Il treno dei pensieri

6.05, la Freccia 9875 si lascia alle spalle un'assonnata Milano, avvolta nella nebbia.

Sara, seduta al suo solito posto, butta giù a grandi sorsi il caffè, che le infonde un piacevole tepore come fosse ancora sotto le coperte. Chiude gli occhi ed i sui pensieri scorrono veloci seguendo i binari del suo subconscio: lo stress per gli esami della prossima sessione, la spensieratezza di un cena con le amiche, la tristezza per la lontananza della famiglia. Immagini e sensazioni fugaci appaiono improvvisamente e sfumano delicatamente tra i suoi pensieri, ogni cosa deve essere rivista, valutata, etichettata e messa in ordine. Si sveglia poco prima di arrivare a Bologna, fissa lo sguardo malinconico sulla pianura che scorre placida mentre ripassa in ordine le incombenze della giornata. Si alza, mi accarezza furtivamente il fianco e scende senza troppi convenevoli, d'altronde ci conosciamo da anni.

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Ecco Fulvio, puntuale come sempre, con la sua valigetta campionaria di prodotti cosmetici. Non perde tempo, e prima ancora che il treno si muova, ha il portatile sulle ginocchia per ripassare appuntamenti, offerte, appunti, frasi rompi ghiaccio come le definisce lui, per meglio predisporre il cliente. Si dedica al suo lavoro con passione e dedizione, ed ogni volta che riesce a piazzare un buon ordine si affretta a calcolare la sua provvigione e alla cifra che gli manca per realizzare il suo sogno: acquistare un camper di seconda mano, con cui portate in viaggio per l'Europa moglie e figli. Mi saluta con una vigorosa pacca e con passo lesto e rinnovata convinzione attraversa la Stazione di S.Maria Novella.

Gianni si siede senza neppure il tempo di pronunciare un buon giorno e destreggiandosi con l'eleganza di un maestro d'orchestra e la foga di un mulino a vento, in pochi minuti prende appunti vocali al cellulare, chiama 5 persone a cui da disposizioni con la sua voce calma ma decisa, legge e corregge fascicoli e bozze, invia allegati, aggiorna l'agenda. Lui per ora è solo l'assistente di un importante ministro, ma in realtà è il burattinaio che muove i fili, colui che olia gli ingranaggi e fa accadere le cose. Un giorno sarà lui l'uomo con la carica oltre alla responsabilità di cui si fa già carico. La sua vita privata ne risente alquanto, ma la sua ambizione non ammette distrazioni, infatti è già sulla porta prima ancora che il treno si sia fermato.

A Napoli il vagone si svuota e si preannuncia un viaggio di ritorno in solitaria. Ma un minuto prima della partenza, una signora dall'abito fiorato sale e prende posto. Non l'ho mai incontrata prima e seguo ogni suo gesto e movenza per cercare di capire qualcosa di lei, qualche frammento della sua vita, per immaginare la sua storia oppure indovinare il suo destino. Squilla il telefonino e la donna con cui parla la chiama Eleonora, è diretta a Roma e deve incontrarsi a cena con un certo Roberto per informarlo di qualcosa di importante. La telefonata si conclude ed alla luce del finestrino i lineamenti di Eleonora sono illuminati da un tiepido sole. Il suo sguardo appare sereno e le labbra piegate in un lieve e persistente sorriso. Estrae dalla borsa un piccolo libro dal titolo "1001 nomi per tuo figlio/a" che regalerà al suo Roberto per comunicargli la lieta notizia.

Ogni giorno è una girandola di facce vecchie e nuove, storie, pensieri ed emozioni. Io me ne sto qui, sono un testimone silenzioso che accompagna le persone nel loro viaggio, supportando il loro peso e le loro angosce, intuisco anche senza molte parole, in qualche modo percepisco i loro pensieri, non sono qui per giudicare ma per ascoltare e sostenere.
Il mio nome è Posto 36B - vagone 9 - Freccia 9875, sedetevi e raccontatemi la vostra storia.




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