Smetto Quando Voglio: Ad Honorem

in #ita6 years ago (edited)

Uno dei tanti meriti di Breaking Bad è che esso ha saputo prevalicare i confini che separano la celebrazione dall'ispirazione.

La serie tv di Vince Gilligan oltre ad essere ed essere stata osannata da pubblica e critica per anni ed essere diventata cult ha avuto il merito di spingere molti autori e registi a ricercare temi, ambientazioni, atmosfere e coraggio della serie con protagonista Walter White.

Da quell'ambizione sono nati prodotti di genere con chiara ispirazione breakingbadiana, pensate alla recente La Casa di Carta o ad Ozark.

L'influenza di Breaking Bad è stata potentissima soprattutto riguardo 2 aspetti:

  • La rivalsa dell'uomo comune nei confronti di una società costruita per affossare le persone comuni e relegarle al ruolo di inutili passanti sulla strada della vita
  • La caratterizzazione di un personaggio buono che riesce ad essere cattivo, ad andare oltre divenendo al tempo stesso villain e antivillain. 

Quando nel 2014 Sidney Sibilia, alla sua prima esperienza sul grande schermo, portò al cinema Smetto Quando Voglio partì proprio dal primo punto e non è un caso che lo stesso regista pochi mesi dopo dichiarò di essersi ispirato senza se e senza ma alla storia di Walter White ed il suo alterego Heisenberg.

Per chi avesse visto Breaking Bad la citazione, l'omaggio e l'influenza che la serie ha avuto sull'opera prima di Sibilia è stata particolarmente evidente e gradita, per molti rappresentò "solo" un film nuovo, fresco ed originale che provava a raccontare la situazione drammatica dei lavoratori e laureati italiani con toni leggeri ma al tempo stesso pieni di sfumature che giocavano su diverse scale di grigi.

Che Smetto Quando Voglio sarebbe diventata una trilogia non se lo sarebbe aspettato nessuno e invece dopo il primo capitolo siamo arrivati ad un terzo, Smetto Quando Voglio: ad Honorem, passando per il film di mezzo intitolato Smetto Quando Voglio: Masterclass.

Se il primo capitolo era stato atomico ed il secondo una piacevole conferma non possiamo esprimere la stessa soddisfazione per l'ultimo capitolo della trilogia.

Immagine priva di diritti di copyright

Ritroviamo la nostra "banda" di cervelli rinchiusa in gattabuia dopo gli eventi del secondo film e alle prese con la scelta di patteggiare o meno per ridurre i propri anni di permanenza in carcere.

Sarà la probabilità di un imminente attacco terroristico a spingere gli innovatori delle smart drugs ad evadere dal carcere e sventare il pericolo.

Il film soffre delle stesse problematiche che avevo evidenziato qualche giorno fa parlando di Deadpool 2.

La trama soffre di qualche faciloneria e se ormai conosciamo fin troppo bene impulsi e dinamiche che regnano fra i singoli membri della banda avvertiamo troppe volte un senso di "gia visto".

Cosi come in Deadpool 2 anche qui sembra tutto troppo uguale ai film precedenti. La pellicola vista e giudicata come singolo film resta di pregevole fattura e mette in risalto tutti i buoni spunti che avevamo apprezzato nei capitoli precedenti. Essendo la terza di una trilogia non riesce però mai a distaccarsi dal proprio passato destando troppe, troppe volte un senso di dejavu.

Si ride tanto e anche di gusto, su questo non vi è dubbio e spesso lo spettatore è portato a riflettere sulla condizione di precarietà che sovrasta i giovani italiani oggi.

Erano tutte cose gia dette, gia viste.

Il cast è come sempre perfetto e ben amalgamato, l'alchimia raggiunta è indiscutibile ed anche le new entry riescono a ritagliarsi il proprio legittimo spazio.

Alcune scelte nuove, come l'uso del flashback, appaiono forzate e troppo citazioniste destando non pochi dubbi sull'attenzione ai dettagli prestata in fase di stesura del copione.

Lo spettatore troppe volte riesce ad intuire quanto accadrà nonostante appaia chiaro l'intento di voler sorprendere, di voler creare tensione e agitazione in chi guarda il film.

Anche su questo il film fallisce, implodendo su stesso.

Smetto Quando Voglio più che sembrare la chiusura di una trilogia sembra essere una scialba copia dei primi 2 episodi della saga.

Resta apprezzabile l'essere riusciti a portare nei cinema italiani un genere abbastanza innovativo portandolo ad una buona qualità per ben 3 capitoli, mantenendo anima e logicità inalterati, fidelizzando e ammaliando lo spettatore con uno stile nuovo e riconoscibilissimo.

Sibilia dopo essersi ispirato a Breaking Bad ha dato l'impressione di ispirarsi troppo spesso a se stesso, generando un film che si è specchiato troppo in se stesso senza riuscire a trovare guizzi e forme di espressione nuove e nuovamente esaltanti.

Il cinema italiano deve molto alla creatura di Sibilia, capace di portare novità e stile internazionale di ampio respiro nella penisola ma a questo punto vien da chiedersi:

quando il regista vorrà smettere di "spremere" la sua meravigliosa creature?

Speriamo presto.

Prima che sia troppo tardi.

Sort:  

L'ho letto solo fino a metà poi ho chiuso gli occhi.. Ricommenteró in futuro.
Ero scettica quando è uscito il primo... I film italiani non mi piacciono un granché, diciamo per niente . Ma alla fine, son rimasta piacevolmente sorpresa. Da tutto il film in generale, ma soprattutto dalla performance di Edoardo Leo.

I film Italiani sanno essere tra i migliori al mondo. Non è il caso di questo film ovviamente ma il cinema dei Garrone e dei Sorrentino ha poco da invidiare al resto del mondo.
Come sempre in Italia preferiamo gli Zalone e i Neri Parenti o la commedia spicciola ma siamo dei maestri del settore quando abbiamo mezzi e possibilità.
Grande Edoardo Leo comunque.

A me proprio quelle commedie non piacciono, diciamo avevo generalizzato la categoria.
Il cinema di Sorrentino e dei Garrone sicuramente è di alto livello

Secondo me la trilogia italiana più bella mai vista. SPETTACOLARE. Io e la mia ragazza ci siamo innamorati del film appena uscito e saputo della trilogia abbiamo divorato i restanti due di seguito. Bellissimo

In Italia non abbiamo molte trilogie. Sicuramente Smetto quando voglio è l'esempio più innovativo ed originale.
Resta però nel novero di buoni prodotti ma non capolavori, è importante essere chiari su questo o si rischia di inserire il film tra Fellini e Sergio Leone.
Comunque un gran bel passatempo, nulla da dire ed è molto interessante capire da dove nasca l'esigenza di questo film.

No per carità nulla a che vedere con il grande Leone. Rimane una trilogia divertente e al passo coi tempi che mi ha davvero divertito, quindi mi è piaciuta

Ammetto di non avere visto nessuno dei tre film. Sono sempre molto restio quando si tratta di pellicole italiane perché se è vero che lo Stivale è capace di tirare fuori film da Oscar, è anche vero che poi si perde con le varie commedie ed i soliti cinepanettoni. E spesso non c'è nemmeno una via di mezzo: o ti sfornano un capolavoro, o ti tirano fuori qualcosa di inguardabile, con una comicità banale e volgare.

Ho molti pregiudizi riguardo il cinema italiano, lo so...

Anche io ce li avevo e ce li ho tuttora ma bisogna anche porsi in ottica più ampia.
Quanti paesi possono offrire film autoriali e con stile peculiarissimo come l'Italia?
Ovviamente non parlo delle nostra commedia "sbagliata" ma dei vari Sorrentino, Guadagnino, Garrone, Amelio e altri ed altri ancora.
Non siamo messi male da quel punto di vista.
Se pensi che l'ormai obsoleto Muccino ha portato comunque freschezza ad Hollywood direi che malissimo non siamo messi.
Pensa che Sollima è alla guida del sequel di Sicario...Soldado..

Ho visto solo il primo, non gli altri due. Purtroppo il male artistico del nostro tempo è il sequel, anzi i sequel. Sono in pochissimi ad avere il tocco magico, gli altri hanno esaurito le idee e finiscono con il rovinare tutto.

Sul discorso sequel e reboot ci sarebbe da fare un discorso a parte...spero di farlo prima o poi..

Ultimamente la cinematografia italiana sforna ottimi registi e film di qualità.

Ho visto i primi due capitoli e li ho trovati esilaranti e tragicomici, l'ispirazione è dipinta a chiare lettere, non si può nascondere che tutto sia nato da quella perla di Breaking Bad. Eppure, nella pellicola italiana ci sono degli spunti davvero interessanti che riescono ad andare oltre. Si affrontano con ironia problematiche sociali note e consolidate tutte italiote, come la scena (che amo, ricordo e richiamo spesso) in cui uno dei ragazzi finge di essere un sempliciotto senza laurea pur di trovare un lavoro, disperato. Si lascia sfuggire una parola troppo colta e, ZZAC!, il danno è fatto, l'opportunità di lavoro è andata: l'aspra diatriba legale per l'eredità...
Insomma, adesso ho paura di guardare il terzo capitolo, dovrò seguirlo con gli occhi disincantati di chi sa che non sarà un capolavoro. Ma io neanche sapevo che lo avessero realizzato, in realtà! Pensavo che avessero rinunciato...e invece! Lo guarderò di certo!

Ti lascio il link alla scena che ti ho citato prima, va'!

Ah, cosa hai rispolverato! Devo rivedere tutto al più presto e completare la trilogia!

Un abbraccio!

Ho visto tutta la trilogia al cinema e a me è piaciuta molto. Effettivamente meglio i primi 2, ma comunque tutti molto godibili. Ho visto in questi ultimi anni una volontà del cinema italiano di spostarsi su un cinema differente e un pò più americano, ma col solito timbro e la solita comicità che ci contraddistingue. Ho gradito molto ad esempio film come "Lo chiamavano Jeeg Robot" o "Veloce come il vento" tanto per citare alcuni esperimenti. A me questa recente piega piace molto perchè non snatura affatto l'italianità riuscendosi a mettere su un piano parallelo, ma assolutamente differente da ogni altra cosa. Basterà solo non osare troppo! Sinceramente delle solite commedie all'italiana siamo anche un pò stanchi penso.

Ho amato Breaking Bad e sapere di questa trilogia di cui ignoravo l'esistenza fa di te un mio grande amico! ;-) Grazie caro @serialfiller

Io non ho amto breaking bad @bariski...
Lo amo ancora e lo amerò sempre!

Chiunque abbia visto e amato Breaking Bad è mio amico a prescindere!
Grazie del passaggio

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