Chernobyl: perchè preoccuparsi di qualcosa che non accadrà?

in #movie5 years ago

Rompiamo gli indugi.

Chernobyl è la migliore serie del 2019 e difficilmente qualcuno arriverà a spodestarla dal trono, nell'anno del trono di spade e del suo finale controverso.

Mi auguro di essere smentito perchè significherebbe che di qui alla notte di San Silvestro prossima arriverà una serie in grado di superare la bellezza estetica, formale e sostanziale di questo prodotto che in 5 episodi ha catalizzato l'attenzione di ogni appassionato.

Sono 5 episodi densissimi che ci portano letteralmente nel cuore della questione Chernobyl oltre che fisicamente all'interno e all'esterno della centrale nucleare più celebre della storia, seppure in maniera tragica.

Se oggi Chernobyl ha un voto medio di 9.7 su Imdb, il più alto nella storia, è perchè ha saputo rileggere la storia di quella tragedia con estrema sintesi e durezza, senza mezze misure ma anche riuscendo a preservare la dignità del popolo chiamato a rispondere a quell'evento ed esaltandone l'eroismo.

Chernobyl è dura con il potere, è sprezzante con il pressapochismo e la superficialità dei burocrati sovietici, è netta nel mettere sulla graticola uomini privi di lungimiranza e vero senso dello stato. La serie ha saputo però essere tenera o meglio ancora grata alle migliaia di persone che si sono sacrificate, nonostante i pericoli, per porre fine al disastro, per limitare i danni mentre gli altri si rifugiavano nei loro palazzi a Mosca, lontani da nubi tossiche, animali da abbattere e donne da evacuare.

Il merito di questa operazione va come sempre ad HBO, capace di anticipare tutti con storie raccontate al meglio ed un livello qualitativo sempre altissimo abbinato ad uno sforzo produttivo enorme.

Merito che va diviso con il direttore di questa splendida orchestra: Johan Renck. A lui vanno complimenti e applausi a raffica.

Un nome nuovo nel firmamento seriale ma che qualcosa lo aveva già fatto intravedere. Aveva lavorato come regista a qualche episodio di Breaking Bad, unanimente considerata la migliore serie all time. Ha diretto qualche episodio di Vikings e di Halt and Catch Fire ma qui era chiamato a dirigere l'intera serie.

Immagine priva di diritti di copyright

L'impressione è che sia stato lui il valore aggiunto di questo prodotto.

La tecnica mostrata nei movimenti di macchina che spesso si concedevano piani sequenza, panoramiche terrificanti dei luoghi della distruzione, primi piani devastanti e protagonisti spesso ritratti di spalle come se non ci fosse spazio per l'espressione in una tragedia come questa ma bastassero le note a margine.

Renck ha fatto ciò che ogni regista degno di questo nome dovrebbe fare. Ha trasformato scene semplici in capolavori. Ha saputo plasmare ogni sequenza con decisione ed originalità, trascinandoci sempre nel fulcro delle cose.

Ogni cosa può essere raccontata in mille modi ma il come si sceglie di raccontarla discrimina un grande regista da uno mediocre.

E cosi Renck ci mostra la perdita di un bambino inquadrando una culla vuota. Ci mostra la morte attraverso colate di cemento su bare sepolte a metri di profondità. Ci mostra un ministro sporcato dalle mani di minatori per affermare quanto in questo evento fosse necessario che tutti si sporcassero letteralmente le mani. Ci mostra la malattia attraverso dei capelli che cadono sul tavolo. Ci mostra il pericolo attraverso le gesta eroiche di chi deve affrontarlo. Ci racconta la verità trascinandoci nelle bugie.

E' Renck la vera stella, il come ha raccontato un evento notissimo ha trasformato quell'evento in un epocale serie tv da ricordare per anni.

Accanto a lui un grande cast dove hanno giganteggiato Jared Harris e Stellan Skarsgaard capaci di inglobare alla perfezione tutte le sfumature di personaggi, di persone che nel giro di poche ore hanno dovuto realizzare di essere al centro di una storia più grande di loro e che quella storia li avrebbe uccisi.

La reazione agli eventi di ognuno di loro è stata pregevole, ha affrontato momenti duri e durissimi. Non c'è stato spazio per momenti positivi. La tragedia è stata troppo grande e le bugie troppo devastanti.

Ci resta l'amaro in bocca per tutte le vite compromesse che avrebbero potuto continuare a fluire normalmente se qualche burocrate avesse anteposto il dovere all'orgoglio di una nazione troppo stupida per farlo.

Ci resta la consapevolezza di un dramma evitabile e di un orgoglio, quello vero, di tutta una popolazione intenta a salvarsi laddove lo stato non ha saputo o voluto farlo.

Ci resta un prodotto che scuote le coscienze, tramanda il ricordo e si consegna ai posteri in soli 5 grandiosi episodi che riescono a risvegliare voglia di grande serialità in un 2019 finora avaro di grandi opere seriali.





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* 별점: AAA

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Non ho ancora guardato Chernobyl perché mi devo ancora riprendere dalla fine di GOT, non dal finale in sé ma dalla conclusione di una serie che mi ha davvero catturato! Dopo questa recensione guarderò sicuramente! Grazie!

Ne avevo sentito parlare, ma non avevo capito che si trattasse di una miniserie di soli 5 capitoli! Maratona di Chernobyl presto allora!
Grazie @serialfiller per questa recensione!

Great series.

Io voglio vederla ne hanno parlato tanto.

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