Una lunga cavalcata - Accertamenti in corso

in #ita5 years ago

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L'appuntamento con la dottoressa arrivò molto in fretta, mi recai nel reparto di cardiologia, mi fece accomodare subito in un piccolo studio, dove capeggiava al centro della stanzetta un tapis-roulant, che sarebbe servito per la prova da sforzo.

Stavo per sedermi sulla sedia quando mi prese sotto braccio e mi accompagnò al lettino, cercando sin da subito di stemperare la tensione che avevo, non temevo nulla ma quello che mi stava capitando e soprattutto la prima serie di esami che non aveva evidenziato nulla mi aveva creato uno stato di agitazione, che non ero in grado di dissimulare completamente, come tutte le donne in genere lei aveva una spiccata intuizione e percezione degli stati emozionali, decise di creare immediata empatia.

"No, non ti sedere, vieni qua sul lettino, un bel ragazzotto come te è una rarità in questo reparto che potrebbe essere scambiato per la geriatria, stai tranquillo che non ti mangio."

Era una donna piacente, sulla quarantina circa, un sorriso rincuorante e con un generoso sedere, evidenziato dal camice che stringeva un po' sui fianchi, ma era più che tranquillamente ispezionabile, anche se in quel periodo era l'ultimo dei miei ultimi pensieri, era un problema tutto quello che comportava un dispendio di energie, soprattutto quando intervenivano forti incrementi della frequenza cardiaca.

Mi fece stendere sul lettino, incominciando a farmi delle domande sul mio stato di salute in generale, chiedendomi di alzare la maglietta, auscultandomi attentamente il petto ed il cuore in particolare, poi prese un rasoio, con della schiuma da barba, radendomi un po' di peli sul petto, applicando i sensori per l'imminente elettrocardiogramma da sforzo, pregandomi di abbassare anche la parte inferiore.

Calai i bermuda, sotto avevo i pantaloncini sgambatissimi da atletica, pensavo che dovessi prepararmi per il test, ma mi fece il cenno di abbassare tutto.

"Hai paura a farmi vedere il pisello?!?!"

"No, no, pensavo che dovevo correre...", dissi un po' balbettando.

"Non temere, non voglio farti nulla di spiacevole se non sarò costretta, rilassati, fai finta che sei con una tua amica, non con un medico".

Depose il rasoio e mi controllò la zona inguinale, aveva della mani veramente delicate, mi palpeggiò attentamente i testicoli per passare a dare un veloce controllo anche a lui, riprendendo infine il rasoio...

"Tranquillo, taglio qualche pelo anche qui, solo un po', non ti faccio nulla."

Condiva ogni frase con un sorriso che mi apriva il cuore, in pochi minuti era riuscita a farmi rilassare, non so per quale motivo ma già mi fidavo di lei.

"Ok, per il momento tira su i pantaloncini, tieni solo quelli e andiamo a fare il test da sforzo, sali sulla pedana che partiamo, te la senti?!?!"

"Certamente, non c'è problema".

Il tapis-roulant si avviò, velocità molto contenuta, la dottoressa al mio fianco che mi chiedeva costantemente se andasse tutto bene, io annuivo ma lo sforzo era molto contenuto, dopo qualche minuto mi disse che mi avrebbe spinto a tutta forza.

A tutta forza, lessi la velocità riportata sul quadrante del tapis-roulant, 10 km/h, facevo il riscaldamente pre-gara a 12 km/h e correvo per più di mezz'ora a 17 km/h, a 10 kilometri all'ora potevo anche prendere un caffè, la dottoressa vedendo che la mia frequenza cardiaca non saliva mi chiese dei chiarimenti, gli spiegai un po' di cose e fermò immediatamente la mia corsa.

"Non mi ha detto nulla il caro Silvio (nome di fantasia del mio defunto medico di famiglia), mi poteva avvisare che eri un corridore vero e proprio, dai, che andiamo di sotto, dove c'era la stanza per i test massimali, però voglio sentire se c'è anche una mia collega, aspetta un attimo".

Fece una telefonata in un altro reparto, la dottoressa rispose rapidamente e ci incamminammo al piano inferiore, la seconda dottoressa ci stava già aspettando, un veloce saluto ed entrammo in quella stanza, decisamente più grande, con un tapis-roulant molto più imponente, una pedana lunga almeno 2 metri.

"Vediamo se questo ti basta, quanto fa questo, cara?!?!"

"30 km/h di velocità massima e 10% di pendenza".

Altra ripassata su un altro lettino, mi sottoposero ad una serie ancora più approfondita di domande, dove emersero quanti più particolari possibili su quello che mi stava capitando da un po' di tempo, leggevo molta perplessità sui loro visi, finché l'altra dottoressa mi disse di mettermi su di un fianco, quando infilò i guanti compresi quello che stava per fare, anche perché la prima dottoressa mi stava abbassando i pantaloncini d'atletica.

Seconda visita genitale, questa volta più accurata, entrambe controllarono palmo palmo tutta la zona, prestando attenzione ad ogni più piccolo particolare, un po' di fastidio durante l'inserimento posteriore, ma nulla di più, erano molto professionali e leggere nelle loro manovre, pochi minuti e mi fecero salire sul tapis-roulant, non prima di avermi riempito di elettrodi dappertutto e di aver studiato con me le modalità e velocità di effettuazione del test.

Ricordo degli step da 2 minuti a velocità crescente, per un esercizio complessivo di 15-20 minuti, al termine del quale la velocità sarebbe stata superiore ai 18 km/h, sufficiente per farmi salire la frequenza oltre ai 185 battiti al minuto.

Il test partì, velocità iniziale sui 12 km/h, le due dottoresse mi guardavano correre, ammirando la falcata agile che avevo, avanzavo senza problemi, mano a mano che il ritmo aumentava vedevo la mia frequenza salire in tutta risposta, 150, 160, 170, 175, 180, 185, poi su quasi di un battito per volta, fino a toccare i 191 battiti, quando fermarono la prova, facendomi stendere nuovamente sul lettino, per verificare cosa successe nel periodo di recupero.

Specificai che occorreva del tempo affinché quel maledetta manifestazione si presentasse, rimase con me solo la prima dottoressa, dicendomi di stare tranquillo, che sarebbe rimasta con me anche per altre 2 ore, non mi avrebbe lasciato andare senza che quell'evento non si fosse manifestato...

Continua...

Disegno di mia proprietà, realizzato da @ran.koree

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In parte sì, ma anche molto inquietante, questo non sapere e non capire come stavano le cose non era assolutamente piacevole, poi tutto quanto si è sistemato alla meno peggio, ma il durante per arrivare a quella soluzione non è stato simpatico

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Se salgo io su un tapis roulant del genere, schizzo verso le stelle ✨ 😌

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