Destino in mare

pawpawpaw (60)in #ita • 6 years ago (edited)

Roger vide suo figlio ergersi sul ponte di comando e fu abbagliato dall'enorme potere che emanava.
Che sia sempre lodata la sorte che ti ha portato a me.. pensò.

Roger e le sue navi erano ormeggiate lungo la costa ormai da settimane. Lui e i suoi uomini avevano sistemato le tende lungo la valle del Tay, mentre il grosso dell'esercito si era spostato nell'entroterra, presso il monte Ben Lui. Il re di Scozia e la Regina sarebbero arrivati a breve per festeggiare il compleanno del loro figlio presso il Monastero San Lui.

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Roger e la sua marmaglia erano stati lasciati a proteggere la costa. Si mormoravano strane voci da quelle parti e il Re non voleva correre nessun rischio. Giravano storie di possenti navi che cavalcavano i Mari del Nord con a bordo uomini spietati, pirati che distruggevano tutte le navi che incontravamo, bestie che razziavano e bruciavano tutto al loro arrivo sulla terra ferma.

Il re aveva scelto i migliori del suo esercito marino e Roger ne era consapevole; in fondo, le sue navi e i suoi soldati non erano mai stati sconfitti.
La rabbia di non essere tra gli ubriaconi alla festa veniva messa da parte dall'orgoglio del prestigioso compito ricevuto.

Quella mattina poi aveva preso una decisione che lo rendeva molto orgoglioso. Era ormai abbastanza vecchio per lasciare il comando della sua nave e della sua ciurma a suo figlio, ormai uomo maturo e navigato. Doveva solo aspettare di parlare con il Re e avere il suo benestare.
Non aveva alcun dubbio che la proposta sarebbe andata a genio al Re, Load era sicuramente il miglior capitano e il miglior combattente che avessero mai avuto. Il suo istinto era infallibile, la sua forza ineguagliabile, il suo carisma indescrivibile. I suoi lunghi capelli neri e le sue spalle grandi e possenti incutevano terrore e rispetto in egual misura.

Il Re aveva chiesto molte volte al giovane Load di entrare a far parte delle sue guardie personali, ma il ragazzo aveva sempre declinato l'offerta, dicendo che la sua vita e la sua strada fossero il mare e la nave del padre.

Load vieni qua! urlò al ragazzo.

Vide il figlio voltarsi e gli occhi color cenere lo trafissero, come ogni volta che si guardavano, come quella notte di molti anni fa...

Che c'è ragazzo? Hai visto qualcosa all'orizzonte? gli chiese perplesso.

No rispose il giovane con fare deciso ma qualcosa non va. Me lo sento. Teniamo i cannoni carichi.

Roger chiamò un paio dei suoi uomini e diede ordine di posizionare le navi in assetto da guerra e ti tenere pronti, ma nascosti, i cannoni. Raramente le sensazioni di suo figlio aveva sbagliato. A bordo veniva soprannominato Lo stregone perché spesso sembrava avere premonizioni su quello che sarebbe avvenuto. Non tutti vedevano di buon occhio questa cosa, ma tutti tacevano. Spesso quelle sensazioni avevano salvato il culo di tutti.

Va bene figliolo, abbiamo preparato tutto, siamo pronti a qualsiasi eventualità. Guarda disse indicando l'orizzonte il sole sta per sorgere!

Il sole era già alto nel cielo quando uno sguattero corse trafelato nella cabina di Roger. Lui e suo figlio stavano studiando alcune mappe dei territori circostanti.

Correte! Correte! disse lo sguattero Ci sono delle navi in vista! Il re sta arrivando!

I due uomini si sistemarono le divise e le armi e si posizionarono sul ponte.

Non è il nostro Re! Quelle non sono le nostre navi! disse un uomo a tribordo.

Load prese il cannocchiale e osservò meglio.

Non ho mai visto navi del genere disse passando il cannocchiale al figlio Ci sono una trentina di remi per parte. Non sembrano esserci cannoni però. Forse sono semplici mercanti. Il porto mercantile di Oban non è lontano da qui. disse Load.

Forse. O forse no. Quelle vele non mi convincono. E la prua è strana, mi pare ci sia un drago o qualcosa del genere. E sono molto veloci. Non hanno l'aria di essere commercianti. Ricordo di aver già visto quella forma, e non erano circostanze amichevoli disse Roger.
Ma non conosciamo le imbarcazioni di queste terre però, non ci siamo mai spinti nei territori così a nord. Aspettiamo che si avvicinino ancora un po'. Non scateniamo una guerra se non è necessario. Dai ordini agli uomini di scendere ai cannoni e di tenersi pronti al mio ordine. Fai sistemare tutti gli uomini anche sulle altre navi, devono essere pronti al mio segnale entro dieci minuti. Hai ragione, si muovono molto rapidamente

Vide correre via il ragazzo e col cannocchiale controllò costantemente la situazione.

Ma la situazione precipitò alla svelta. Le navi, in totale cinque, si avvicinarono con una potenza e una velocità inarrestabile!
Quando Roger diede l'ordine di fuoco ai cannoni era già troppo tardi, le navi nemiche e gli uomini a bordo erano già pronti all'attacco.

Pirati! Pirati a bordo! qualcuno urlò dalla nave vicina.

In men che non si dica le loro navi si riempirono di pirati selvaggi che con le loro spade e le loro urla iniziarono a decimale gli uomini di Roger.

Load corse con la sua spada al fianco del padre, pronto a combattere. E non si tirò indietro. L'ira nel vedere cadere i suoi compagni lo rese selvaggio almeno quanto gli stranieri nemici.
La loro nave fu invasa dai pirati di nero vestiti.

Un uomo, alto, biondo e con uno strano copricapo (sembrava la testa di un montone) si diresse verso di loro.

Load sfoderò la sua lunga spada e si mise davanti all'anziano padre.
Cominciarono a lottare. Entrambi erano degli abili spadaccini.
Col passare dei minuti la spada e la forza del pirata cominciò ad avere la meglio.

In un attimo di disperazione e di coraggio Load colpì l'avversario alla spalla, rompendo la manica del soprabito.

Nell'attimo stesso in cui la manica si ruppe, il ragazzo vide un simbolo familiare tatuato nell'avambraccio dell'uomo.

Aveva il suo stesso simbolo. Scostò la manica della sua divisa e rivide lo stesso simbolo.

Ma quell'attimo di esitazione gli costò cara. Con un movimento deciso il pirata gli tagliò la gola, lasciandolo cadere inerme. Gli occhi sbarrati dallo stupore della scoperta.

Nooooo! LOOOOOAD! Roger urlò come mai aveva fatto prima d'ora.

I suoi pensieri volarono a quella notte...

Quindici anni prima..

Era esausto. Aveva combattuto tutta la giornata contro quei maledetti pirati che avevano ripetutamente attaccato le sue navi. Cominciava ad avere una certa età, e la stanchezza a fine giornata cominciava a farsi sentire. Ma aveva vinto, di nuovo. Li avevano uccisi tutti e affondato la maggior parte delle navi nemiche. Lui e la sua ciurma avevano conquistato due navi, le uniche due navi rimaste illese. Non aveva però abbastanza uomini per portarle nelle coste del Re, perciò decise che le avrebbero perlustrate in cerca di tesori o armi e poi fatte affondare.
Nel suo giro di perlustrazione nella stiva aveva trovato diverse armi ed un tesoro inaspettato, un tesoro che col tempo si sarebbe rilevato più prezioso dell'oro stesso, un tesoro che gli avrebbe cambiato la vita.
Un bambino dagli occhi color cenere, spaventati ma determinanti, lo stava osservando. Acciambellato nell'angolo della stiva, coperto da stracci vecchi e pieni di sangue, strinse le mani in pugno e lo guardò dritto negli occhi...

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