Una lunga cavalcata - Un'estate di speranze

Di un paio interi di mesi, i due più caldi estivi, luglio e agosto, ho pochissimi ricordi, se non quello dominante su tutti, di provare ad aumentare la mia velocità, cercando di limare qualche secondo al km sulla mia andatura massima, portandomi su un ipotetico passo di 3 minuti e 25 secondi in luogo dei 3 minuti e 30 già tenuti in diverse occasioni, anche una riduzione di soli 5 secondi, arrivati a quello che ormai era un punto focale per me, doveva passare per grossi sacrifici, come un incremento di 10-15 km settimanali di percorrenza, passando dagli 80-85 dell'estate precedente ai 95-100 di quell'estate del '94, quella famosa dei Mondiali di Calcio, dove fummo sconfitti dal Brasile in finale ai rigori.

Insistevo, spingevo, ci provavo, la forza c'era, l'impegno pure, come la determinazione, ma non ci fu nulla di significativo che confermasse che stavo andando nella giusta direzione, niente, solo la mia convinzione che quella fosse la strada, anche perché grandi alternative non ce n'erano effettivamente, il mio peso era stabilizzato sui 67 kg, era molto difficile riuscire a ridurlo ulteriormente senza andare ad intaccare la massa e la forza muscolare, rimaneva solo la via dell'allenamento potenziato.

Alla luce anche di quello che effettivamente successe in quella tarda estate ed all'inzio dell'autunno, mi hanno sempre fatto ridere tutti quelli che dicevano che i campioni sono tali anche perché riescono ad allenarsi senza lavorare, come se bastasse semplicemente correre, correre e ancora correre per emergere....

Cazzate, profonde cazzate, di persone cretine che non capiscono un cazzo, che aprono la bocca quando farebbero meglio a far uscire l'aria dal buco opposto, perché dicono una marea di stronzate, certo, certamente, aumentando il kilometraggio finché il nostro fisico lo regge si avrà un incremento della velocità, ma ognuno di noi abbiamo un limite, strettamente individuale, e soprattutto una cilindrata del nostro motore, per cui non reggiamo oltre un tot di km alla settimana ed abbiamo una nostra predisposizione alla corsa come a qualsiasi altra attività, sportiva e non, per cui se siamo scarsi non c'è nulla da fare, invece di essere scarsi potremmo diventare lentini, invece di lentini potremmo diventare discreti corridori, invece di discreti corridori buoni corridori, e via discorrendo, il salto di categoria è abbastanza limitato, e comunque nell'elité vera c'è spazio per pochi, veramente pochi, io anche se avessi fatto altri 2-3 scatti sarei sempre rimasto un amatore, ottimo amatore, ma amatore, la marcia del campione vero non l'ho mai avuta, ma quello che cercavo di fare era ancora legittimo ed ottenibile, 5 secondi al km rientravano nella sfera dei miglioramenti ancora possibili, almeno sulla carta.

In quelle settimane infuocate, sotto diversi punti di vista, furono più quelle dove toccai i 100 km rispetto a quelle di kilometraggio inferiore, il recupero era in alcuni giorni più difficoltoso, anche se nulla lasciava presagire a quello che sarebbe effettivamente successo....

Continua...

Disegno di mia proprietà, realizzato da @ran.koree