Una vecchia foto e una poesia di dolore.

in #ita6 years ago

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Foto: CC0 License - Pexels.com

Partcecipo con molto piacere al contest ideato da @heidi71.


Agata era stata bella. Di una bellezza mediterranea da lasciare senza fiato.
Capelli nero corvino, carnagione ambrata e due occhi grandi e neri come la nuda pietra dell'Etna.

Di clamore, Agata, ne aveva suscitato tanto quando, dalla grande città si trasferì, non ancora ventenne, nel piccolo paesino di 3.000 anime nell'entroterra siciliano. Suo padre, ingegnere, era stato trasferito lì e aveva portato con se moglie, figlia e l'amarezza e la rassegnazione di quest'ultima...

I primi anni non furono facili. In quel piccolo mondo, Agata, ripose per sempre i suoi sogni.
Avrebbe voluto viaggiare, avrebbe voluto scoprire il mondo... Dalla finestra della sua stanza, invece, c'era ben poco da scoprire. Sempre lo stesso panorama: i tetti con le tegole rosse del piccolo borgo, la piazzetta poco distante da casa, il bar con gli anziani seduti fuori a chiacchierare.
Ammirava quella piccola porzione di mondo sperduto tra le colline siciliane e sospirava...

Sospiri che divennero di un altro sapore quando conobbe Nunzio, giovane ragioniere del paese vicino.
Fu subito amore.
Quei panorami tristi e spenti sembravano adesso di un altro colore. I tetti su cui aveva posato tante volte lo sguardo con amara rassegnazione sembravano un dipinto a tempera dai caldi colori.
Si sposarono dopo un anno di fidanzamento e, da quell'unione, nacque Nicola.

Gli anni passarono veloci cosi come fanno le bianche e dense nubi in una giornata ventosa.
Agata, una dolce e premurosa mamma alle soglie dei quarantanni, Nicola un ragazzone quindicenne inebriato dai primi amori e Nunzio padre dolce e marito premuroso.
Un quadretto perfetto. Il giusto premio per Agata che aveva tanto sofferto.

Ma il destino, beffardo, avrebbe presto segnato la loro vita... per sempe!

In un'afosa sera d'estate, uno squillo improvviso del telefono aveva rotto il sonno di Agata e Nunzio. Dall'altra parte della cornetta una voce sconosciuta, con tono grave, aveva proferito parole...
<<brigadiere>>, <<incidente>>, <<Nicola>>, <<correte...>>, è quello che riuscì a capire Agata nella concitazione della telefonata.
Nicola, il ragazzone quindicenne, aveva preso le difese di una coetanea infastidita da un altro ragazzo. Volarono parole forti. Dagli spintoni si passò alla rissa. Spuntò, dal nulla, una lama. Furono grida.
Sul selciato di una stretta viuzza il corpo di Nicola per terra, con le mani nel ventre. Mani bagnate di sangue, troppo sangue...
Per sei giorni lottò con tutte le sue forze ma alla fine si arrese.

La bellezza di Agata, resa matura dal trascorrere del tempo, sfiorì per sempre.
Non si può sopravvivere ad un dolore così forte.
Si chiuse in un mondo tutto suo, in un angolo remoto del suo corpo. I suoi occhi che prima emanavano luce, si spensero per sempre.

Nunzio, il marito premuroso, le stava accanto.
Le carezzava i capelli, la teneva per mano. Avrebbe voluto leggere dentro quegli occhi per poterla aiutare...

Nemmeno quel viaggio a Parigi, fatto l'anno seguente, era servito a nulla. Pensava di poterla distrarre, ma si sbagliava. Aveva davanti sempre lo stesso, identico sguardo. Lo stesso immortalato su un ingiallito foglio di carta da un'artista di strada...

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[Immagine di proprietà di @heidi71 concessa in uso libero ai partecipanti al contest.]

Agata fissava spesso quel disegno. Riusciva a percepire tutto il suo dolore perfettamente ritratto con quella biro. Stessi occhi vuoti e spenti che incontrava la mattina davanti allo specchio.

Ma in quel foglio, sul retro aveva anche scritto tutto il suo dolore.
Di quegli attimi, di quei silenzi, di quella preghiera rivolta al figlio di non lasciarla, di non abbandonarla pregandolo di non volare via. Semplici parole, in dialetto...

Era tempu d'estati, di graniti a limuni
di jurnati infiniti di cauru, di calci a 'mpalluni
quannu u rossu do suli s'astuta 'ndo mari
quannu du occhi i fimmina fannu rinchiri un cori...
Tra lu scuro da strada, non putisti taliari
la "signura vistuta di niuru" chi t'ava accumpagnari
ie troppu prestu ppi pattiri, ie troppo taddi di diri:
vi salutu, vi basu, vi lassu mi n'aiu a gghiri...
Scinni, scinni... nun vulari, chiuri l'ali e resta cca,
ca aiu tantu d'insignariti di l'amuri, da vita e da libertà...
Resta, resta ppi favuri... Sugnu stanca e voggli chianciri.



Traduzione

Era tempo d'estate, di granite al limone
di giornate infinite di caldo, di calci ad un pallone
quando il rosso del sole si spegne nel mare
quando due occhi donna riempiono un cuore
Nella strada scura non hai potuto guardare
la "signora vestita di nero" che ti doveva accompagnare
è troppo presto per partire, è troppo tardi per dire:
vi saluto, vi bacio, vi lascio me ne devo andare...
Scendi, scendi... non volare, chiudi le ali e resta qua,
che ho ancora tanto da insegnarti dell'amore, della vita e della libertà...
Resta, resta per favore... Sono stanca e voglio piangere.

Sort:  

Le poesie siciliane hanno proprio un altro sapore..bella @marcuz

Grazie @bariski! Fino all'ultimo sono stato titubante se mettere o meno la traduzione... eh eh

Da siciliana, è sempre bello leggere il siciliano..

Siciliana pure tu? Di dove?

Siracusa :) o meglio, nata a Siracusa, ma ho vissuto nel paesino di mamma, Floridia, e papà, Solarino, fino a 5 anni. e tu?

Ai piedi dell'Etna. Aci Sant'Antonio (ct)

:) non conosco :)..ma viva i siciliani :P

Molto intenso! Grazie!

Bravo, mi è piaciuto tanto! L'ho trovato originale e intenso ;)

Grazie @steemcur, mi fa piacere che tu abbia apprezzato!

Straziante.

@pataxis hai ragione. Da genitore, credo non si possa provare un dolore più grande!

Complimenti, ottimo racconto e grande intensità a livello narrativo, molto suggestivo e struggente, bravo @marcuz

Grazie @mad-runner. Sono contento che il racconto ti sia piaciuto!

Agata e Cameron Teller potrebbero essere 2 facce della stessa medaglia?
Complimenti

Immagino proprio di si! eh eh

Mi sa che se la faccio leggere a mio cognato si mette a piangere...
Post molto bello marcuz 👍

Grazie tante @etn0!

bellissimo post! complimenti :)

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