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Arena Double Vision

Genere Progressive

Gli Arena sono una rinomata band Inglese del genere progressive o per meglio dire del Neo-Prog.
Questo nuovo lavoro dal titolo Double Vision é il nono prodotto in stidio nella loroben ventennale carriera.
L'opera raccoglie 7 brani della durata complessiva di 56 minuti.

Track List

Zhivago Wolf
The Mirror Lies
Scars
Paradise Of Thieves
Red Eyes
Poisoned
The Legend Of Elijah Shade

Recensione

Come succede sovente in questi ultimi anni anche gli Arena continuano a produrre lavori molto inferiori ai momenti di gloria di fine 90 , anche se non si puo discuterne e criticare la professionalitàe bravura del gruppo , oltre che il coraggio nel perseverare a proporre un genere sicuramente osico a livelli commerciale.
I primi due brani Zhivago Wolf e The Mirror Lies non aggiungono nulla di nuovo al solito stile della band , anzi sembra quasi un tentativo di avvicinarsi di piu verso il genere Hard , anche se ritroviamo dei validi passaggi di "Clive Nolan" alle tastiere.
Dobbiamo attendere l'inizio di Scars per parlare nuovamente di progressive-rock e gustarci un decente assolo di chitarre di "John Mitchell".
Paradise of Thieves non aggiunge nulla al giá ascoltato , la classica voce di "Paul Manzi".
Azzeccato l'uso dell'organo e validissimo pezzo risulta essere Red Eyes forse il miglio pezzo di tutto il CD.
Non poteva mancare una "ballad" , Poisoned che risulta piacevole e che scorre via preparando l'ascoltatore al gran finale della durata di oltre 20 minuti.
The legend of Elijah Shade brano di chiusura ci regala davvero 20 minuti di ottimo prog , sicuramente per chi come me é amante dei Marillion questo pezzo e davvero il classico brano che fa dimenticare gran parte di un album che aveva emozionato poco e ci fa dire " ... be alla fine qualcosa si salva !"

Conclusioni
Giudizio positivo per un genere che sinceramente vede pochi gruppi che hanno il coraggio di proporlo solo per il piacere di suonare e non per il solito "Easy listening" e dove se non si hanno nemmeno le possibilità economiche per autoprodursi sicuramente non riesci nemmeno a trovare etichette discografiche che ti sponsorizzino.
Quindi tanto di cappello a gruppi come gli Arena che solcano il panorama progressive da oltre vent'anni e con ottimi lavori.