Ira ed Eros

«Calate in fretta provvidenziali tenebre, ché io possa non vedere il corpo esanime che giace sul letto!
Il talamo nuziale che prometteva riposo, piacere e gioia ad una giovane coppia si è rivelato un freddo catafalco e le candide coltri un triste sudario.

Non solo l'amore a prima vista esiste, ma divampa rapidamente e brucia l'anima.

Rimasi sconvolto, però, quando appresi che colei che inconsapevolmente mi aveva preso il cuore era la felice promessa sposa di un altro uomo. Pertanto, l'unica passione possibile per me, povero spasimante deluso, rimaneva la disperazione. Anche la rabbia, ma non la rassegnazione. Intanto cresceva il desiderio, alimentato da un irresistibile ardore. Comprendevo sulla mia pelle la sofferenza “dell'amore impossibile” descritto dai drammaturghi e dai poeti.

Sono certo che sarei stato capace di fare felice la donna che tanto bramavo, ma le sue nozze si avvicinavano e puntualmente sono state celebrate in letizia, proprio oggi.
Durante i festeggiamenti successivi alla cerimonia relativa all'assurdo sponsale, ho raggiunto di nascosto la stanza degli sposi e ho atteso.

Appena entrata, la fanciulla si è liberata delle vesti ingombranti e si è accostata al letto. In quel momento mi sono fatto avanti, per parlarle. Non l'avevo mai vista tanto da vicino. Era bellissima, ma non mi ha nemmeno riconosciuto.
Un folle pensiero è balenato con violenza nella mia mente: dal momento che l'Amore non aveva condotto la giovane da me, sarò spietato nel darle la Morte.

Antico Teatro Greco di Tindari (ph. a.d.n.)

Troveranno accanto i nostri corpi inanimati. La vittima a fianco del suo carnefice. Diranno tutti che sono stato un pazzo, un criminale o un essere abietto. Certo, non avranno torto, però nessuno potrà immaginare quanto dolore ho patito anche io.

Non sa ancora di essere divenuto uno sconsolato vedovo il novello sposo che sta portando due coppe di vino per bere con voluttà insieme alla consorte, prima di giacere con essa. Non assisterò al momento in cui lo sventurato si accorgerà dell'accaduto. La sottile lama sta già penetrando la mia carne, presto affonderà nel pulsante muscolo vitale e mi accascerò accanto alla donna che ho tanto amato, ma un Destino avverso non mi ha concesso di vivere con lei, bensì di perire insieme.

Chi ha sofferto di più? A chi è giovato il mio gesto? Che beffa la vita!»

Antico Teatro Greco di Tindari (ph. a.d.n.)

Testo e fotografie di @adinapoli (s)
Le fotografie sono proprietà dell'autore.

Col racconto "Ira ed Eros" intendo partecipare a theneverendingcontest n°47 S2-P10-I1- Contest di @spi-storychain (secondo le tracce proposte da @piumadoro) Ambientazione: Letto Tema: Monologo Tragico