La maglia più bella del mondo - Best shirt in the world [ITA/ENG]

in #sport6 years ago (edited)

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Immagine di pubblico dominio Fonte Wikipedia - U.C. Sampdoria, stagione 1961/62

ITALIANO

Era il lontano 12 Agosto 1946, quando il secondo conflitto mondiale era terminato da poco e Genova, finalmente liberata, stava lentamente tornando a sorridere. Il ricordo della miseria e delle sofferenze vissute durante gli anni della guerra era molto più che fresco, una ferita sanguinolenta che sarebbe rimasta aperta per ancora molti anni a venire. Nonostante tutto, la voglia di pace e rinascita dei genovesi era molto più forte dell’eco delle armi, della violenza, dei colpi dei mortai, degli occupanti tedeschi e degli amici o parenti caduti per la libertà sul campo di battaglia. Grazie al coraggio e l’ardore dei partigiani e grazie anche all’intervento delle truppe americane, il nemico era definitivamente sconfitto. Si doveva e si poteva finalmente voltare pagina. E si doveva farlo in grande, il più velocemente possibile. Si doveva tornare a lavorare per ricostruire il paese intero, ma si doveva anche ricominciare a ridere e a divertirsi. Si dovevano riprendere inoltre i campionati di calcio nazionali; quel pallone di cuoio doveva tornare a far sognare migliaia di appassionati italiani.
Non c’era dunque momento migliore per colorare il grigiore dei tristi giorni passati; il destino doveva saperlo bene perché in quel giorno d’estate, dentro ad un bar dell’allora comune di San Pier D’Arena, alle porte di Genova, non lontano dalla Lanterna, il faro simbolo della città, i dirigenti di due società stavano per siglare un accordo storico: stavano per unire in gloria due compagini sportive e addirittura ben quattro colori. Sebbene non tutti fossero convinti di agire nella giusta direzione, due importanti squadre di calcio stavano ormai per fondersi in una soltanto al motto: “Semper uniti in gloria” . Una di queste era la polisportiva “Società Ginnastica Andrea Doria”, la quale era già una delle due squadre principali di calcio con sede a Genova, insieme a quella dei “cugini” di fondazione inglese, il Genoa Cricket and Football Club 1893, tanto disprezzato da Benito Mussolini negli anni del ventennio fascista per non portare il nome della città in italiano, bensì in inglese. I colori sociali della squadra intitolata al Principe Andrea, della nobile e potente storica famiglia genovese dei Doria, erano il blu e il bianco fregiati sulla divisa all'altezza del petto dallo scudetto con la croce di San Giorgio, simbolo della città, da sempre devota al santo nativo della Cappadocia vissuto intorno la fine del terzo secolo.
L’altra era la “Società Ginnastica Comunale Sampierdarenese” , la squadra della città di San Pier D’Arena, oggi delegazione annessa al Comune di Genova con il nome di Sampierdarena. I lupi, così venivano chiamati, erano un club già importante che, come l’Andrea Doria, vantava qualche apparizione nella massima serie durante le stagioni precedenti alla guerra. I colori sociali erano il bianco, il rosso e il nero. Questi ultimi due costituivano una banda circolare orizzontale che cingeva in posizione centrale la maglia a sfondo bianco. Giocava i derby regionali contro le due squadre della grande città dirimpettaia, il Genoa e l’Andrea Doria; per questo motivo erano, sportivamente parlando, considerati “foresti” dall'intransigente campanilismo della vicinissima città capoluogo, ragion per cui alcuni dirigenti doriani erano parecchio scettici riguardo la fusione con questa società di “provinciali”.
I giochi però erano ormai fatti. Fra le mura di quel bar vide la luce l’Unione Calcio Sampdoria 1946, la nuova società che prese il nome dalla metà di quelli delle progenitrici. Grazie al blasone di quest’ultime, venne ammessa direttamente nella Prima Divisione nazionale, l’odierna Serie A, terminando il primo campionato della sua storia in una più che dignitosa decima posizione.

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Immagine di dominio pubblico Fonte Wikipedia - In primo piano Vialli e Mancini, simboli del recente passato glorioso della Sampdoria

La nuova maglia, risultato anch'essa dell’unione dei colori dell’Andrea Doria e della Sampierdarenese, infiammava già i cuori di una platea ogni anno sempre più vasta: sullo sfondo blu e bianco doriano, mantenendo lo scudetto con la croce di San Giorgio al centro, venne aggiunta la banda orizzontale rossonera sampierdarenese a cerchiare la nuova divisa. Il risultato era splendido, l’unione perfetta di quattro colori magici che aspettavano soltanto d’essere messi insieme. Era nata la Sampdoria, la squadra con la maglia blucerchiata, la maglia più bella del mondo per noi nati con il sangue a righe orizzontali, ma anche secondo la classifica stilata dal magazine inglese “Four Four Two” che per la trascorsa stagione calcistica 2017/18, l’ha eletta miglior casacca tra i clubs più importanti del pianeta intero!
D'altronde come biasimarli...

Sampdoria è come bella ragazza a cui tutti vogliono dare baci.
Vujadin Boškov

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Foto di proprietà dell'autore, maglia Sampdoria stagione 2017/18

ENGLISH

It was August 12th 1946, when the Second World War had just ended and Genoa, finally free, was slowly smiling again. The memory of the misery and suffering experienced during the war years was much more than fresh, a bloody wound that would remain open for many years to come. Despite everything, the desire for peace and rebirth of the Genoese was much stronger than the echo of arms, violence, mortar shells, German occupants and friends or relatives who fell for freedom on the battlefield. Thanks to the courage and the ardor of the partisans and thanks also to the intervention of the American troops, the enemy was definitely defeated. People needed to finally turn the page and to do it great, as fast as possible. They had to go back to work to rebuild the whole country, but also to start laughing and having fun again. National football championships would be resumed soon; that leather ball had to go back on the grounds to make thousands of Italian fans dream.
There was therefore no better time to color the greyness of those sad past days; fate had to know it well because on that summer day, inside a bar of the town of San Pier D'Arena, near Genoa, not far from Lanterna, the lighthouse symbol of the city, the leaders of two companies were to sign an historic agreement: they were about to unite two sports teams and even four colours in glory. Although not everyone was convinced that they were going in the right direction, two important football teams were now merging into one with the motto: "Semper Uniti in Gloria". One of these was the multi-sports club "Andrea Doria Gymnastics Society ", which was already one of the two main football teams based in Genoa, together with that of the "cousins" of English foundation, the Genoa Cricket and Football Club 1893, very despised by Benito Mussolini in the twenty years of fascism for not taking the name of the city in Italian, but in English. The social colours of the team named after Prince Andrea, descendant of the noble and powerful historical Genoese Doria family, were the blue and white embroidered with the St. George cross shield, symbol of the city, always devoted to the native saint of Cappadocia, lived around the end of the third century.
The other was "Sampierdarenese Municipal Gymnastics Society", the team of the town of San Pier D'Arena, today a delegation annexed to the Municipality of Genoa with the name of Sampierdarena. The wolves, as they were called, were an already important club that, like Andrea Doria team, boasted some appearances in the Italian first division during the pre-war seasons. The social colours were white, red and black. These last two constituted a horizontal circular band that encircled the white shirt. This team played the regional derbies against those of the close big city, Genoa and Andrea Doria; for this reason they were, sportingly speaking, considered as "strangers" by the intransigent parochialism of the nearby capital city, which is why some Dorian leaders were quite sceptical about the merger with this "provincial" club.
But the games were already made. Within the walls of that bar the Union Football Sampdoria 1946 was born, the new club that took its name from half of those of the progenitors. Thanks to the blazon of the latter, it was admitted directly in the National First Division, today's “Serie A”, finishing the first championship of its history in a more than decent 10th position.

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Picture with no copyrightSource Wikipedia - The new Sampdoria flag

The new shirt, also a result of the union of the colours of Andrea Doria and Sampierdarenese, already inflamed the hearts of an ever-larger attendance every year: on the blue and white Dorian background, keeping the shield with the cross of St. George in the middle, the “Rossonera” Sampierdarenese horizontal band was added to circle the new shirt. The result was splendid, the perfect union of four magical colours that were just waiting to be put together. Sampdoria was born, the team with the “blucerchiata” shirt, the most beautiful in the world for us who were born with horizontal stripes blood, but also according to the ranking drawn up by the English magazine "Four Four Two", which for the past football season, 2017/18, has chosen Sampdoria kit as the best one among the most important clubs of the whole planet!

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Dopo avere saputo che sei di Genova, devo dire che mi sono domandato se la tua fede fosse stata rossoblù oppure blucerchiata. Svelato l'arcano. Tendenzialmente, la Sampdoria è una squadra che risulta simpatica ai tifosi di altre squadre. È così anche per me.

In effetti non ho mai conosciuto un non genovese simpatizzante dei bicolor :D ahahahhaah Belin la Samp è troppo bella...

Bellissimo questo post! Ammetto che non mi ero mai domandato il perché del nome Sampdoria e soprattutto il perché della maglia.. ma che l'ho sempre trovata molto bella. Quindi classifica più che veritiera!

Grazie! Forza magico Doria allora ;)

Bellissimo e "campanilistico" post.
Sempre stata molto simpatica la Samp anche a me, anche se debbo ammettere che la maggior parte degli amici che ho in quella zona sono di fede genoana. Mentre i miei due cugini di Gavi ligure (che si trova in Piemonte quasi al confine) sono blucerchiati incalliti.
Essendo il calcio nato in England, secondo me la società del Genoa fondata nel 1893 aveva adottato quel nome osteggiato dal Duce per stare al passo con i tempi.

Il Genoa è stato fondato dagli inglesi, per questo si chiama Genoa e non Genova. Il Duce non tollerava nomi che non fossero italiani, dunque non simpatizzava rossoblu proprio per niente, anzi. Nel ventennio in realtà Andrea Doria e Sampierdarenese tentarono già una fusione dettata dal regime, che non vedeva di buon occhio la presenza di troppi clubs sullo stesso territorio. Fecero dunque la "Dominante", una squadra con la divisa neroverde e il Fascio Littorio come simbolo. Una vera cagata che non piacque a nessuno, manco ai giocatori stessi... Fu retrocessione istantanea. La vera magia, come abbiamo visto, arrivò nel 1946 ;)

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