Da plus a minus

in #ita6 years ago

A quanto pare è ufficiale è c'è pure una data, agosto 2019. Google Plus chiude i battenti e chiude pure male. Infatti le API, cioè le chiamate per poter accedere con strumenti esterni al social di Google sarebbero state esposte ad una vulnerabilità per 3 anni. Calcolando che il social è nato nel giugno 2011 e le API sono arrivate molto tempo dopo, è una figuraccia niente male.

Ma chiude ovviamente perché l'uso era diventato oltre che numericamente irrilevante, temporalmente insignificante, cioè chi lo visita ha una persistenza di 5 secondi... cioè pari a zero. In cinque secondi arrivi su una pagina e cosa leggi? E' più probabile che ci sia finito per sbaglio e dici "cavolo dovevo andare su Facebook".

Battute a parte non posso negare che mi dispiaccia. perché appunto non posso da professionista del settore comparare Google plus a Facebook, e mi rendo conto come le cose fatte bene a questo mondo non c'è posto.

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immagine cc0 creative commons

Baco a parte (e dall'altra parte comunque non scherzano) se analizziamo la struttura di funzionamento e della gestione della privacy si vede come il sistema, a mio avviso ben fatto, sia anche quello che ne ha decretato la morte. Infatti il sistema delle cerchie ha poi portato chiunque a pubblicare post verso la propria cerchia ma non verso chiunque. Aggiungiamo che non si chiede l'amicizia, proprio in virtù del fatto che con le cerchie si può gestire in modo minuzioso questo aspetto il risultato è che anche quando un po' di traffico il sito lo aveva, sembrava che non ci fosse nessuno. I Post c'erano ma non erano visibili, come invece avviene su Facebook il cui sistema è tutto incasinato non a caso.

La cosa si è poi evidenziata nel momento in cui sono stati portati strumenti per cercare di ovviare al problema, attraverso community e sistemi vari, si vedeva che i commenti c'erano, ma oramai era troppo tardi. E poi il vulnus più grande, ovvero quello di aver tentato di imporre G+ in ogni modo, quando era obbligatorio per Youtube, per Gmail e via discorrendo. Quando ci hanno ripensato (con il cambio del CEO attuale) hanno esagerato dalla parte opposta eliminando il social da ogni dove.

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L'annuncio sicuramente oggi è meno doloroso, i social stanno entrando nel loro ciclo sistemico di crisi, e proprio su Facebook si vedranno gli effetti, già si contano decine di milioni di account inattivi, la UE con leggi opinabili costringerà a dover pagare (e forse sotto sotto questo è il vero motivo della chiusura di G+) gli editori. Insomma Google con i social proprio non ci ha preso, e l'unico esperimento riuscito è Youtube che poi era un prodotto acquisito. Ma anche li le acque non sono calme, tra adspocalypse e compagnia cantante i conti sarebbero ancora in rosso.

Immagino che dalle parti di Facebook avranno gongolato, ma probabilmente non come avrebbero fatto in altri tempi.

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