Halo e il dogma dell'intelligenza

in #ita6 years ago

Lo scorso fine settimana oltre alla Formula 1, sempre in Spagna, correva anche la classe minore, la Formula 2. Anche quella categoria, che sta sotto l'egida della FIA, ha adottato come per la massima formula, l'introduzione del tanto chiacchierato Halo.

Halo è una sorta di anello/corona in titanio che sta poco sopra l'abitacolo del pilota con il chiaro intento di proteggerlo da intrusioni esterne quali una gomma staccata, oppure una sovrapposizione tra due vetture.

Ed è proprio quello che è successo, la monoposto di Nirei Fukuzumi è decollata dopo un contatto finendo sopra quella di Tadasuke Makino, ma di fatto a livello di conseguenze fisiche non è successo nulla, entrambi sono usciti come nulla fosse successo. Salvo che come ha evidenziato lo stesso Makino e le varie foto, il suo Halo mostrava chiari segni delle ruote. Una ulteriore foto mostra proprio il posteriore della vettura di Fukuzumi adagiata sul sistema di protezione.

Non è possibile dire con certezza scientifica che Halo abbia salvato la vita di Makino, ma certamente ha aumentato la sicurezza in modo a dir poco esponenziale. Sottolineo che questo non è un punto di arrivo ma semmai di passaggio evolutivo. L'incidente di Felipe Massa in Ungheria nel 2009, colpito da una molla persa dalla vettura che lo precedeva, con Halo avrebbe avuto una minima possibilità di essere differente, se non addirittura paradossalmente peggiore. Neanche l'incidente del 2014, che poi ha causato la perdita della vita a Jules Bianchi sarebbe stato differente.

Halo infatti punta alle due situazioni distinte che ho citato all'inizio dell'articolo. Eppure... è evidente che dal punto di vista meramente estetico sia brutto, e questo ha provocato delle proteste da parte degli spettatori e qualche pilota. Ma in questi giorni si è arrivati nei vari commenti di noti siti, addirittura alla negazione di quanto successo. Con motivazioni da azzecca garbugli con "non è certo" "non si può dire che" e via di questo tipo. Quindi secondo questi personaggi uno deve crepare per dire "Ok serviva".

primate-ape-thinking-mimic.jpg Immagine cc0 creative commons

Mi sembra che lo stato dell'intelligenza umana si sia miseramente ristretto. Questo modo di pensare per dogmi da avvocato sta prendendo il sopravvento in tanti settori. Curiosamente a me viene da credere che un simile comportamento può essere tranquillamente replicato da una intelligenza artificiale, perché se perdiamo quel senso avanzato di intelligenza, quello che pure davanti ad un evento non lo analizziamo solo dal punto di vista oggettivo, ma anche da quello critico, di fatto è la differenza che passa tra un computer e un umano.

Quando facciamo una critica dovremmo sempre pensare al contrario del nostro ragionamento, io lo faccio di continuo. E spesso mi accorgo di cose che non avevo valutato all'inizio. E' un esercizio mentale che molto spesso mi ha portato dei vantaggi in vari settori e nell'attività lavorativa.

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