Anche quest'anno si vince l'anno prossimo.

La storia del tifoso della Ferrari è sicuramente di passione, non si vince mai o si vince troppo. In fondo era già successo, il buco nero di 21 anni interrotto nel 2000 da Michael Schumacher e di tutta la crew che stava dietro a lui, tra cui il Team Principal Jean Todt e il direttore tecnico Ross Brawn. Due nomi che, non è un caso, oggi siedono ai vertici della Formula 1.

Mi ricordo qualche anno dopo, il 2002 dove il tedesco vinceva a raffica, il gestore del bar dove andavo ogni giorno mi fa "eh ma la Ferrari è troppo forte, le gare sono noiose". Ed era tristemente vero, gli altri erano impegolati in casini tecnici dovuti proprio per rincorrere la rossa, che spesso le gare manco le finivano.

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Oggi le cose sono diverse, i regolamenti sono diversi. L'ultimo mondiale vinto è quello del 2007, 11 anni fa. C'era come oggi Kimi Raikkonen, che il prossimo anno lascerà proprio quel di Maranello. Il Mondiale non è finito, la matematica non ha ancora sentenziato nulla, mancano 6 gare. I nostri sono secondo e terzo che in senso assoluto non è male.

Ma dopo la gara di oggi di Singapore ci sta poco da dire. Lewis Hamilton, che spesso sta antipatico perché un po' teatrale lo è, quando dopo gara fa tutte le scenette come il gladiatore provato da sforzi sovrannaturali, va detto che è una spanna sopra gli altri. Fino a qualche settimana fa avrei detto che se la giocava proprio con Vettel e Alonso. Oggi la sua forma mentale e fisica è schiacciante.

Quest'anno non si è mai perso d'animo, nemmeno quando era in svantaggio. La fortuna gli ha sorriso certamente, una serie di piccoli episodi per cui non avrebbe dovuto vincere ed invece si è preso il gradino più alto. Però se non sei pronto a cogliere la fortuna, quella ti sorride ma se te sei altrove... Quando poi gli è toccato, più di una volta di finire in coda al gruppo di 20 piloti, ha fatto la sfuriata e a suon di sorpassi è arrivato a podio, in un caso persino nel gradino più alto.

Non mollare mai, pressapoco quello che dice la scritta dietro al suo casco. Noi invece abbiamo sempre qualche impiccio di troppo. Una volta è il pilota, una volta le gomme, una volta gli strateghi al muretto, altre volte la sfiga, e anche quest'anno si vince l'anno prossimo.