L'Amica Geniale: la qualità paga, sempre

in #partiko5 years ago (edited)

Per anni ci hanno propinato la barzelletta che se la Rai mandava in onda fiction di buoni sentimenti, di basso livello qualitativo, di poca inchiesta e analisi e senza acuti era perchè i gusti italici erano quelli.

Peccato che ogni volta che andava in onda un Benigni, un Saviano o altro lo share si impennava e gli ascolti ingranavano.

Una grossa balla detta per giustificare la poca voglia di rischiare, di osare in nome della bellezza e di tenere a bada gli italiani beoti.

E' per questo motivo che c'era grandissima attesa e curiosità per capire come avrebbe risposto il pubblico alla messa in onda della prima serie tv di Saverio Costanzo, noto regista romano ultimamente approdato ad Hollywood con Hungry Hearts.

La serie in questione è tratta da un noto romano di Elena Ferrante dal titolo "L'amica Geniale".

I primi 2 episodi della serie hanno fatto segnare un record di ascolti con ben 7 milioni di telespettatori incollati davanti alla tv.

E' presto per dire se questi numeri saranno confermati o se sarà stato solo un moto di curiosità ma la serie ad oggi rappresenta un esempio di come la qualità paghi, perchè sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: questa serie è di livello 10 in una scala da 1 a 10.

Anche a livello internazionale sono poche le serie che quest'anno possono tenere testa al prodotto tutto italiano ideato e finanziato da Rai Fiction insieme alla potentissima HBO.

La serie è un romanzo di formazione di quelli classici ambientato in Italia nel dopoguerra in un piccolo rione campano.

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Le protagoniste 2 bambine alle prese con il passaggio drammatico dalle elementari alle scuole medie e dentro micromondo fatto di ignoranza, inciuci e malcostume.

Le 2 bambine, Elena e Lila, sono il centro di tutta la narrazione e reggono il peso di una storia agrodolce che nei loro occhi si riflette tra impossibilità e possibilità che quel luogo amorfo e lontano dal mondo e dal progresso presenta loro.

L'amica geniale ci riporta ai film di Tornatore come Baaria e Nuovo cinema paradiso e pur essendo un film italiano fino al midollo (nel senso migliore del termine) riesce a dare un taglio internazionale alla sua narrazione interna e alla messa in scena.

I primi 2 episodi son bellissimi in una mescolanza di italiano e napoletano che rende giustizia alla realtà che si vuole raccontare. Il realismo della storia e il dettaglio marcato sulle abitudine degli abitanti del rione ricorda molto marcatamente il Fellini di Amarcord.

Un paragone rischioso e molto ardito ma che ci sta tutto. Siamo sicuramente nello stesso campo da gioco.

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Le 2 piccole attrici che interpretano le protagoniste sono talmente brave da sembrare attrici navigate con alle spalle decine di film importanti. Sono invece all'esordio e bastano pochi minuti per far si che i loro volti restino impressi nella nostra memoria.

La vivacità di Lila contrapposta alla dolcezza e insicurezza di Elena creano un mix entusiasmante che ci accompagna tra delitti di una neonata piccola camorra di quartiere, tradimenti e innamoramenti di cui spettegolare, drammi familiari, sogni e speranze di 2 piccole bambine che sognano di essere grandi più che di diventare grandi anagraficamente.

Si sogna, si spera, ci si dispera con loro in una serie che non lesina la violenza, non necessariamente quella fisica ma quella sociale, morale e interiore si.

Un padre che si dispera perchè la figlia femmina osa sognare di andare alle medie.

Un padre che si dispera perchè la propria moglie non capisce quanto sia talentuosa la propria figlia.

Una maestra che si dispera perchè quel genio della piccola Lila rischia di essere sprecato per dare aiuto alla madre in casa tra lenzuola, tovaglie e cene da preparare.

Un tormento vivo, carnale che spoglia della pelle ogni personaggio presentandocelo nudo nel contesto di un paesino in cui tutto è svelato, dalle corna al malaffare, dai pestaggi alla derisione.

L'amica Geniale è senza dubbio una delle migliori serie dell'anno e si candida per essere una pietra preziosa nel panorama seriale italiano ed internazionale.

Un orgoglio per noi, un monito per tutti quelli che di televisione ci campano e che nei palinsesti dovrebbero inserire forse solo e soltanto programmi del genere, incentrati sulla bellezza anche quando essa fa rima con degrado, ignoranza e dramma.

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Phil, non hai messo i tag, che sono alla fine del post.
Dacci un'occhio!👍

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Fatto!
Grazie!

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condivido il link su un mio post...aspetta e vedrai...Napoli forever!

Ho letto il tuo meraviglioso post e visto il tuo meraviglioso dipinto.
Meraviglia e stupore di fronte a Napoli solita fonte di ispirazione per poeti, registi, scultori e scrittori.

Ottima analisi, ho visto la prime due puntate e mi trovo in accordo con la tua recensione. Per Amarcord mi sembra troppo ardito, come giustamente hai sottolineato, la poesia delle inquadrature e i dialoghi di Fellini sono su un altro pianeta. Complimenti per la tua critica.

Paragone ardito con Amarcord ma più che altro mi piaceva accostarli percher mio avviso parliamo di tentativi simili di rappresentare luoghi e storie cosi lontani eppure cosi vicini e radicati in noi italiani.
La serie è partita benissimo, speriamo continui su questa traccia

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Ecco, la curiosità adesso galoppa! Devo vederla subito! Così come Bohemian rhapsody che devo trovare in streaming... 😉

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Bohemian rhapsodymi spaventa...ho letto troppe critiche negative in giro

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Visto ieri... Va preso per quello che è. Secondo me tutto sommato non è male. 2 ore e 7 minuti che non esaltano ma non annoiano mai. Abbastanza fedele alla storia vera, tranne per alcune "modifiche" giustificabili con le esigenze cinematografiche.

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Sono d'accordo! D'altra parte l'Italia ha sempre avuto dei grandi registi (nel cinema soprattutto). Le bambine e i bambini a volte sono più bravi degli attori scafati, perché non hanno sovrastrutture culturali e mentali, non hanno il mestiere che per certi è un peso espressivo. Certo devi saperli dirigere, i piccoli. A me è piaciuta anche tanto la serie di Pif "La mafia uccide solo d'estate"( a proposito di italiani)

Grande scuola quella del cinema italiano. C'è quella magia, quell'artigianalita magnificiente nelle opere ben fatte che manca in altri luoghi

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