Chimica farmaceutica: gli anestetici.

in #ita6 years ago

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Buongiorno amici di Steemit,
oggi voglio parlarvi degli anestetici, un gruppo di farmaci con la quale siamo entrati in contatto più o meno tutti. Ad esempio quando vado dal dentista per una carie o altro, la prima cosa che gli dico è: o mi fai l’anestesia o vado via! Ahah
È vero, non fa bene all’organismo in quanto ci mettiamo tantissimo a smaltirli, ma non riesco a sopportare il dolore ai denti.

Ma veniamo a noi.

Gli anestetici sono un gruppo eterogeneo di principi attivi che inducono anestesia, ovvero una perdita di sensibilità che può essere locale o generale con conseguente perdita di coscienza.
Non sono comunque da confondere con gli analgesici che sono invece utilizzati per trattare il dolore senza risolvere però la causa che ha portato all’insorgenza dello stimolo doloroso (es. aspirina).
Gli anestetici sono divisi in 2 gruppi:

  • Anestetici generali, che inducono una perdita di sensibilità a tutto l’organismo con conseguente perdita di coscienza. Il principio attivo dell’anestetico va ad interagire con le cellule stellate e quelle piramidali che troviamo in determinate aree del Sistema Nervoso Centrale, come ad esempio le regioni corticali. Come per tutte le classi di farmaci, esistono delle caratteristiche ideali che il farmaco dovrebbe avere, come ad esempio essere a bassissima tossicità e senza alcun effetto collaterale, ma ad oggi non è ancora stato individuato un anestetico generale ideale.
    Gli anestetici generali possono essere suddivisi:
    — per via inalatoria: organici gassosi (etilene, ciclopropano) che sono esplosivi, inorganici liquidi (protossido d’azoto) e organici liquidi (cloroformio)
    — per via endovenosa: organici liquidi (ketamina)

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  • Anestetici locali, che inducono invece una perdita di sensibilità localizzata solo nella zona di applicazione o iniezione del farmaco. Il principio attivo va ad agire sui canali ionici presenti nelle membrane delle cellule nervose. Per quelli locali abbiamo invece un anestetico ideale, ovvero la cocaina, che ha un’anestesia reversibile, con minima tossicità sistemica e con una potenza elevata e rapida azione.
    Abbiamo 3 tipologie di anestesia locale:
    — Anestesia di superficie, dove il composto si diffonde verso i recettori del dolore attraverso occhi, bocca, bronchi. Sono delle polveri, degli unguenti, delle creme.
    — Anestesia di infiltrazione, dove la diffusione del composto si ottiene attraverso i tessuti iniettando grandi volumi di soluzioni diluite in più parti. Sono dei preparati iniettabili di anestetico + vasocostrittore.
    — Anestesia di conduzione, dove il preparato si fa arrivare nelle vicinanze di un tronco nervoso più grande e viene reso insensibile al dolore un distretto periferico di dimensioni più grandi. Sono dei preparati iniettabili di anestetico + vasocostrittore.
    Alcuni degli anestetici locali sono la cocaina, l’etoformio, il butoformio, l’amilocaina, la benzocaina, la procaina, la lidocaina e la prilocaina.

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Un abbraccio,

Andrea

(tutte le immagini sono di proprietà dell’autore)

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