ASSO E RE DI PICCHE PART 4

in #ita6 years ago

Il terzo capitolo di "Asso e Re di Picche" e terminava con
Lascio il borsone cadere a terra ed estraggo il kalashnikov.
QUESTA E' UNA RAPINA!

Continuazione e finale. Parte 4

La Bank of Nevada è un vecchio edificio coloniale, ma dentro tutto arredamento contemporary, asettico, bianco. Un grande stanzone circolare, un bancone di marmo di Carrara a semicerchio, vetrata, dietro i cassieri e gli impiegati.
A sinistra piccole scrivanie con responsabili fidi e apertura conti correnti. I clienti e i correntisti sparsi qua e là. Hanno sentito il mio urlo. Come un rallenty vedo che si buttano a terra. L'adrenalina scorre vorticosa, ma la percezione diventa rallentata. Sono stranamente calmo.

Gordo si proietta alle scrivanie e sbatte a terra un impiegato con il calcio della sua Ingram Mac-11. "Non una mossa!! o scorre el sangre!!" Nessuno si muove.
Jason grida ai cassieri "Mani alzate! Mani alzate! Niente allarmi!!" Dietro la vetrata, tutti sembrano burattini in fermo immagine. Mani alzate,si.

Seguo Jason che va a destra. C'è la porta che conduce al caveau e agli uffici dei dirigenti.
Appare un omino dal pizzetto simpatico in completo blu scuro e cravatta a fiori.
E'pallido, il labbro trema, il pizzetto va su e giù. Ha in mano il suo cellulare. E' il direttore.
Sarei pallido anch'io al suo posto...ma l'omino non è pallido per la rapina, non solo.
In quel momento squilla il cellulare di Jason. Risponde:"Ok. Ok." Guarda un'immagine sul display.
"Vi prego, non fategli del male. Ditemi cosa devo fare." E' il direttore che balbetta quelle parole.
Mostra il suo display: c'è Kris con una grossa siringa, accanto ad uno splendido cavallo nero.

Ecco chi è il Nerd!! L'introvabile AK, Animal Killer.
Non è rimasto al Kennedy Hotel, non non è un fighetto senza palle, non è solo un genio del web e dell'informatica.
E' uno spietato sicario, specializzato nell'ammazzare su ordinazione animali cari ai loro proprietari o nel rapirli e chiedere riscatti milionari.
AK aveva esplorato i dipendenti della Bank of Nevada e aveva trovato la passione del Direttore della banca: un allevamento di cavalli, con uno stallone vincitore di prestigiose corse negli ippodromi di tutto il mondo, quotazione altissima, pronto a generare altri stalloni, un cavallo d'oro!

"Andiamo al caveau!"
Il Direttore digita la combinazione.
Ora siamo nel Paradiso dei rapinatori.
Cassette di sicurezza e contanti.
"Prendi le cassette, voglio la 22! la 22!" sussurra Jason.
"E i contanti, le mazzette?!"
"La 22! e tutto quello che puoi!"
Non parlo più. La 22. La trovo e la metto nei borsoni insieme ad altre cassette e a un bel malloppo.
Il tempo vola, si suol dire ed è proprio così in una rapina. Mi gira la testa, l'odore del metallo delle cassette, il profumo delle banconote, ma il tempo vola. Dobbiamo smammare e rapidamente.
"Vi prego! Non fategli del male!!" mormora l'omino dal pizzetto. Costernato e ancora più pallido. Anche il pizzetto è impallidito.

Saliamo nel salone. Il Gordo sta dando dei calci al bancomat.
"Andiamo! Gordo!"
"Maldido cajero automatico!!!"

Siamo in auto. Donato, l'italiano, sgomma divertito e canta Nessun dorma dalla Turandot di Puccini.
Quando intona Vincerò i vetri tremano e il simpatico coniglietto di stoffa sul cruscotto drizza le orecchie.
Cambiamo auto, tutto calcolato. Non senza aver dato fuoco all'altra.
Centocinquanta chilometri, più o meno. Un vecchio mulino a vento abbandonato. In Nevada c'è molto vento.
Ora siamo tutti insieme: Jason, Kris Animal Killer, il Gordo, Donato e io.

Jason spartisce le banconote, apriamo le cassette eccetto la 22.
Gioielli, altri contanti, documenti.
"La 22 la prendo io. Non toccatela. E' mia." sussurra Jason.
Ora tocca a me.
"No, Jason, la prendo io." dico.

Alzo un distintivo FBI. Il mio.

Gli accoliti mi guardano, Jason sembra perplesso, neanche incazzato, pare capire al volo.
Estrae la sua Colt Anaconda. Io faccio comparire per magia la mia Beretta M9.
Mi sposto rapido tenendomi come un pargoletto la cassetta 22.

Il Gordo attacca col coltello "Maldido!" Mi colpisce al fianco, poca cosa, quasi poca cosa, sanguino.
Un calcio diretto al setto nasale lo addormenta tipo ghiro, se non qual trapassato, spero di no.
Jason spara, io pure. Vengo proiettato a terra, colpito al petto. Lui cade, un bel buco nella gola, non letale, quasi non letale, credo.
Io mi rialzo a fatica. Estraggo dal giubbotto il mazzo di carte che ha fermato la pallottola. E' il mio mazzo truccato, la mia salvezza. E' pieno di Assi di picche e re di picche.

Sono un baro, ero un baro.

Sono al tempo stesso un Ingegnere informatico, computer engineer.

Vi ricordate? Mi chiedevo cosa ci facevo io qui, perché ai miei capi l'avevo detto: "Quelli mi fanno secco".
Ma poi il dovere, la voglia di rischio come nelle migliori partite di Poker Texas Hold'em.
Mi avevano reclutato nel tempo dell'università. Mi avevano beccato in una bisca clandestina a giocare a Poker, vincendo e scappando perché avevo fregato gli altri giocatori.
E poi la mia competenza informatica aveva fatto il resto.
Reclutato, addestramento, collocamento nel settore piraterie informatiche e diavolerie intrastellari.

In quella "dangerous" partita a Poker Texas con Jason avevo una Straight Flush, una scala colore.
L'ho trasformata in una semplice Straight , una scala, una scaletta e il Jason, tutto contento e giulivo, con il suo Full House mi ha battuto. Un full che gli avevo preparato su un piatto...un piatto indigesto.

Cosa c'è nella cassetta 22. Un hard disk che dimostra l'implicazione di Jason in una truffa informatica ai danni di una cosca mafiosa. Jason veniva ricattato e portando via l'hard disk si sarebbe tolto dalle spalle quella scimmia pericolosa (forse).
Ora siamo noi a tener sulle braci il Jason. Ci sta raccontando tutto della cosca.

Che fine hanno fatto Animal Killer e Donato, l'Italiano?
Scomparsi. Appena il ballo è iniziato, sono partiti come razzi. Non sapevano ballare quel ballo.
Maledizione! Animal Killer è la mia prossima missione. Ma ora so che faccia ha.

Intanto me ne sto qua nel letto dell'ospedale a leccarmi le ferite e vi racconto l'intrigo, l'hard boiled action.
Naturalmente i nomi sono di fantasia, perché io non posso dire niente del Federal Bureau.
Cosa ci ho guadagnato? Una pacca amichevole dei capi, la soddisfazione personale e un abbonamento annuale alle corse dei cavalli al Nevada Horse Racing e accesso libero al maneggio dell'omino dal pizzetto.
Niente male. Sul comodino c'è il mazzo di carte bucato dal bullet di Jason.
Una carta fa capolino: The King of spades.

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Cacchiarola che finale!
Un bel finale con un efficace turning point.
@sbarandelli sei una amante delle corse di cavalli?

Grazie moncia90! Non sono un amante delle corse di cavalli, dei cavalli si, anche se non ho mai cavalcato se non con Ken Parker, Tex Willer e col Tenente Blueberry nei comics... Ma sono un amante dei polizieschi.

Scusa leggo solo ora al quasi termine delle ferie (purtroppo). Bel racconto sbarandelli 👍

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