APNEA – STEP 2

in #ita6 years ago (edited)

Alcuni giorni fa ho pubblicato un post riguardante un mia grandissima passione: l’APNEA. L’articolo ha avuto grande successo nella comunità italiana e per questo ho voluto approfondire l’argomento.
Non tanto su quella che è la mia passione in sé, quanto la bellezza di questa attività e tutto ciò che ruota intorno ad essa.
Oggi vi documento una scoperta che ha dell'incredibile.

Inizio con un suggerimento:


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CC0 Creative Commons

alla fine del post capirete!

IL POPOLO DEI BAJAU: APNEISTI PER NATURA


L’apnea nel mondo moderno può essere vista come un hobby.
In Indonesia, nel Sud-est asiatico, invece un popolo da secoli pratica questa attività come primaria fonte di sopravvivenza. Sono chiamati i Nomadi del mare e sono la popolazione dei Bajau: da oltre un millennio si spostano via mare con le loro case galleggianti e traggono dall’oceano ogni fonte di sostentamento.
La pratica della pesca in apnea li ha portati ad avere una struttura fisica geneticamente predisposta alle immersioni (la loro milza è più grande del normale, circa il 50% in più rispetto a popolazioni di luoghi confinanti), permettendo loro di ottenere risultati sorprendenti ed ai limiti dell’umano: la capacità di raggiungere profondità oltre i 70 metri e di rimanere in apnea anche per oltre 10 minuti.
Bajau_Laut_Pictures_5.jpg
CC2 Creative Commons

Tali scoperte sono state portate avanti ed in seguito pubblicate sulla rivista Cell (1) da un gruppo di ricercatori dell'Università di Copenhagen.
La ricercatrice Melissa Ilardo ha condotto per prima questo studio e partendo da un precedente documento su altri mammiferi, ha riscontrato nella popolazione dei Bajau come la loro milza si fosse modificata in funzione delle loro necessità.
Quella necessità di raggiungere profondità sempre maggiori e prolungare i tempi di apnea in un allenamento vitale, quotidiano, ha reso questi pescatori dei veri uomini-pesce. Il corpo umano ha quindi modificato la propria struttura per migliorare le prestazioni sotto la superficie dell’oceano.
A dimostrare ciò sempre lo studio dell’Università danese: nei Bajau è stato individuato un gene (PDE104) che riesce a regolare i livelli di ormone della tiroide (T4). In questo caso gli studi precedenti sui topi avevano verificato uno stretto legame tra questo tipo di ormoni e l'ingrossamento della milza.

IL RUOLO DELLA MILZA NELL’APNEA


La milza è un organo fondamentale del nostro corpo: ha il ruolo di ripulire il nostro sangue da virus, batteri, scarti e cellule danneggiate. Ha quindi la funzione di eliminare tutto ciò che può esserci nocivo.
La milza però ha anche un altro importante incarico: al suo interno viene conservato moltissimo sangue venoso; da qui si inizia ad intuire la relativa importanza nella pratica dell’apnea. (2).
Il corpo umano spesso agisce d’istinto ed in base a ciò che i nostri geni “ricordano”:
quando abbiamo il volto immerso sott’acqua e non possiamo respirare si attiva in noi il Diving Reflex (riflessi d’immersione): è una istinto di sopravvivenza con lo scopo di diminuire il consumo di ossigeno, in cui si sviluppano un insieme di adattamenti cardiocircolatori che comportano una diminuzione dei battiti cardiaci ed una vasocostrizione periferica con lo scopo di preservare gli organi vitali.
E la milza svolge nel Diving Reflex un ruolo primario: essa si contrae e rilascia quei globuli rossi carichi di ossigeno che ha immagazzinato in precedenza. Tutto ciò comporta un netto miglioramento nelle prestazioni: alcuni studi hanno dimostrato che allenamenti di apnea statica (immobili per consumare meno ossigeno possibili in uno status di rilassatezza massima) hanno risultati migliori del 10% quando il soggetto ha la faccia immersa sott’acqua anziché all’aria (3).
Io stesso nei miei allenamenti ho riscontrato importanti miglioramenti in piscina piuttosto che in palestra. L'allenamento a secco (non immersi in acqua) spesso è infatti solo marginale ai fini dell'apnea, dato che per ottenere effettivamente buoni risultati è necessario entrare in contatto con l'acqua.
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CC2 Creative Commons

Si intuisce immediatamente che la popolazione dei Bajau, avendo una milza di dimensioni maggiori, ha la possibilità di ottenere dei risultati nettamente migliori in apnea di un umano “normale”.

IL FRUTTO DELL’EVOLUZIONE DARWINIANA

Il ricercatore Rasmus Nielsen dell’Università della California a Barkeley ha cercato di capire se questo miglioramento fisico dei Bajau fosse proprio solo di tutta la popolazione o soltanto di quei soggetti che praticano l’apnea: alla fine dei propri studia ha verificato che è una caratteristica comune a tutti.
Nielsen ha voluto studiare campioni di sangue di questo popolo: ha concluso infine che i Bajau sono geneticamente predisposti per l’apnea ed il loro DNA è la conseguenza dell’evoluzione darwiniana(4). Qui si chiude il ciclo iniziato all'inizio di questo articolo con la fotografia di uno dei più grandi scienziati di sempre: Charles Darwin

Per chi avesse voglia di vedere un bel video realizzato dalla Thai PBS sui Nomadi del mare lascio qui il link.

Bibliografia
1 L’articolo su Cell
2 La milza
3 Diving Reflex
4 Articolo su The Atlantic

votaXdavinci.witness.jpg Imagine CC0 Creative Commons, thanks to @mrazura for the logo ITASTEM. CLICK HERE AND VOTE FOR DAVINCI.WITNESS

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Molto interessante, ho imparato una cosa nuova!bel post complimenti!

Grazie misia!!!

Beh... se in qualche modo PostIT ti è servito comunque: ho letto il tuo commento sconfortato e sono finito qui. :)
Complimenti, bell'articolo.

Ti ringrazio.
Il mio riferimento era ai 2 post proposti ieri. Che considero di buon livello ed originali.
Ma probabilmente è un'opinione troppo personale.
Se avrai modo di darci un'occhiata avrei piacere di sapere la tua opinione, ora che siamo entrati nel discorso.
Grazie

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