Bomba incatena tutti

in #ita6 years ago (edited)

Jack è un uomo timido e riservato, al limite dell'asociale, ma alla fine sempre disponibile ad aiutare gli altri. Vive la propria vita tra lavoro, fumetti e aiutare il padre in campagna. Abita ancora con i suoi genitori, forse perché la vita ha voluto così, ho forse perché lui non ha mai voluto diversamente.

Hugo è un uomo estroverso, dinamico e supernerd. Ama molto passare le serate in compagnia degli amici, meglio ancora se giocando ai giochi di ruolo. Da cinque anni vive con la compagna, programmando insieme una futura famiglia.

Charlie è un uomo molto colto, pieno di voglia di vivere e di fare, e altrettanto pieno di sogni. La sua vita, dopo l'outing, è stata un'intrecciarsi e un susseguirsi di fatti che l'hanno presto portato ad avere un rapporto di amore-odio con la propria vita e con se stesso.

John è l'uomo che ce l'ha fatta. Con grande coraggio e determinazione, ha abbandonato tutto e tutti per inseguire un grande sogno. Adesso vive dentro quel sogno.

Un sottile filo tiene legati questi quattro uomini: l'amicizia. Un'amicizia che risale alla giovinezza, un'amicizia che è sopravvissuta al tempo, ai cambiamenti, alla crescita, alle scelte, ai silenzi, a perdoni, agli allontanamenti, a riconciliazioni e alla lontananza.

Un'amicizia che molte volte è stata messa a dura prova tra alti e bassi. Fino a sei mesi fa le loro vite procedevano come sempre, ognuno con la propria per poi trovare il modo e il tempo per ritrovarsi ogni tanto.

Fino a sei mesi fa, quando una bomba è caduta nelle loro vite, un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto le loro esistenze.

Una chiamata di Charlie a Hugo, la scoperta che Jack ha bloccato tutti su whatsapp, non rispondendo più a chiamate e messaggi. La scoperta su Jack di un problema fisico e un problema a lavoro mettono sull'attenti i tre amici. I giorni a venire saranno un incubo per tutti loro.

Charlie si era chiuso in se stesso. Aveva estromesso tutto e tutti dalla propria vita senza dire niente, senza dare spiegazioni. Era sempre stato un ragazzo chiuso, molto riservato e poco socievole, ma a quegli amici gli unici amici, non aveva mai chiuso la porta.

Si trovavano adesso li, loro tre contro un muro di cui non conoscevano l'esistenza, la sostanza e la resistenza.

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Cc0 Creative Commons, fonte

Il primo a farsi avanti è stato Hugo, un po' spinto dalla compagna, un po' comunque spinto dagli amici, in quanto era l'unico che aveva rapporti costanti con lui negli ultimi anni, aiutati dal fatto di abitare in paesi vicini.

Quello che Hugo si è trovato davanti è stato un Jack che non era Jack. Un uomo completamente distrutto da qualcosa che anche lui non capiva, un uomo travolto da un'insieme di circostanze emotive e di vita che l'hanno portato a mettere in dubbio tutto, in primis se stesso.

Una terribile parola aleggia nell'aria. La depressione.

I tre amici si trovano a dover assistere impotenti ad un cammino che Jack deve prima affrontare da solo.

Ma da solo non lo è mai stato. Hanno atteso pazienti, angosciati e speranzosi i primi mesi fatti di silenzi e di porte sbattute, fatti di chiamate alla madre di nascosto per sapere come stava e come procedeva il suo percorso e la sua vita.

Fino al momento in cui i tre amici hanno deciso che era il momento di sondare il territorio, visto sembrava che qualcosa si stava muovendo. Tra mail, messaggi, visite veloci, i tre amici fanno sentire la loro presenza.

C'è un piccolo spiraglio, la porta si era aperta un po'. Ma non per tutti e tre.

L'altra sera John, appena tornato a casa, pieno di pensieri, accende la radio e decide di scrivere un messaggio a Charlie.

Ciao Charlie, questa mattina ho sentito Hugo.
Lui mi ha raccontato dei piccoli e positivi progressi che sta facendo Jack e ha ribadito in particolar modo il fatto che comunque la sua strada, per tornare ad essere quello di prima, quello che tutti conoscevamo, è ancora molto lunga.
Per quanto riguarda il rapporto tra me e Jack: da quel poco che è riuscito a estrapolare Hugo, sembra che ci sia il terrore da parte sua che io abbia del grande risentimento e rabbia nei suoi confronti. Probabilmente anche il fatto che lui (Jack) non abbia mai speso una buona parola per far sì che il rapporto tra me e te si ricucisse, gli fa temere una mia reazione, di disprezzo nei suoi confronti, adesso che io mi sono riavvicinato a te.
E se ci pensi bene questa ipotesi coinciderebbe, se vogliamo, anche con quello che avrebbe detto a te quando vi siete visti.
C’è però anche un’altra cosa per la quale Jack avrebbe timore a ricontattarmi e sarebbe riconducibile alla terapia che sta seguendo, presso questa psichiatra, e il fatto che io abbia sempre condannato i trattamenti con l’uso di psicofarmaci, avendo seguito io in passato, quando ero in cura dalla psicanalista, una via alternativa alla cura con i medicinali.
Inutile dire che anche i rapporti tra psichiatri e psicanalisti appartenendo a due “scuole” di pensiero diverse, se non opposte, non sono dei migliori.
Il timore di essere giudicato da me lo metterebbe non solo in imbarazzo ma lo farebbe sentire ancora più a disagio di quanto non lo sia in questo momento.
Tutto questo è assolutamente comprensibilissimo, specialmente se poi, come ho anche detto a Hugo(ed ho sempre ammesso con tutti) io non sono una persona dal carattere facile e nemmeno docile; tutt'altro sono molto risoluto e determinato tanto da apparire molte volte spigoloso e poco accomodante.
Ovviamente, sarebbe o dovrebbe essere alquanto inutile, spiegare a qualcuno che mi ha frequentato per un così lungo periodo, che non si sia reso conto che questo mio modo di essere è più una filosofia per me stesso; un credo per me medesimo, che per gli altri!
Perché alla fine dei conti, sono e sarò sempre una persona che vive e lascia vivere…Ma si sa, quando la nostra autostima è bassa, si ha sempre l’idea che gli occhi degli altri siano puntati su di noi e che le frasi dette dal prossimo siano un modo sottinteso per condannarci e per giunta si finisce, volente o nolente sempre sotto i “riflettori” che noi stessi ci stiamo puntati addosso.
Se ci pensi bene, in certo qual senso, è anche quello che è successo nel rapporto tra me e te…
Se da una parte non posso che essere dispiaciuto per come le cose sono andate, dall'altra sono contento e mi sento, se non altro, sollevato del fatto che tutto il dilemma tra me e Jack potrebbe essere legato fondamentalmente a questa crisi psicologica e di mancanza di autostima che lo sta attanagliando.
Il fatto che il problema sia venuto allo scoperto è sicuramente positivo e potrebbe essere la strada giusta, una volta per tutte, ad affrontare di petto questo caso irrisolto della sua vita.
Hugo è sicuro, e lo sono anche io, che un domani Jack si possa riavvicinare nuovamente a me; ma pensa (e lo penso anche io) che ci vorrà molto tempo per questo, perché dovrà veramente acquisire una ferma e solida sicurezza in se stesso per potermi affrontare a viso aperto, cosa che adesso non ha assolutamente.
Non posso di sicuro accontentarmi di questa spiegazione che sto dando a me stesso, ma di certo non posso fare altro dal momento in cui non mi è possibile parlare, e non sarebbe neanche tanto consigliato, visto il “timore” che ha nei miei confronti.
D’altro canto però IO devo andare avanti e in un modo o nell'altro per poterlo fare adesso ho bisogno di dare una spiegazione, seppur temporanea, alla mia persona.
Come ti ho detto ultimamente, tante cose in questi ultimi 6-7 mesi mi hanno portato ad avere dei grandi “dolori di stomaco” e adesso che questi problemi iniziano a manifestarsi sul mio fisico e sulla mia salute, ho bisogno di chiudere con le tante questioni irrisolte e in sospeso e aprire un nuovo capitolo della mia vita.
Siamo già a metà anno, il mio giro di boa in questo 2018; fino ad ora mi ha portato tante soddisfazioni (non posso negarlo) ma che è stato anche molto sofferto, sacrificato e carico di stress.
Sento però che molte cose stanno cambiando e che il bandolo della matassa che per i casi della vita e per i ritmi veloci che ho tenuto è andato a crearsi si sta forse piano piano districando.
Un proverbio tedesco dice: ''Das einzig Konstante im Leben sind die Veränderungen.
Sei nicht traurig, denn man sieht sich immer zweimal im Leben'', ''L’unica costante nella vita sono i cambiamenti. Non essere triste perché nella vita ci s’incontra almeno due volte!''
La prima volta con Jack ci siamo incontrati grazie a te; abbiamo passato gli ultimi sette anni a sentirci quasi tutte le settimane fino ad arrivare, negli ultimi tre anni, a fare le vacanze insieme!
É stato fantastico, poi tutto è andato come è andato…
Chissà come sarà la seconda volta, ma tanto vale non essere tristi come dice il proverbio, perché magari la seconda volta potrebbe essere meglio della prima; tanto vale andare avanti e terminare questo primo capitolo con la coscienza del fatto che sarebbe stato bello scrivere un finale diverso, ma che a volte la psiche e la complessità della nostra mente, sono così spinose e contorte da contrapporsi davanti alle banalità e la naturalità dei fatti e di come si sono svolti.
Una nuova alba sta per sorgere, anche questo notte sono rientrato a casa alle 2:45; un’altra giornata sta per finire, senza che me ne accorgessi un nuovo giorno è già cominciato, ma per me è ancora troppo presto! Per me il nuovo giorno comincerà domani quando mi sveglierò: solo allora sarà per me un nuovo giorno!
Oggi chiudo questa settimana con la convinzione che almeno due cose entro la fine di essa le ho concluse, anche se non del tutto, ma almeno le ho archiviate.
Questa mattina il postino ha suonato e mi ha consegnato una lettera con i documenti per il matrimonio.
Il giro di boa del 2018 è vicino, bisogna prepararsi alla manovra, al cambiamento di rotta e a girare la vela, perché il vento adesso soffierà dalla parte opposta!
Buona notte o forse è meglio augurarti buongiorno.

Alla radio intanto passa una canzone, forse destino, forse solo note di accompagnamento a quel messaggio appena inviato.

Ti riconosco dai capelli, crespi come cipressi
Da come cammini, come ti vesti
Dagli occhi spalancati come I libri di fumetti che leggi
Da come pensi che hai più difetti che pregi
Dall'invisibile che indossi tutte le mattine
Dagli incisivi con cui mordi tutte le matite
Le spalle curve per il peso delle aspettative
Come le portassi nelle buste della spesa all'Iper
E dalla timidezza che non ti nasconde perché ha il velo corto
Da come diventi rosso e ti ripari dall'imbarazzo che sta piovendo addosso
Con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto
Potessi abbattere lo schermo degli anni
Ti donerei l'inconsistenza dello scherno, degli altri
So che siamo tanto presenti quanto distanti
So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi
No, non è vero
Che non sei capace, che non c'è una chiave
No, non è vero
Che non sei capace, che non c'è una chiave
Sguardo basso, cerchi il motivo per un altro passo
Ma dietro c'è l'uncino e davanti lo squalo bianco
E ti fai solitario quando tutti fanno branco
Ti senti libero ma intanto ti stai ancorando
Tutti bardati, cavalli da condottieri
I tui maglioni slabbrati, pacchiani, ben poco seri
Sei nato nel Mezzogiorno però purtroppo vedi
Solo neve e freddo tutt'intorno come un uomo Yeti
La vita è un cinema tanto che taci
Le tue bottiglie non hanno messaggi
Chi dice che il mondo è meraviglioso
Non ha visto quello che ti stai creando per restarci
Rimani zitto, niente pareri
Il tuo soffitto, stelle e pianeti
A capofitto nel tuo limbo, in preda ai pensieri
Procedi nel tuo labirinto senza pareti
No, non è vero
Che non sei capace, che non c'è una chiave
No, non è vero
Che non sei capace, che non c'è una chiave
Noi siamo tali e quali, facciamo viaggi astrali
Con i crani tra le mani
Abbiamo planetari tra le ossa parietali
Siamo la stessa cosa, mica siamo imparentati
Ci separano solo i calendari
Vai, tallone sinistro verso l'interno
Caronte, diritto verso l'inferno
Lunghe corse, unghie morse, lune storte
Qualche notte svanita in un sonno incerto
Poi l'incendio
Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso
Ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso
E mi diresti: "Guarda, tutto apposto
Da quel che vedo, invece, tu l'opposto
Sono sopravvissuto al bosco ed ho battuto l'orco
Lasciami stare, fa uno sforzo, e prenditi il cosmo
E non aver paura che"
Caparezza - Una chiave

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Bel racconto, se ti va di leggere anche il mio, avrei bisogno di commenti sul mio modo di scrivere. Ti ringrazio. Ciao

Ciao. Grazie mille. Provvederò in serata s leggerti!!!

Che racconto meraviglioso e interessante! Fa riflettere molto sul vero concetto di amicizia (e non quello che i più ritengono di poter chiamare tale) e ne mette in mostra punti deboli e capacità! Amicizia non é esserci quando le cose scorrono nel verso giusto, ma é esserci quando tutto sembra andare storto.

Esattamente quello che penso io..è facile stare accanto a qualcuno quando tutto va bene, ma quando le cose vanno male, quando si tratta di affrontare un mostro (in questo caso la depressione) allora li si dimostra la vera amicizia.
Grazie mille del prezioso commento.

"Il vero amico si vede nel momento del bisogno", oppure "quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare", ma in qualsiasi modo la si voglia mettere, è quando le cose incominciano a farsi incasinate che i rapporti veri si rinsaldano, e si capisce su chi effettivamente possiamo contare.
Ottimo post, cara @pawpawpaw, molto brava veramente

Grazie mille!
È proprio come hai detto tu!!!
Gli amici veri restano, sempre, a qualsiasi costo.

Una bella storia, è vero che gli amici ci sono sempre, quelli veri si contano sulla dita di una mano ma ci aiutano ogni giorno ad andare avanti.
Ci sono storie di rinascita, purtroppo ci sono anche storie tristi, in cui la vicinanza e il supporto non bastano.
Mi sono commossa, ho ripensato alla storia di una persona che non è riuscita a vedere oltre il proprio naso, un ragazzo nel fiore degli anni accecato dalla depressione, nonostante gli amici gli fossero accanto. Ha sorpreso tutti con un gesto inaspettato che ci ha spezzato tutti.
La vita è sempre difficile e ognuno porta dentro i propri macigni, condividerli con gli altri aiuta a sopportarli, ma è un processo difficile, non sempre si riesce. E costa fatica da tutte le parti.

Un brindisi all'amicizia, dunque!

Grazie del commento.

Spero proprio che questa storia, che al momento un finale non ha, si concluda nel miglior dei modi per tutti e quattro gli amici.

Magari un giorno scriverò quel finale.

Un brindisi all'amicizia sempre e comunque!

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