Quando il lieto fine esiste davvero..

in #ita5 years ago (edited)

Oggi voglio raccontarvi una storia. Non una di quelle che escono dalla mia fantasia. Questa esce direttamente dal mio cuore.
(Proprio per questo motivo alcune cose potranno essere non di facile comprensione)

Molto molto tempo fa vi ho parlato di Gino e l'avete ritrovato tra le foto di riassunto del mio 2018.

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GINO. Foto di mia proprietà.

Quando a Dicembre ho perso il lavoro, il non vedere più Gino è stato per me un duro colpo.
Ovviamente non l'ho abbandonato, così come tutti i micini della colonia. Tutte le volte che posso vado a portar loro crocchini e coccole.

A metà dicembre, nei giorni in cui sono andata da loro, Gino non c'era.
Strano ho pensato. Non è da lui, di solito quando lo chiamo arriva subito.
Sarà in giro.. mi son detta.
Alla terza volta che ci sono andata nelle settimane dopo, lui non c'era.
Un campanellino d'allarme si accende dentro il mio cuore. Non è da lui. Ovviamente i pensieri vanno a toccare le ipotesi più brutte : è morto, è stato investito.
Comincio a fare ricerche e domande, finché una sera mi imbatto su un post su Facebook su un gruppo che parla di gatti, qui della Toscana.

Nel post c'era Gino. L'ho riconosciuto subito. Leggo e scopro la sua storia. Si chiama Arturo, è un randagino, ma fin da piccolo se ne prendono cura alcune ragazze di uno studio di psicologia e alcune insegnanti della scuola limitrofe al parcheggio dove andavo sempre io.
Nel post scrivono che non lo vedono più da diverse settimane. C'è solo la segnalazione del 22 dicembre di uno studente che l'ha visto sdraiato su una macchina.
L'ultima volta che l'avevo visto io era all'incirca un mese prima, il 25 novembre, appollaiato su una macchina a sonnecchiare come suo solito.

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Gino mattacchione. Foto di mia proprietà.

Le settimane passano. Gli annunci vengono sparsi ovunque.
Ci passo tutte le volte che posso, a orari disparati, persino quasi a notte fonda. Ma niente.
A gennaio ancora nessuna segnalazione, nessuna notizia. Qualcuno, forse per non accettare del tutto le peggiori previsioni, pensa che sia stato portato via da lì. Magari da qualcuno che "in buona fede" l'ha visto docile nonostante l'essere un randagio.

Io sinceramente non so cosa pensavo. Cosa sentivo.
Non potevo ammettere che fosse morto, non prima di un ultimo saluto. Non potevo pensare a qualcuno che l'avesse preso negando a me e a noi il suo amore, anche se fondamentale poteva star bene.
Nonostante la speranza non era morta del tutto e non mi sono mai data per vinta, devo ammettere che in fondo, dopo un mese senza sue notizie, stava nascendo in me l'angoscia e il dolore di una perdita.

Sono andata nella sua zona anche la sera del mio compleanno. Tra il dopo cena e gli altri festeggiamenti.
Dentro di me, silenziosamente, ho sperato, pregato e urlato al miracolo.
Ne avevo bisogno.
Ho sperato di vederlo arrivare con la sua coda dritta, gli occhi dolci e il passo goffo delle sue zampette. Ho pregato di ricevere l'unico regalo che veramente desideravo.
Ma lui non è arrivato.
E ho pianto. Tanto. Non che io credessi in chissà quale miracolo, ma ci avevo sperato un po'.
Mi sono data quasi per vinta sinceramente dopo quella sera, come se quel regalo non ricevuto segnasse il punto di non ritorno.

Ma invece, non ci si deve dar mai per vinti. Si deve sempre sperare.
Il mio miracolo l'ho avuto.
Non so se c'è un destino, un Dio, o chissà qualcosa, ma forse il mio desiderio ardente è arrivato direttamente al cuore del pelosetto.

La sera del giorno dopo al mio compleanno, mentre ero a cena, racconto a mia madre dell'ennesimo giro a vuoto alla ricerca di Gino.
Il mio compagno mi guarda e mi fa "Ah, a proposito. Oggi ho visto un annuncio sul gruppo dei mici di un gatto trovato a casa di una signora. Se non avesse scritto che è una femmina, ti avrei detto che è Gino."

Così per scrupolo, gli chiedo di ricercare il post per vedere questa micina, più per curiosità che per altro.
Quando mi passa il cellulare e vedo il gatto nello schermo, mi si ferma il cuore.

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Screenshot pubblicato con l'autorizzazione della signora Paola.

Era Gino. Non una femmina, non un gatto a caso. Era priorio Gino, il mio Gino!!
Ovviamente le lacrime di gioia sono state più forte di me e hanno invaso i miei occhi buttando fuori tutto.

Vado a cercare qualche mia vecchia foto e le conforto, anche se non ne avevo bisogno, sapevo che era lui.
Stessa macchiolina sul musetto, solite striature sulle zampe, stesse striature sopra gli occhi.
Quando mi calmo, leggo i commenti e vedo che una delle ragazze aveva trovato l'annuncio e si erano messe d'accordo con la donna per il giorno dopo, sarebbe andata a vedere se davvero era lui. Si trovava inspiegabilmente a 8 km (con una tangenziale di mezzo) di distanza dal suo luogo originario.

Il giorno dopo non potete immaginare come sono andata a lavoro. Anzi, sinceramente, non so neanche come ho lavorato. Aspettavo quel messaggio di conferma, anche se la confermato la sentivo dentro il cuore. Ma ero impaziente, dovevo vederlo.
In pausa scrivo alla donna, le spiego chi sono chiedo se dopo lavoro posso raggiungerla a casa.
Lei gentilissima mi dice subito di sì e il mio cuore scoppia dalla gioia. Potete immaginare come per resto il resto della giornata lavorativa come ho corso.
Intanto avviso il mio compagno, che mi accompagna e mi dice "Vedi, Gino la sera del tuo compleanno ti ha ascoltata! Ti ha sentita e la mattina dopo è andato dove poteva farsi vedere e trovare da te!"

Non ho risposto. Perché ovviamente un pensiero del genere è assurdo. Ma ci credete che dentro di me è quasi sorta l'idea che un miracolo del genere posso essere avvenuto?
E assurdo lo so. E so anche che un po' matta lo sono..

Alle quattro e mezzo sono a casa di questa signora, che casualmente si chiama proprio come me, Paola.
Mi apre il cancello ed entro nella sua proprietà.
Lo vedo da lontano. È acciambellato su una sedia a dormicchiare. Strano!
Mi avvicino, lo accarezzo, apre gli occhi, e inizia a fare le fusa. Non può dirmelo, ma io so che mi ha riconosciuta.

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Gino cucciolo mio. Foto di mia proprietà

Parlando con la signora che lo ha trovato, le racconto la nostra storia e le dico che nonostante lui avesse un nome, io, inconsapevole all'epoca del nostro primo incontro, gli avevo dato un nome mio, Gino, e che lui rispondeva anche a quel nome.

E qui avviene un'altra strana casualità. La signora sorride e quasi si mette a piangere. Mi racconta che da poco ha perso la sua micia, Gina/Ginetta e quando per la prima volta la mattina precedente aveva visto Gino, per un attimo aveva barcollato rivedendo in lui, sia nel colore sia in alcune movenze, la sua micia dallo stesso nome.

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Screenshot pubblicato con l'autorizzazione della signora Paola.

I nostri occhi si abbracciano. Sono cose inspiegabili, ma che in fondo riscaldano il cuore. Che ci si creda o no.

La signora, che ha deciso di tenerlo, mi dice che posso andare a trovarlo tutte le volte che voglio e ci scambiamo i contatti per restare connesse e aggiornate.

Qualche giorno dopo, mi arriva una foto che mi ha scaldato ulteriormente il cuore.
La sua nuova mamma gli ha costruito una cuccetta momentanea.

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Gino dormiglione. Foto pubblicata con l'autorizzazione della signora Paola.

La mia gioia nel vedere scritto Gino è inspiegabile. Una parte di me e della nostra storia sconosciuta, sarebbe rimasta sempre con lui.

Oggi, a distanza di settimane, Gino ha deciso di restare con la nuova Mamma, che provvederà a fargli i dovuti controlli e cure per inserirlo gradualmente a casa propria insieme alla sua altra micina.

Beh, che dire..dalle foto che mi manda, si è ambientato benissimo.

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GINO E LA SUA NUOVA VITA. Foto pubblicate con l'autorizzazione della signora Paola.

La gioia di vederlo felice, giocherellone, tranquillo, panzone e sano è veramente indescrivibile ed infinita.

Buona nuova vita mio piccolo amore peloso.

Ebbene si, il lieto fine è davvero qualcosa di magico.

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Questo cuore grande che hai, ti auguro di conservarlo sino ai tuoi cent'anni per gatti e per umani. C'è la magia della non casuale casualità forse condotta da qualche divino manovratore o forse dalla forza dell'affetto. Io ho una gatta di 14 anni e c'è un feeling speciale fra di noi.

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14 anni che cosa meravigliosa! Ve ne auguro altrettanti insieme ❤
Grazie per le tue parole.

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😭💓 Niente succede per caso!

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Hai proprio ragione! ❤

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Che post dolcissimo e bellissimo Gino.

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L'amorino mio bellissimo ^_^

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Premetto che leggendo questo tuo post mi sono commossa. Gino è un micione fortunato perché ha trovato persone come te e come la sua nuova mamma ♥️ mentre ti scrivo ho il mio Ciccio gatto che dorme sulle mie gambe, lui è stato prima in una colonia da cui i mici son stati spostati perché non era sicura. Ha vissuto per due anni al gattile (qui il gattile è in realtà una bella oasi a misura di micio) e poi il destino ci ha fatto incrociare. Dopo un paio di mesi era già il re di casa, coccolato e coccolone. Son felice che anche per Gino si sia tutto risolto per il meglio ♥️♥️

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I mici sono essere magici. ❤
Anche Ciccio è un micino fortunato!
Grazie per esserti soffermata a leggere e commentare il mio post.

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Che bello!! Ma è fighissimo!! Paccioccoso gattoso 😍❤ Bella storia paw, di quelle che fanno sorridere e venire un po' di magone da emozione allo stesso tempo... 🐱🐱

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La Magia del lieto fine. La magia dei mici.

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Che bella storia! I gatti sono davvero esseri magici e siamo proprio fortunati noi umani a poterli avere come piccoli amici!🐈♥️

Completamente d'accordo! 🐱

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La casetta con lo scatolone è il sogno di ogni gattoXD!

Si decisamente! La mia ne ha tre sparpagliate a casa. La casa scatola principale, in sala, ha la porta e la finestra! XD

hahahahaha mica li vizieremo un po troppo no!?
nella prossima vita voglio fare il gatto!

Viziarli è un piacere!
Decisamente anche io voglio fare il gatto!

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Davvero una storia fantastica e assurda, sono molto contento per te per come è andata alla fine.

Grazie. Sono davvero felice per Gino, e per me! :)

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Excelente historia :) @pawpawpaw

Muchas gracias!!! :D

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Mi hai fatto venire i brividiiii!!! Sono felice per questo micio, credo anche io che i gatti siano un po' magici e che lui abbia sentito la tua preghiera.

❤ Chissà..forse in cuor mio è la cosa che più mi piacerebbe, ma che sia o no così, l'importante è che sia vivo e felice adesso.

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