Parlare di disformismo e disinformazione.

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Parlando di disformismo c'è spesso dietro molta disinformazione, come quasi tutte le malattie non visibili e non diagnosticabili tramite macchinari, le persone tendono a sottovalutarle, a non considerarle tali o addirittura a sminuirle o ridicolizzarle.
Vengono spesso etichettati come " seghe mentali" quelli che invece sono i sintomi di una possibile patologia, non visibile ma dannosa e deleteria per la salute psicofisica di una persona.
La prima volta che lessi di questo disturbo ero alle superiori, una mia ex compagna di classe soffriva di un disturbo alimentare molto grave che la costrinse ad allontanarsi da scuola per un lungo periodo, così in aula la nostra professoressa di psicologia ci parlò del suo disturbo e ci insegno anche questo nuovo termine, disformismo.

Questo disturbo ha una insorgenza maggiore durante l' adolescenza ma non è solo un disturbo legato ad essa, si manifesta anche in età adulta.

Questo disturbo è come un disturbo visivo o percettivo. Chi ne soffre vive come se vedendosi non si vedesse realmente per quello che è.
Amplifica i difetti o vede difetti inesistenti, nella sua percezione però sono reali e la sua visione non è distorta.

Il difetto sembra così terribile e insormontabile da minare l' intera percezione che il soggetto ha di se stesso, questo causa una diminuzione dell' autostima e un abbassamento dell' umore.

Chi soffre di questo disturbo ha una visione distorta della sua immagine corporea, in senso negativo, il non sentirsi piacevoli o il vedersi come difettosi crea un immenso dolore e anche un forte senso di vergogna.

Usualmente il dolore è causato dalla ricerca estrema della perfezione e dal senso di impotenza derivante dal fatto di non poter controllare tutto, in questo caso dal non poter controllare del tutto la propria immagine, ciò crea nel soggetto forti sentimenti di invidia verso chi ha determinate qualità fisiche viste come "perfette" e sentimenti di rabbia.

La ricerca spasmodica di una idea di perfezione porta taluni ad evitare abiti o oggetti che mostrino il difetto fisico incriminato, grande o piccolo che sia, nei casi gravi anche ad evitare una vasta gamma di situazioni pur di non far vedere la proprio "mancanza" o "bruttezza".

Questo disturbo è pericolosamente in aumento, azzardo forse a ipotizzare sia causa anche del continuo bombardamento mediatico di corpi bellissimi e privi di difetti, molti modificati da filtri e programmi di grafica ma comunque percepiti da chi li guarda come "perfetti".