembre 2003, che sulla carta era molto azzardata, soprattutto sotto il profilo del potenziale caldo, e previsione purtroppo non si rivelò più indovinata, andando incontro a uno degli anni più roventi in assoluto.

Per limitare un attimo i rischi potenziali di andare incontro a spiacevoli inconvenienti, ritenni che fosse necessario effettuare qualche seduta di allenamento in cosiddette condizioni critiche, cercando di adattare e condizionare il mio fisico a lavorare in situazioni gravose, in un lampo di grande incoscienza l'11 agosto 2013, un lunedì con 30 e passa gradi, chiuso il negozio partii per un allenamento, alle ore 13 meno qualche minuto, che rimase epico per una serie di motivi, non voglio anticiparvi altro, ma sarà molto sorprendente, spero già domani sera di partire con la narrazione di quella particolarissima sessione di allenamento....

Continua...

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