ROAD TO SUMMER: IL SOLE ED I RAGGIU UV

Introduzione

Ancora non è ufficialente estate, ma da qualche tempo il sole già scalda a sufficienza per potersi gettare in spiaggia ed assaggiare il primo solo tardo-primaverile. Spesso le giornate di questo periodo sono caratterizzate da una leggera brezza frescolina che non ci fa percepire il potere dei raggi solari. Il risultato è spesso un ritorno a casa caratterizzato da un arrossamento cutaneo o peggio di un'ustione della pelle.
Il rishio più grosso è infatti che non si "riconosca" nel sole primaverile quella forza abbronzante di cui siamo intimoriti in piena estate.
Nell'articolo di oggi vi vorrei quindi presentare un excursus generale su quello che sono i raggi UV e tutto ciò che gira intorno ad essi.

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TUTTA COLPA DEI RAGGI UV

A crearci la maggior parte dei problemi in estate sono i raggi solari, emessi appunto dal sole: essi non sono nient'altro che l'energia elettromagnetica emessa dalla nostra stella. In particolar modo sono i raggi ultravioletti(UV). Non li riusciamo a vedere con i nostri occhi, ma hanno la capacità anche di passare attraverso i vestiti (e gli ombrelloni!). Esistono tre tipologie di raggi UV:

• UVC: questi sono sicuramente i più pericolosi, ma fortunatamente sono filtrati dallo strato di ozono atmosferico (il famoso pericolo rappresentato dal buco dell'ozono sarebbe proprio questo);
• UVB: questi invece sono nostri amici, perché sono quelli che ci permettono di colorare la nostra pellee renderla ambrata (la pelle irradiata da questa tipologia di raggi produce la melanina, una speciale insieme di pigmenti che alcune cellule "speciali" del nostro corpo producono per proteggere il nostro DNA)(1);
• UVA: questo tipo di raggi è molto meno potenti dei raggi UVB. Fino ad alcuni anni fa quindi si credeva che non potessero dannaeggiare la nostra pelle, ma al contrario, recentemente, si è scoperto che possono penetrare anche profondamente nella pelle e creare danni irreparabili.
  Il problema più grande infatti è rappresentato dal fatto che non sono i diretti responsabili delle nostre ustioni cutanee.
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COME PROTEGGERSI

L'evoluzione ha portato molti animale ad avere elementi protettivi naturali (le piume negli uccelli, le scaglie nei rettili, la pelliccia nei mammiferi), ma nell'uomo i sistemi di difesa sono stati minimi: la melanina, di cui abbiamo già parlato, e l'inspessimento della pelle nella sezione più esterna (strato cutaneo).

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La cosmetica ha quindi questi due meccanismi naturali dell'uomo per produrre filtri chimici e fisici.

• FILTRI CHIMICI: sono molecole che sottraggono alla pelle l'energia dannosa degli UV. Questo spiega perché la crema debba essere rinnovata spesso: una volta che tutte le molecole si sono convertite diventano inefficaci e quindi devono essere sostituite. Sono definiti sintetici in quanto le molecolesono di tipo sintetico (anche se non sempre).
  Il loro ruolo è rappresentato essenzialmente dal fatto che assorbono l'energia dei raggi UV e la trasformano in calore. Rappresentano l'ottimo vantaggio che la protezione derivante è ottima e permette tintarelle uniformi. Di contro, dato il processo su cui si basano, si rischia che il calore emanato dia origine a reazioni fotochimiche.
• FILTRI FISICI: sono sostanze opache che riflettono i raggi come uno specchio. Sono costituiti essenzialmente da particelle minerali spesso naturali. Per questo motivo sono molto sicuri sulla pelle e non subiscono variazioni dovute ai raggi solari.
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E' comunque logico attendersi che le protezioni offerte dalla cosmetica non possano bastare per salvarsi dalle scottature estive: esposizioni troppo prolungate al sole diretto ed orari sconsigliati possono portare ad avere spiacevoli sorprese a livelo cutaneo. E' importante dire che ad oggi non esistono creme protettiva al 100%, ma quelle presenti in commercio permettono una protezione parziale dai raggi UV.

COSA ACCADE A LIVELLO CUTANEO

Spesso conoscere i rischi ed i processi che portano a dani cutanei aiuta anche a prevenirli.

• 1 Nel primo step i raggi ultravioletti penetrano all'interno delle cellule dell'epidermide. Gli UVB attaccano il DNA nel suo nucleo e gli UVA scindono le molecole di ossigeno, generando i radicali liberi (si tratta di molecole molto reattive che danneggiano tutta la struttura cellulare). I raggi UVA penetrano fino al derma, la sezione più profonda della pelle. In questo momento alcuni enzimi che tentano di riparare i danni subiti dalle cellule, ma se l'esposizione è stata troppo intensa il loro lavoro risulta vano;
• 2 A questo punto la pelle tende ad inspessirsi per tentare di proteggere nel miglior modo il derma: viene incrementato lo stateo corneo e con esso la cheratina. La pelle in questo stadio risulta maggiormente dura e le rughe vengono accentuate.
• 3 Le cellule maggiormente danneggiate muoiono e liberano nel sangue che possono portare anche ad una leggera febbre. QUeste cellule persistono nel corpo per alcuni giorni, dopo di che vengono eliminate. Questa fase è quella che viene percepita come innalzamento della temperatura cutanea.
• 4 La pelle viene quindi colpita dai raggi UVB: il rsultato è una dilatazione dei vasi sanguigni in seguito ad un aumento del plasma nel sangue. Esteticamente questo stadio viene riconosciuto con un evidente arrossamento della pelle.
• 5 I melanociti (cellule presenti alla base dell'epidermide) risalgono sulla superficie della pelle e si pongono come strumento difensivo delle nostre cellule e del DNA.
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Alcuni consigli utili

Prima dell'inizio della stagione sarebbeimportante che ognuno chiedesse al proprio dermatologo il fototipo di appartenenza. Questo è il passo zero, grazie al uale si possono dedurre molte nozioni.
Importante poi è ovviamente munirsi di una crema solare adatta, con filtri UVB e UVA. I dermatologi consigliano spesso una protezione minima di 20 per la prima settimana.
Una volta giunti al sole è consigliabile "ungersi" in modo uniforme e sostituire la cream almeno ogni due ore.
Importante è la dstinzione dei fototipi: il tipo 1 comprende bambini e persone con capelli rossi e pelle chiara. Sarebbe importante che questa tipologia di persone non prendesse il sole, soprattutto dalle ore 11 alle 16. Il fototipo 2 sono le persone con carnagione chiara e capelli biondi; non dovranno sostare al sole oltre 10-15 minuti nei primi giorni.I fototipi successivi (3-4-5-6): queste categorie di persone hanno una struttura della pelle che gli consente esposizioni più prolungate, ma si consideri che i danni dovuti ai raggi UVA sono sempre molto rischiosi.

Non fa solo male

E' importante sottolineare comunque che una buona esposizione ai raggi solari comporta anche dei vantaggi:
Probabilmente il vantaggio maggiormente conosciuto è quello legato alla vitamina D: questa attivata nell cute dai raggi solari è fondamentale per fissare il calcio nelle ossa. Inoltre poi la luce degrada la melatonina, un ormone legato al ciclo sonno-veglia, e ne segue un incremento nel nostro corpo della serotonina, l'ormone del buonumore.
Sono marginali i benefici su patologie tumorali (colon, mammella, prostata...) ed i miglioramenti riguardanti la psoriasi e la dermatite seborroica (5).

Bibliografia
1 La melanina
2 I vari tipi di raggi UV
3 I filtri chimici ed i filtri fisici
4 Come ci abbronziamo
5 I vantaggi dell'esposizione solare