L'era della rinascita

in #ita6 years ago (edited)

3 NOVEMBRE 2014

Chiudo gli occhi. Respiro profondamente. Tiro su le coperte, fa freddino. Appoggio la mano su quella del mio compagno che già dorme accanto a me.
Non riesco ad addormentarmi subito, sono troppo stanca. O troppo pensierosa.
Sono state giornate lunghe, queste due ultime.
Lavoro e pulire poi casa. Lavoro e tornare a pulire.
La mia nuova casa. Fa ancora uno strano effetto pensarlo, scriverlo e soprattutto dirlo.
Sospiro e la mia mente corre via, agli ultimi due giorni, alle due ultime settimane, al passato...

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Creative Commons Cc0, fonte

La notte del due novembre è stata l'ultima notte a casa dei miei. Avevo passato la domenica e il lunedì dividendomi tra lavoro e la nuova casa che con guanti, candeggina e disinfettante avevo portato a nuovo.
Quella notte non dormii praticamente niente. Ero agitata. Dal giorno dopo sarebbe cambiato tutto.
Aspettavo quel giorno da molto tempo, e ora che era arrivato, ero invasa da dispiacere misto a felicità.
Ho avuto un'infanzia felice. A me e mio fratello non è mai mancato niente, avevamo due bravi genitori che non ci hanno fatto mancare mai niente. Siamo sempre stati soli, noi quattro. Avere le famiglie a mille e trecento chilometri ed essere soli non è certo stato facile. Mamma, casalinga, si occupava della casa e di noi, mentre può padre, muratore, portava i soldi a casa. Avevamo un tetto sopra la testa, del cibo nella pancia e dei vestiti e neanche i giocattoli ci sono mai mancati. È stata una vita semplice, piena di sacrifici, zero divertimenti ma mai senza amore.
Crescendo ho sempre fatto quello che mi veniva detto, senza mai fare capricci, fin da subito sono stata messa a conoscenza della nostra situazione familiare. Non mi è mai pesato più di tanto, ma forse perché ai tempi, da piccoli non si dava peso alle cose e ci si accontentava di poco e niente.
È stato intorno ai sedici anni che ho cominciato forse a soffrirne un po'. Tutti noi stavamo crescendo, le amiche andavano alle gite, alle feste, in vacanza, uscivano la sera senza coprifuoco, andavano in discoteca. Cose che ho potuto vivere attraverso i loro occhi, i loro aneddoti, le loro storie e foto. Storie di esperienze e nuove vite. La mia? Dov'era la mia?
Persa tra i meandri dello studio, dei libri, e dei doveri delle mie quattro mura.
A diciassette anni, poi, vedere mio fratello quindicenne fare quelle stesse cose..uscire, fare tardi, andare in discoteca, sbronze..non mi aiutò affatto. In quel periodo più che mai sentii la differenza di essere figlia femmina.
A gennaio del 2010 avrei compiuto 18 anni. Avevo grande aspettative per l'arrivo di quell'anno. Ma ben presto mi resi conto che niente sarebbe cambiato. Sarei stata ancora incatenata a quella vita apparentemente facile e felice
Allora riposi le mie speranze nel 2011. Maturità e patente. Due cose che mi avrebbero reso, ai miei occhi, finalmente, una donna adulta. E libera.. Quella doveva essere l'estate della mia maturità. L'estate del divertimento, del riposo e della libertà
Dopo poche settimane dall'esame di maturità, trovai lavoro. Non potevo e dovevo aspettare settembre.
Firmai il contratto : luglio - settembre, dalle ore 5 alle ore 10, da lunedì al venerdì, operaia per raccolta zucchine.
Non era ciò che avevo studiato, ero una ragioniera programmatrice, ma d'estate cosa mai potevo trovare nel mio settore appena diplomata! Ero ben felice del mio nuovo lavoro, avrei guadagnato poco, neanche a 500 euro arrivavamo, ma erano soldi miei.
Eravamo tutti ragazzi, ci conoscevamo tutti. Persino la mia migliore amica venne con me. Era dura, durissima, a volte tornavamo a casa completamente zuppe e congelate, ma ci divertivamo come matte. Sinceramente non avevo neanche pensato a come spenderli quei miei soldi, molto probabilmente in libri.
Ma non andò esattamente come mi aspettavo.
Dovevo pagare la mia parte di affitto a casa per aiutare i miei ora che c'era un altro stipendio a bilancio.
Non mi rimaneva niente praticamente e mi ritrovai a passare l'estate divisa tra tre lavoro, la mattina nei campi, il pomeriggio davo ripetizioni e la sera lavoravo in un pub.
È iniziato un susseguirsi di lavoro, casa, lavoro e sempre solo lavoro. Avevo perso me stessa, stavo perdendo gli amici (per fortuna c'era ancora la mia migliore amica), stavo persino perdendo la voglia di vivere quella vita che mia non era.
In quel periodo mi trovai ad incontrare la persona sbagliata. Il primo fidanzato. Incatenata di nuovo. Ad una persona che non mi amava, non mi rispettava, mi ingannava e basta. Lo sapevo e ci sono stata tre anni. Tre anni di illusioni.
Nello stesso periodo però avevo conosciuto il suo gruppo di amici e il club di tuning, che all'epoca fu la mia ancora di salvezza. Entrare ben presto nella dirigenza del club mi permise di ottenere il permesso di passare qualche giornata fuori per i raduni.
Ma durò poco, poco più di tre anni e quando dissi basta al fidanzato, fratello di uno dei dirigenti del club, anche il club, nonostante i messaggi e le promesse in privato, mi abbandonò.
Non fu facile. Mi ritrovai di nuovo in catene, senza vie d'uscita.
Fino al cambiamento. Inizio 2013. Decisi di allontanarmi, di cercare un lavoro altrove e trovarmi una casa.
In questa fase sicuramente l'arrivo di @deusjudo è stato un dono arrivato dal cielo. Una persona che mi ascoltava e sosteneva pur non capendo totalmente in che disastro di persona si fosse imbattuto.
Nel giro di un anno e mezzo, avevo cambiato lavoro, amici e città dove lavoravo. Mi restava solo da cercare un posto dove vivere. Avevo un buon stipendio, avevo una possibilità.
Quasi per caso poi a @deusjudo venne in mente la convivenza, visto entrambi abitavamo in posti diversi ma lavoravamo nella stessa città.
Perciò decidemmo di cercare casa insieme e, tempo di vedere qualche annuncio e qualche casa, trovammo la nostra. Nel giro di qualche settimana.
Settimana in cui lo comunicai ai miei e cominciai a raccogliere le miei cose.
Settimane in cui la tristezza la fece da padrona. Perché stavo per lasciare la persona più importante della mia vita: mia madre.
Una sorella oltre che una madre. Diciotto anni ci dividono, siamo crescite praticamente insieme.
Stavo per lasciare quella madre che silenziosamente mi è sempre stata vicina, quella madre che silenziosamente, quando poteva, mi regalava un libro. L'unica passione che avevo e avevamo potuto coltivare.
Quella madre che aveva visto le mie catene e non ci aveva potuto fare nulla.
Mi ero resa conto che negli anni avevo maturato un certo risentimento verso mio padre. La sua idea di vita aveva incatenato due donne a lui e alla sua mentalità. Nonostante l'amore che ci dava, ci ha sempre negato l'unica cosa che avremmo sempre voluto : la libertà.
Lasciare mamma voleva dire comunque lasciare anche una parte di me li. Lasciarla voleva dire toglierle una compagna, una complice, una persona che sapeva e comprendeva. Ma avevo preso la mia decisione e lei non si oppose mai, anzi, fu molto forte. Passò quelle due settimane a mettermi nelle scatole, tra un libro e un vestito, dei piatti, bicchieri, ciotolini, posate, "tanto non le uso più" mi diceva. Erano tutti piccoli gesti che mi regalava per contribuire alla costruzione della mia libertà.

Respiro di nuovo. Apro gli occhi e guardo il soffitto. Osservo le stelline luminose che ho attaccato al soffitto di camera. Il mio primo gesto di libertà. Le avevo sempre desiderate, ma dividendo la camera sempre con mio fratello, tra lui e mio padre non mi avevano mai permesso di metterle.
Mi volto verso il mio compagno. Da domani sarebbe iniziata la mia, la nostra vita. Responsabilità e impegno ci attendevano.
Ero, in quel momento come una fenice in cenere. Ma quella che stava per arrivare sarebbe stata una mattina diversa. La mattina della mia rinascita.
Affondo la testa tra le sue braccia e mi addormento...

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Gingerino - Il PRIMO acquisto! Foto di mia proprietà

12 AGOSTO 2018

Sono passati quasi quattro anni da quella notte.
E quella è stata davvero la mia rinascita.
È difficile, al giorno d'oggi, spiegare quella che é stata la mia infanzia. La gente di solito non crede al tipo di padre che ho avuto, ai sacrifici e alle negazioni imposte. La sua mentalità (fortunatamente) appartiene ad un tempo lontano, ad un tempo che non esiste più. Non ho potuto farci niente, è stato così e basta.
Ho persino oggi imparato a perdonare mio padre. So che la sua mentalità d'altri tempi è un misto di ignoranza che lui stesso ha subito, e al senso di protezione e amore nei miei confronti.
Ora vivo la vita che voglio. Nonostante lavoro tanto e sono spesso stanca, uso tutto il tempo che posso per fare le cose che mi piacciono, spendo i miei soldi per togliermi più sfizi possibile e tutte le volte che posso, faccio la cosa che in assoluto amo di più : esplorare e scoprire.
Un obiettivo che mi sono fissata poi è stato quello di togliere quelle catene anche a mia madre. Toglierle sarà pressoché impossibile, sono ormai troppi anni che sono in questa routine. L'amore che provano gli uni per gli altri è forte e spesso queste catene vengono messe in secondo piano. So poi che la vita di sacrifici e rinunce l'hanno sempre fatta, soprattutto dopo l'arrivo mio e di mio fratello. Perciò oggi quando posso, cerco di coinvolgerli nelle mie giornate in giro in esplorazione. Soprattutto per mia madre, che ha una sete di conoscenza pari alla mia.
Quel 3 novembre ha ammorbidito un po' mio padre, perciò finché posso, cercherò di alleggerire anche quelle catene.

È sicuramente la prima volta che metto per scritto questi miei pensieri. E non è facile, pensavo di dare meno peso a quell'era della mia vita, invece mi son scoperta ancora con una ferita aperta.
Ma ho voluto appositamente usare questo meraviglioso contest di @fulviaperillo (approfittando enormemente della sua regola : scrivere dettagliatamente (vero o falso non importa, basta che la percezione dello stesso sia impostata nel modo giusto) l'avvenimento pubblico o privato che ha segnato la vostra vita.
Raccontatelo bene, in modo comprensibile, magari illustrato.
Specificate se si è trattato di una rivoluzione o di un morbido cambio
) per mettere nero su bianco questa data.
3 novembre 2015. L'era della rinascita.
La mia rinascita. La mia conquista della libertà.
E nonostante a volte tornino i brutti pensieri o venga afflitta da preoccupazioni nuove, posso ridere della vita.
Quella vita che ora stringo tra le mie mani.

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Io e il mio Diddle enorme! Il primo Natale, 2014, e il primo regalo, a casa! Foto di mia proprietà

Grazie ancora @fulviaperillo per questo contest. E grazie a tutti quelli che leggeranno.


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Carissima Paw, post straordinario!!!

La tua vita d'infanzia, fatta di tanti sacrifici da parte dei tuoi genitori ed in particolare di tuo padre fanno molto onore alla tua famiglia!
Questo ti ha dato la possibilità di crescere con tanta umiltà, sentimento che spesso manca alle ultime generazioni...

So che la sua mentalità d'altri tempi è un misto di ignoranza che lui stesso a subito, e al senso di protezione e amore nei miei confronti.

Questa è la prova della tua maturità e che sei cresciuta in una famiglia con veri valori!

@deusjudo continua a proteggere questa ragazza e continuate a vivere fino all'infinito il vostro amore, forza ragazzi! 💪

Mi hai fatto venire la pelle d'oca con questo tuo commento!!!
Ti ringrazio tantissimo per queste tue parole. Grazie grazie grazie.

È lei che ancora non ha capito con che impiastro é finita... O forse lo sa ma mi supporta =)

...sOpporta! :P

Allora siete fatti veramente l'uno per l'altro 😁

Molto intensa la tua storia e tu hai davvero molta forza e determinazione. Purtroppo chi ha quel tipo di mentalita' difficilmente cambia, ma ora che ti vede felice sicuramente lo sara' anche tuo padre e vedrai quando gli darai dei nipotini, sono sicura che vedrai una persona mai vista!Vi auguro una felicissima vita insieme poi sei giovanissima beata te e purtroppo questa cosa non ce l'abbiamo in comune! ♥

Grazie mille per il tuo commento!
26 anni giovanissima non direi!! XD ihihi
Grazie ancora ❤

Ed io che ne ho quasi 38 allora cosa sono? :(

Non giovanissimo... XD XD
MA l'importante è sentirsi giovani dentro!!! :)

Dentro ho 14 anni 😎

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A un certo punto ho sentito un nodo in gola e polsi e caviglie pesanti per le tue, le nostre catene di ogni giorno. E' bello che a volte ne riusciamo a spezzare qualcuna.

Già. Sensazione indescrivibile.
Grazie mille per il tuo commento :*

Grazie a te, per qualunque cosa tu intenda (:

Che bellissima storia! Hai affrontato davvero tante difficoltà, ma sei stata forte e ce l'hai sempre fatta :). Sono felice di leggere della tua rinascita e che ora ti senti libera. Ma lascia stare i ricordi del passato, pensa a gioire del tuo presente ;).

Grazie mille per le tue parole.
Ma si, alla fine ho imparato a lasciare alle spalle passato, ferite e rancore. E come scritto nel post, ora rido della vita. Ogni tanto il passato fa capolino, inevitabilmente, ma tutto sotto controllo, tutto normale. Tutto viene e tutto va :D
Grazie ancora per il tuo commento

Fai benissimo cara, sto imparando a farlo anch'io e ci si sente molto meglio ;).

Post davvero bello e capisco l' incatenamento e il lavoro e la prima volta che esci di casa, ormai non sarò in tempo per il contest ma mi hai fatto venire voglia di scrivere qualcosa in proposito alla mia rinascita..

Sarà sicuramente interessante leggerti.
Grazie per il tuo commento.

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