Yoyogi Park e Meiji Jingu - TOKYO

Cari lettori di SPI, dopo avervi rimpinzato per bene con i miei dolci, ritorno molto volentieri, a parlare del mio amatissimo Giappone.

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Oggi vi porterò in un oasi di pace, che vi farà dimenticare di trovarvi in una delle città più popolate e caotiche del pianeta. Un luogo sacro creato appositamente in commemorazione degli imperatori Meiji, la cui epoca è ricordata come la più lussureggiante in Giappone.

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Più di 700.000 mq di verde, con 365 specie diverse per un totale di quasi 120.000 alberi, che furono donati dagli abitanti di tutto il Giappone, per creare questa foresta nel quartiere di Shibuya e commemorare la morte degli imperatori coniugi della dinastia Meiji, che vennero a mancare nel giro di 2 anni tra il 1912 ed 1914. Nel 1920 fu costruito il parco ed il tempio shintoista, che distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, fu ricostruito alla fine degli anni '50. Nel 1964 proprio qui, nello stadio presente nel parco, ci fu la cerimonia di apertura delle Olimpiadi.

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Il parco Yoyogi, ha diversi ingressi, ma il più importante, quello che vi consentirà di raggiungere il tempio Meiji jingu, in minor tempo, è senz'altro l'ingresso adiacente la fermata metro della JR Yamanote: Harajuku.
Il torii, che potete vedere bene nella seconda immagine, in Giappone, non è altro che il portale d'ingresso ad un area sacra. Quello presente all'ingresso del parco Yoyogi, è alto circa 12 metri, è fatto di legno di cipresso giapponese ed è il più grande di tutto il Giappone. Una volta varcata la soglia, dimenticatevi la festosa e sregolata vita tipica della zona di Harajuku. Verrete subito avvolti dal silenzio e dalla quiete che caratterizza questo immenso parco. Il parco è aperto a tutti, dall'alba al tramonto, per tutto l'anno e 24 ore di fila il 31 dicembre.

Botti di sakè all'interno del parco, foto dell'autore.

Un enorme sentiero di ghiaia vi guiderà nella vostra passeggiata. Dopo qualche centinaio di metri, vi troverete sulla destra, una parete enorme di kazaridaru, botti di sakè vuote, donate dai diversi produttori del Giappone. Nei rituali shintoisti di purificazione, si utilizza proprio il sakè per raggiungere le divinità.

Proprio di fronte, sulla sinistra, troverete una parete di botti di vino francese, tra i più rinomati della Borgogna, donati dalla Francia, come gesto di stima per i rapporti internazionali proficui con il Giappone. Foto dell'autore.

Proseguendo oltre, passando sotto un altro torii, raggiungerete il tempio shintoista, costruito proprio nel luogo, dove gli imperatori Meiji, usavano trascorrere maggiormente il loro tempo.

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Zona prolifica e preferita dai corvi neri giganti giapponesi, è senza dubbio, il parco Yoyogi ed il Ueno Park, dove di nuovo ne abbiamo visti moltissimi. Nel 2001 avevano raggiunto quasi 40.000 unità ed il governatore di Tokyo, dovette provvederne alla cattura per limitarne i danni, ma puntualmente dopo qualche anno tornano ad essere molto numerosi. Ne incontrerete tantissimi e fanno un verso molto forte che sa ben attirare l'attenzione, ma spesso ci si può imbattere in attacchi da parte loro. Non stento a crederlo viste le dimensioni, erano alti quanto mio figlio di 18 mesi all'epoca, quindi fatevi un idea!

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Purtroppo, nel momento della nostra visita, la facciata principale del tempio, si trovava in ristrutturazione ed era coperta interamente da un telo. Si poteva comunque accedere dalla porta principale che non era soggetta a lavori in quel periodo ed il tutto è costruito come i torii in legno di cipresso giapponese. Vi troverete quindi in un ampio cortile, con alberi ai quali appendere le preghiere scritte su appositi fogli e potrete vedere il tempio solo dall'esterno perché, nei tempi shintoisti, non è permesso entrare nell'edificio principale, ma vi si prega all'esterno.

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Dato che le 18.30, orario di chiusura del parco nel mese di giugno, stavano sopraggiungendo, siamo stati costretti a terminare lì la nostra visita. Il parco è davvero immenso per riuscire a vedere tutto, è presente anche il Museo del Tesoro dove potrete ammirare molti oggetti appartenuti agli imperatori Meiji, il Centro di Arti Marziali e una sala per incontri del governo, dove si celebrano ancora oggi, matrimoni con il rito shintoista. Non è mai abbastanza il tempo dedicato ai luoghi d'interesse nella metropoli di Tokyo. Abbiamo comunque un bellissimo ricordo delle ore trascorse in questo parco, ricco di tranquillità e frequentato da tantissima gente del posto. Proprio all'ingresso abbiamo conosciuto una ragazza giapponese carinissima e dolcissima che, quando ha visto i nostri bimbi, soprattutto il secondo Matteo, chiaro con gli occhi azzurri, è impazzita talmente tanto al punto di mettersi a piangere e chiederci gentilmente, con un buon inglese, di scattarsi qualche selfie con lui e poi con noi. Questo è un aspetto ricorrente per noi occidentali in terra nipponica, se siete chiari di chioma e di occhi, attirerete tantissimo l'attenzione dei residenti, che spesso vi fotograferanno, come solo i giapponesi armati di macchina fotografica sanno fare!