Una lunga cavalcata - L'appetito vien mangiando

in #ita5 years ago (edited)

Archiviata la gara sulla sabbia, non rammento situazioni particolari fino ad una nuova sfida elettrizzante, un ulteriore incremento di percorrenza massima, cercavo costantemente di spingere un po' più in là il livello della distanza percorsa in una singola gara, una sorta di gioco, e la prima edizione di una manifestazione, molto affascinante sulla carta, si presentava improvvisamente ai miei occhi, qualcosa di più rispetto ai 20 km della "Rimini-Riccione-Rimini", un percorso ugualmente duro, ma su asfalto, con dislivello, di oltre 700 metri....... "Rimini-San Marino"...

25 km e 900 metri, si partiva dal centro storico di Rimini per arrivare in cima a San Marino, una bella mazzata, non fu facile convincere mio padre a farmi disputare quella gara, alla fine vinsi io, riuscendo regolarmente a prendere il via.

L'allenamento intrasettimanale ormai era diventato una regola, mi facevo forza su quello e sul fatto che avevi un anno in più, 14 anni, rispetto alla precedente gara impegnativa, mi sentivo pronto per quell'impresa, con l'incoscienza della mia giovane età.

Si arrivò al giorno della gara, i primi 15 km salivano dolcemente di una cinquantina di metri di dislivello complessivamente, negli ultimi 10 km la musica cambiava decisamente, tutta la Superstrada di San Marino da percorrere, poi un falso piano finale di 3 km circa con cui si costeggiava la roccia del monte Titano, per arrivare nella zona del Centro Studi.

Frenai il mio impulso che ho sempre avuto di fare una partenza veloce, controllando la velocità nel tratto iniziale pianeggiante, era una gara seria con kilometraggio correttamente segnato lungo il percorso, quasi un'eccezione per quei tempi, quando incominciò la salita ero ancora relativamente fresco, ed un passettino dopo l'altro piano piano i kilometri passavano.

Ogni 5 minuti mi ritrovavo mio padre ai lati del percorso che mi chiedeva se fossi stanco e volessi ritirarmi, in tutta risposta gli dicevo sempre che era tutto ok, ed in effetti era così, per cui ormai ad ogni km avevo quella tassa da pagare, con le sue proposte di mollare tutto e salire in macchina.

Fu un vero supplizio quel costante marcamento a uomo, solo quando la salita terminò e mancavano circa 3 km mio padre scomparve, per attendermi finalmente all'arrivo, lasciandomi gustare in perfetta solitudine quell'ultimo tratto di gara, al traguardo venni accolto con una buona quantità di applausi da parte del pubblico presente, ero il più piccolo podista iscritto a quella competizione, che la portava regolarmente a termine, per cui facevo, in uno certo senso, scalpore.

Impiegai complessivamente 2 ore e 34 minuti per ultimarla, decisamente un buon tempo analizzando la struttura del percorso, ero soddisfattissimo della mia impresa, al punto tale che decisi subito che l'anno seguente ci avrei riprovato, con bellicosi intenti di abbattere tranquillamente il muro delle 2 ore e 30 minuti....

Continua

Foto di mia proprietà, scattata con il mio smartphone, tanto per cambiare piove anche oggi, ma con un'intensità che sembra che non ci sia un domani

P.S.: scusatemi, ma una postilla è doverosa, il parziale co-protagonista di questi racconti avrebbe compiuto gli anni oggi, auguri, ovunque tu sia, spero che possa vedermi/ci e posare il tuo sguardo benevolo su di noi

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Trasuda molta emozione questo tuo racconto, oltre a tutti i sentimenti e pensieri di quei momenti.
Bravo mad.

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Grazie mille, cara @pawpawpaw, effettivamente sono i ricordi di una vita "passata a prestare il terreno"

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