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in #ita5 years ago (edited)

"Attenzione... suo figlio così rischia di non essere promosso, rischia la bocciatura!"

Questa, fino a ieri era la mia percezione della Promozione.

Fortunatamente ai miei questa frase non è mai stata detta,
gi insegnanti si limitavano al più blando, meno minaccioso, ma fastidiosissimo:

E' bravo ma non si applica...

Ho sempre pensato che non sapessero dire altro ai colloqui coi genitori.


Ma torniamo a noi...

Promozione come contraltare di Bocciatura

Non si aveva scelta... o alla fine dell'anno scolastico ottenevi la promozione, oppure il tuo avanzamento nella scuola si interrompeva bruscamente.
Questo movimento verso il miglioramento, non era di fatto un miglioramento, ma solo un proseguimento, ed il tuo obbiettivo imposto era raggiungerlo in un determinato tempo previsto dalla scuola stessa, altrimenti diventavi "ripetente", con conseguente frustrante sensazione di esser lasciato indietro dagli altri tuoi compagni ed il fastidioso pensiero che forse avevi sbagliato qualcosa nel tuo percorso.

Insomma... la promozione non era un premio, o qualcosa che ti gratificasse, ma "solo" la necessità di non essere bocciato e poter proseguire senza intoppi il percorso.

Non ti sentivi gratificato da una promozione, avevi soltanto fatto ciò che dovevi fare.

A pensarci bene questa è probabilmente una visione sbagliata eppure...

La gratificazione nel passare ad un grado successivo dovrebbe esserci anche nel percorso scolastico, ma non credo di esser presuntuoso, nel dire che quasi la totalità di chi è stato a scuola o ha dato un esame più che sentirsi gratificata, tiri solo un grosso sospiro di sollievo ed inizi a preoccuparsi di vacanze o del prossimo esame.

La Promozione come aumento di responsabilità e di compenso

Terminata la scuola possono aprirsi diverse strade.
Se riesci a trovarti una occupazione, le più comuni sono due
O diventi capo di te stesso (come nel mio caso), o entri a far parte di un lungo impianto gerarchico-piramidale che, di norma, a meno di non avere santi in paradiso, da appena entrato guardi sempre da molto in basso.

Qui la promozione è vista come una salita di gradino! Più in alto riusciamo ad arrivare meglio è...

L' aspetto piramidale, fa sì che, man mano che si sale, ci si senta più importanti, e si venga visti da quelli più in basso come "i fortunati!" -dovevano promuovere me-, a prescindere da cosa sia dipeso il nostro avanzamento.

Manco avessero vinto alla lotteria, i fortunati vengono promossi o per anni di carriera, o per meriti sul campo; ad essi vanno stipendi più corposi e in alcuni casi maggiori privilegi ed incarichi più prestigiosi (da qui il pizzico di invidia dei colleghi).
Tranne in rarissimi casi, la gratificazione a cui si aspira è quella di tipo economico, se si ottiene la promozione.
Il fatto che, in genere, un ruolo elevato porti maggiori responsabilità è invece considerato il lato negativo della cosa.
La speranza della promozione è motore della scala gerarchica e la promozione è vista come un passaggio a verso una condizione di vita migliore.
Questo tipo di promozione genera piaceri e dispiaceri e lascia, probabilmente, sempre scontento qualcuno!

La Promozione come espressione di un obbiettivo raggiunto.

Difficile che la promozione sia essa stessa un fine ultimo.
Il termine stesso ha in sè il verbo latino moveo che indica uno spostamento.
Ma a me è successo...

Solo quando non c'è nulla da guadagnare o da perdere si può apprezzare veramente un riconoscimento.

Essere contenti per i traguardi raggiunti dagli altri è complicatissimo.
E' complicato soprattutto quando quei traguardi offrono un premio e sono quelli a cui puntiamo o siamo spinti anche noi.
Così, nonostante la mia possibile gioia per il tuo avanzamento, il fatto che io sia rimasto indietro e non raggiunga il mio obiettivo implica una fastidiosa amarezza. (Sia nel caso del bocciato a scuola, sia nel caso del non promosso sul lavoro)

Essere contenti per i propri traguardi è chiaramente più facile, ma la nostra indole non sempre ci spinge a soffermarci sulla gratificazione di un momento intermedio nel nostro percorso di vita.
E così la promozione scolastica è vista come un necessario passaggio verso la vita lavorativa, e quella lavorativa come un necessario passaggio verso una vita economicamente migliore.

Ieri sono stato "Promosso".

Quando decidono di premiarti senza che ce ne sia bisogno o reale necessità per te, è lì che riesci ad ottenere il massimo piacere dalla gratificazione.
Questo mi è capitato ieri.
Ho iniziato un percorso che proseguirà tale e quale cercando di migliorarsi, anche senza questo riconoscimento da parte di altri. (Come invece non succede per una laurea o un avanzamento di carriera che possono condizionare il resto della tua vita)
Il raggiungimento della promozione non era, nel mio caso, né un passaggio né un mezzo, ma un fine. Non mi darà benefici sicuri, né mi avvicinerà ad un obbiettivo, ma è esso stesso l'obbiettivo. Ed in questo apparente nulla dove il passaggio è più verso una crescita ideale, ecco che viene fuori quel sentimento di gratificazione dato dall'ottenimento di un risultato.
Avanti così.


Immagine PIXABAY CC0 creative commons

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