Siamo sempre connessi o sempre più sconnessi? -

in #ita6 years ago

Siamo sempre connessi o sempre più sconnessi?



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In un qualsiasi luogo, nell’ascensore, in autobus, al bar tendiamo sempre di più a rifugiarci nel nostro caro vecchio smartphone, ci serve a riempire i momenti morti, ci evita l'imbarazzo di incrociare lo sguardo degli sconosciuti o di chi sti sta accanto, a volte si vedono anche coppie, magari a cena, insieme ma divise da una barriera invisibile, il loro cellulare.
Con lo Smartphone si fanno le solite cose che conosciamo bene, si controllano le ultime news dal mondo, si posta qualcosa sui social network, si verifica che in una qualche applicazione o giochino abbiamo ricevuto il nostro premio o guadagnato dei nuovi like, insomma cerchiamo connessione con il mondo.


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Me perché siamo così ossessionati dai nostri cellulari tanto da non spegnerli nemmeno quando dormiamo?
Lo Smartphone è uno dei rarissimi casi di convergenza funzionale che ha avuto successo, al suo interno troviamo tutto, la mappa della città, gli orari del cinema, i contatti di tutti i nostri amici, adesso possiamo perfino pagare il caffè al bar e un sacco di altre cose che prima facevamo con fatica utilizzando molti altri strumenti. Nato con la semplice funzione di telefonare è diventato quasi una parte del nostro corpo, un terzo braccio di cui non possiamo più fare a meno.
La vera droga sono le App, i vari Facebook, Twitter, WhatsApp ecc. ce ne sono di tutti i tipi e per soddisfare ogni esigenza, perfino quelle che non sapevamo nemmeno di avere…
Alcune volte però, soprattutto nelle persone particolarmente fragili, questo strumento rischia di isolarci troppo. In Giappone hanno addirittura coniato una parola per descrivere chi si isola completamente dagli altri per colpa non solo degli smartphone ma della tecnologia digitale in generale, la parole è “hikikomori“. Gli hikikomori sono dei giovani che per loro scelta decidono di non avere a che fare con i propri simili o almeno di averci a che fare pochissimo, sono persone che smettono di comunicare direttamente con l'esterno, restano chiuse in casa e usano come unico tramite per comunicare una qualche apparecchiatura tecnologica, una console, il PC o altro. In Giappone è una vera e propria piaga sociale.
Certamente queste sono eccezioni, casi limite, ma se riflettiamo un pochino su noi stessi, su quello che facciamo, riusciremmo a calcolare quante ore passiamo sul nostro cellulare?
Mi ricordo, ormai parecchi anni fa, quando ancora si tornava a casa con il fascino del dubbio, magari si usciva con degli amici, uno faceva una affermazione, forse su chi fosse l’attore principale di un determinato film, e subito ognuno diceva la sua, si discuteva, non si trovava mai una soluzione ma perlomeno si interagiva. Provate a pensare alla stessa situazione adesso, un secondo dopo aver fatto la domanda subito qualcuno estrae il suo smartphone, chiede a Google e come per magia la discussione finisce.
Avere ogni informazione a portata di mano è certamente utile ma quanto era bello discutere, magari per ore argomentando con mille esempi per cercar di aver ragione?

La cosa paradossale è che sia lo smartphone che ogni altro strumento di “connessione” ci permettono di essere molto facilmente in contatto con i nostri simili ma allo stesso tempo possono essere usati al contrario per non essere in contatto, per non vederli mai dal vivo.
Sinceramente non sono sicuro che nel probabile futuro che ci attende, un futuro di iperconnessione globale, saremmo veramente più connessi o più sconnessi dal mondo reale.

Vi lascio con alcune domande:
Siamo sicuri di essere più connessi con il mondo rispetto al passato?
Stiamo utilizzando nel modo giusto gli strumenti a nostra disposizione?
Le future generazioni gestiranno i rapporti personali ancora di “persona”?

Grazie per la lettura.

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Siamo sconnessi...molto.
Amaro e bellissimo articolo.

grazie, amarezza che condivido

Ciao io credo come in ogni caso e in tutte le cose che il troppo stroppia. Sarebbe giusto una sana via di mezzo. Ti posso confermare quello che hai detto sul giappone, ci siamo stati a giugno dell'anno scorso e soprattutto sulla metro non c'è una persona che faccia una sola parola con un'altra, hanno tutti in mano uno smartphone dal più giovane al più anziano sono tutti persi nei loro pensieri con lo smartphone in mano e questo è veramente una cosa che ci aveva colpito molto all'epoca qua da noi si usa ma molto molto meno che da loro.

Bell'articolo @pojo. Purtroppo temo siamo completamente sconnessi.
Ma quello che mi preoccupa maggiormante è che lo siano le nuove generazioni.
Speriamo bene...

grazie, le nuove generazioni preoccupano anche a me

Pensa che una volta, in una tavolata tra amici, io ero l'unico su 6 a sostenere che il Molise è bagnato dal mare.... ah ah ah

ahahah per fortuna che non c'erano smartphone allora!

Fortunatamente per loro... 😁

esattamente! :)
probabilmente non lo sanno nemmeno quelli che ci abitano...

Ma sono l'unico a non mettere piede nel play store / app store da mesi?

siamo in due tranquillo!

Ciao caro è stato molto interessante questo post. Ti dirò io uso spesso come bene o male tutti lo smartphone, però quando sono fuori tra amici rimane in tasca, a meno che non ricevo una chiamata. Perchè sinceramente non sopporto quelli che anche quando sei tra persone dal vivo rimangono attaccati al telefono. Si deve cercare di dividere le due cose, altrimenti diventa si una piaga.

dovrebbero renderlo obbligatorio... come mangiare con la bocca chiusa!

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